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CARDITO, valzer in giunta: chi va e chi viene. Indiscrezioni e retroscena

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CARDITO – Secondo alcune indiscrezioni, stasera si terrà una riunione di maggioranza per discutere del bilancio che dovrà essere approvato in assise pubblica, ma ciò non toglie che nelle segrete stanze non si parlerà anche di quella che può definirsi una vera e propria “verifica” politica di quelli che sono stati gli accordi pre-elettorali di ogni singolo gruppo politico che ha appoggiato l’ascesa di Cirillo allo scranno più alto della città.

Ogni gruppo sopra citato sta tessendo la propria tela, a breve in giunta si assisterà ad un vero e proprio domino, ci sarà un “tutti contro tutti” epocale, perché ogni singolo gruppo per restare in linea coi propri interessi politici vorrà scaricare i propri assessori per piazzarne altri, ma senza che nessuno di questi arrivi alla rottura del giocattolo amministrativo, allora è qui che il gioco si fa interessante e noi cerchiamo di interpretarlo, dividendolo per gruppo come segue:

Vicesindaco Francesco CASTALDO: Da un lato si parla della sua riconferma poiché lui è l’espressione più alta del gruppo dell’ex sindaco Giuseppe Barra, ma dall’altro lato è pur vero che è messo in discussione da una parte del suo stesso gruppo di appartenenza, perché per accordi pre-elettorali presi, questa parte del gruppo tende ad una rotazione interna in Consiglio che dovrebbe premiare adesso l’ingresso in aula di Cristofaro Salvato, primo non eletto delle liste “Barriane”. Ma per far si che tutto ciò avvenga, bisogna che un consigliere di maggioranza si dimetta per far posto alla discesa di Francesco Castaldo e non è detto che a tutto questo disegno, lo stesso Castaldo non venderà cara la pelle opponendo resistenza.

A Viso Aperto: Esprime in assise il consigliere Giovanni Aprovidolo e in giunta l’assessore Giangrande, la presenza in assise del primo non prescinde dalla riconferma del secondo, anche se la strategia del gruppo di Giuseppe Barra vorrebbe Giangrande fuori dall’esecutivo per poi farlo tornare all’ovile per una futura campagna elettorale. Ma Aprovidolo è stato chiaro: se Giangrande viene fatto fuori, lui passa all’opposizione.

PD: Il partito di maggioranza esprime in giunta, come quota rosa, Raffaella Dolente, che dovrebbe far posto a Nino Brancaccio, candidato non eletto proprio nella lista del PD, visto che questo era già un impegno preso dal capogruppo Luigi Fusco direttamente con lo stesso Brancaccio.

Insieme per Cardito: La lista di Andrea Russo che in giunta esprime Giuseppe Di Micco scaricherebbe tranquillamente il suo assessore, voci di corridoio dicono che Andrea Russo abbia già comunicato al sindaco di aver scaricato lo stesso Di Micco ma che quest’ultimo ha opposto seria resistenza, allora l’escamotage trovato da Insieme per Cardito è quello di aspettare la fine dei “giochi” in modo da attendere che si liberi solo un posto in quota rosa e siccome, fino a prova contraria, Di Micco è un maschio, tra l’assessore e il gruppo che l’ha voluto tale non possono esserci che i saluti di rito.

Cardito Democratica: infine ci siamo lasciati per ultima la lista del sindaco Cirillo che esprime in consiglio ben tre consiglieri: Enzo Amirante, Carmine Romano e Sossio Barra, la quale lista esprime in giunta Anna Auriemma come assessore ai lavori pubblici, l’assessora è stata anche la prima non eletta nella lista del sindaco, qui o si avrà la riconferma della stessa assessora e quindi si riconfermerebbe la quota rosa, oppure il gruppo la può mettere in discussione per una figura maschile, e se si presenterà quest’ultimo scenario allora poi succederà un vero e proprio putiferio sul chi dovrà esprimere la quota rosa mancante.

In tutto questo marasma, si conferma ancor di più, in un modo o nell’altro la politica affaristica dedita al famoso manuale “Cencelli”, ma chi resta saldo alla propria poltrona, cioè quella con l’indennità di carica più alta del Comune di Cardito è il Presidente del Consiglio Nunziante Raucci, anche perchè il gruppo di Giuseppe Barra è stato esplicito dal primo momento, un’eventuale discussione di Nunziante Raucci metterebbe in seria crisi la stabilità dell’alleanza stretta tra Barra e Cirillo, poiché i “Barriani” non perderebbero un secondo a sfiduciare quest’amministrazione.

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