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CAIVANO, la candidatura di Carmine Peluso fa parte di un piano del centrodestra unito

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CAIVANO – Si è svolta ieri sera la riunione tra gli ex alleati di Monopoli per ratificare la proposta di Carmine Peluso, quella di candidarlo a sindaco in una coalizione di centrodestra che all’origine prevedeva le liste di “Idea Nuova” e “Orgoglio Campano”, solo che alla riunione di ieri erano presenti anche alcuni esponenti dell’UDC caivanese, tra cui Sabatino Peluso, Enzo Pinto e Luigi Di Michele.

Partendo dal fatto che l’UDC, ultimamente ha intensificato molto i rapporti con Forza Italia, nello specifico con Gaetano Ponticelli, il quale più volte è stato visto in compagnia con Enzo Pinto. E’ facile pensare che l’assenza di Monopoli dalla riunione di ieri è stata del tutto premeditata affinché, alla fine, grazie all’intermediazione dei democratici di centro si possa riunire tutto il centrodestra, compresa Forza Italia. Logicamente in questa visione il partito azzurro ha tutto da guadagnare, visto che dalla sfiducia al proprio sindaco era uscito con le ossa rotte e tuttora ha seri problemi di collocazione, oltre al fatto di non avere un serio leader da poter presentare alla cittadinanza, al di là delle farneticazioni fatte dal commissario cittadino Giuseppe Mellone, circa il fantomatico Mister X dall’alto profilo. Se ho un nome grosso da poter presentare, me lo gioco subito, mica me lo conservo per paura che me lo rubino, poi, oddio, a questi livelli, bisogna aspettarsi qualsiasi stramba analisi politica.

Tornando alla riunione di ieri, e lasciando stare alcune affermazioni sull’ex sindaco fatte da alcuni elementi che fino all’altro giorno si reputavano suoi amici, la testimonianza di avere a che fare con una classe politica di bassissimo livello sta nel vedere che con l’assenza dell’unica vera figura carismatica che il centrodestra potesse mettere sul tavolo, anche chi ha fatto parte di quella classe dirigente di alto profilo e che oggi conta svariati anni di militanza nel partito socialista come l’avvocato Lello Del Gaudio, si lascia andare ad esternazioni che fanno pensare al “si salvi chi può”. Insomma, prima di ogni fedeltà, conta la cadrega! Le riserve di Monopoli, logicamente legate alla consapevolezza che a Caivano possa ancora esistere l’appoggio delle istituzioni, sono andate strette quasi a tutti, in special modo a chi è abituato a fare politica nascondendo la polvere sotto il tappeto. In questo caso la polvere è sempre stata rappresentata dai debiti dell’ente.

Dal canto suo, almeno per adesso, Carmine Peluso può fare sogni tranquilli. A meno di ulteriori tatticismi da parte di UDC e Forza Italia, egli può ritenersi il leader dell’intera coalizione di centrodestra. Sempre ché, così come fatto con Monopoli, qualcuno non faccia in modo di presentare al resto della coalizione un nome più altisonante sia dal punto di vista carismatico che culturale. Ormai in questo modo di fare politica non bisogna meravigliarsi più di nulla, quello che è vero oggi non conta più domani e come avviene per qualsiasi cosa, anche nell’era della Politica 2.0 i tempi sono del tutto accellerati, ecco perché cambiano così rapidamente alleanze e idee.

Così come non contano neanche più gli innumerevoli appelli fatti alla società civile caivanese dall’ex sindaco. Anche quelli davano molto fastidio. Hai visto mai che da lì potesse uscire qualche giovane bello e preparato che dall’alto della sua intelligenza potesse rimpiazzare i vecchi e i giovani-vecchi che si apprestano a fare la corsa alla poltrona?

Così come non conta neanche più la lotta alle somme urgenze e agli appalti diretti. Chi oggi è dedito a formare alleanze, domani dovrà impiegare la maggior parte del suo tempo a tenere in piedi gli equilibri, quegli stessi equilibri che Monopoli ha voluto spezzare in nome di un valore molto più alto del mero interesse personale, stiamo parlando della legalità. Un valore del tutto sconosciuto a questa classe politica di opportunisti.

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