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Il Ministro dell’Interno Salvini studia un piano per rivedere il Reddito di Cittadinanza

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Il Reddito di Cittadinanza in chiave assistenzialista non piace alla Lega e soprattutto al Ministro dell’Interno, Matteo Salvini. Per questo motivo, il Ministro, con i suoi uomini, sta pensando ad una soluzione più conveniente per lo Stato Italiano, facendo sì che il Reddito di Cittadinanza costi meno e vada ad assistere le persone che realmente hanno voglia di lavorare.

La Lega avrebbe trovato due strade da seguire. La prima, difficile da realizzare, consiste nel legare il Reddito al mondo delle imprese. Questa soluzione avrebbe bisogno del sostegno dei centri per l’impiego, che però in questo momento sono abbastanza degradati e mal funzionanti.

La seconda soluzione prevede l’affidamento del Reddito di Cittadinanza ai Comuni, che lo gestirebbero attraverso i servizi sociali. Questa strada porterebbe dei vantaggi anche per quanto riguarda il numero effettivo della platea che potrà usufruire del Reddito di Cittadinanza. Infatti Di Maio, quando ha fatto riferimento alle tessere, ha parlato di circa 6 milioni di persone che beneficeranno del Reddito, senza considerare i calcoli dell’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro (ANPAL), secondo cui solo il 25-30% di questi è realmente in grado di lavorare.

Quindi ritornando al punto di partenza, la Lega, in questi giorni, sta proprio cercando di evitare che i 15 miliardi contenuti nella manovra finiscano a persone che nella vita non potranno mai lavorare e di fare in modo che il reddito di cittadinanza non si trasformi in un vitalizio di Stato.

Con questa rimodulazione del Reddito, infine, il Governo potrebbe tagliare quei miliardi che consentirebbero al premier Conte di portare a casa dalla UE la non attuazione della procedura di infrazione sui conti.

La Lega sta già da anni sperimentando l’affidamento del Reddito ai Comuni, con particolare successo, nel Comune di Novara, dove ogni mese alcuni disoccupati svolgono un semplice lavoro part-time per il Comune e in cambio riceve circa 600 euro.

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