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AFRAGOLA. L’assenza di Claudio Grillo ha svuotato il potere di chi credeva di possederlo

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AFRAGOLA – Mancano ancora 14 giorni al termine ultimo per ritirare o confermare le dimissioni e il futuro di Afragola, mai come oggi, è nelle mani del sindaco Claudio Grillo. Nell’articolo di ieri abbiamo descritto l’andirivieni di Consiglieri ed assessori che vanno e vengono da casa Grillo o che si riuniscono nei bar della città per sottoporre al primo cittadino la propria strategia. Ma nessuno, sottolineo, nessuno sta agendo per il bene pubblico, eccetto il primo cittadino che se si ritira lo fa per due motivi, uno per non confondere il nome del suo “casato”, stimato da sempre, con questa classe dirigente ma soprattutto per non trovarsi in una situazione di responsabilità estranea al suo modo di fare e di agire.

Da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, pare sia stato redatto un documento firmato e ratificato dai capigruppo di maggioranza, dalla giunta comunale e consegnato nelle mani del vicesindaco Biagio Castaldo, il quale è stato delegato alla consegna. In questo documento, da quello che è trapelato, ci sarebbe la volontà dei firmatari di rimettere  nelle mani del sindaco la possibilità di ruotare e/o nominare nuovi dirigenti.

Le riflessioni da fare su questo documento, ne sono due: la prima è ché se oggi si dà il permesso al sindaco di ruotare o nominare dirigenti, il tutto fa pensare che almeno questo al sindaco prima d’ora non gli era consentito, in dispregio a qualsiasi norma che prevede che i decreti dei dirigenti siano in capo al primo cittadino. La seconda riflessione, invece, è che se questo documento è stato approvato e firmato da tutti gli assessori, il tutto fa pensare che come si è data piena libertà sulle movimentazioni all’interno dei settori, la stessa libertà non viene data in materia di azzeramento della giunta!? Anche perché non credo che gli attuali assessori siano così altruisti da firmare un documento dove si faccia harakiri. Allora si può pensare benissimo che la maggioranza stia preparando un vero e proprio trappolone al sindaco, con la speranza che quest’ultimo non se ne accorga e che venga ammaliato dalle avances ricevute in questi giorni.

Il quadro che si delinea all’indomani delle dimissioni del primo cittadino è ancora più desolante rispetto a quello nel quale si governava con Grillo a capo. Quelli che prima si atteggiavano a leoni “moraniani”, oggi brancolano tra le strade di Afragola a mo’ di agnellini in cerca di una soluzione che possa illudere Claudio Grillo ad una facile amministrazione, pur di restare seduti sugli scranni della sala consiliare.

Ma è proprio questo scenario che deve far riflettere Claudio Grillo e far capire, in realtà, quanto sia autorevole la sua figura e quanto autoritario il suo ruolo, soprattutto alla luce del fatto che in assenza di un suo contributo fattivo alla vita politica afragolese, quanto sia svuotato anche il potere di chi, fino ad oggi, ha fatto credere che potesse fare il bello e il cattivo tempo ad Afragola. Perciò, oggi più che mai, Claudio Grillo deve essere consapevole che una presa di Afragola si può e la sua responsabilità più grande è quella che lo deve, soprattutto a chi ha creduto in lui. Vi terremo aggiornati…

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