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Lungo post della moglie del poliziotto Pasquale Apicella ad un mese dalla sua morte

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Lungo post su Facebook di Giuliana Ghidotti, la moglie di Pasquale Apicella, il poliziotto morto la notte del 27 aprile mentre cercava di fermare una banda di rapinatori che aveva appena tentato un furto in banca: stava arrivando in supporto dei colleghi quando l’Audi A6 in fuga ha centrato la volante, uccidendolo. Giuliana fu avvisata qualche ora dopo l’incidente, intorno alle 7 del mattino di un mese fa. Informata dal dirigente del commissariato di Secondigliano, Giovanni De Stefano.

La ragazza si affida a Facebook e condivide i suoi ricordi, proseguendo su quello che è diventato ormai il suo diario personale, come volesse continuare a parlare col marito scomparso. “Un mese fa in questo momento il mio cuore si é fermato – scrive Giuliana –  perché anche se non lo sapevo il tuo si era già fermato da qualche ora. Un mese fa in questo momento tutto ha cessato di essere e ogni cosa bella ha perso valore. Un mese fa in questo momento la mia vita é finita. Un mese fa in questo momento la terra sotto i miei piedi ha tremato ed è scomparsa ed io ho iniziato la caduta libera nell’abisso della disperazione”.

A tenere ancora piedi Giuliana, è l’amore per i due figli, la più piccola di appena quattro mesi, che da quella notte sono rimasti orfani. Il più grande, da allora, continua a chiedersi perché non potrà rivedere il padre. Ecco il lungo post su facebook della donna:

“Non ho ancora toccato il fondo,sono ancora in caduta libera, ma in questa caduta, sappi amore mio, che tengo stretti i nostri bimbi.
É per loro che ogni mattina mi sveglio, é per loro che nonostante il cuore in pezzi e la paura di affrontare questa vita senza te, continuo a respirare.
Un mese che mi nutro dei ricordi, che anche se mi dilaniano l’anima sono quello che rimane, un mese che ti cerco avida in ogni angolo della casa.
Un mese che aspetto un tuo segno che mi faccia capire che in questa missione io non sia sola, ti cerco in ogni respiro, in ogni sguardo e in ogni risata dei nostri gioielli.
Un mese che ascolto nostro figlio che mi dice ‘ Voglio Babbo, mi manca Babbo, perché non possiamo vederlo mai più, perché é successo a noi?’.
Un mese che non ho risposte, e allora lo abbraccio e lo stringo e lui finalmente l’altro ieri ha pianto, abbiamo pianto insieme, abbracciati,la nostra disperazione per la tua assenza.
Un mese di vuoto, di risate mancate, un mese di felicità scomparsa.
Un mese di disperazione, rabbia e disperazione.
Un mese fa in questo preciso istante iniziava il mio inferno.”

Intanto la Polizia di Stato ha voluto omaggiare tramite il proprio profilo ufficiale, il poliziotto morto un mese fa.

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