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Sanremo. Quando Totò lasciò la presidenza della giuria: ecco i dettagli

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Curioso aneddoto che riguarda il Festival di Sanremo, che questa sera riapre i battenti come ogni anno, con la differenza che questa edizione non sarà caratterizzata dalla presenza del pubblico. Siamo nel 1960, quando Antonio De Curtis, in arte Totò, venne scelto come presidente della giuria del Festival, nonostante la malattia agli occhi che lo aveva tormentato nei mesi precedenti, fosse passata da poco. Del resto, il famoso attore aveva scritto anche alcune canzoni, tra cui “Malafemmena” e “Con te”, quindi la sua presenza non era affatto fuori luogo: lo stesso artista era entusiasta del suo nuovo ruolo.

L’idillio si interruppe ben presto, pare infatti che al Principe della risata non sia andata giù la poca considerazione dimostratagli dagli altri membri della giuria, quando egli propose di inserire in gara la canzone “Parole”, esclusa dopo una votazione. L’attore, si rese conto che quello del presidente altro non era che un ruolo marginale e quindi decise di abbandonare clamorosamente l’incarico, pronunciando queste testuali parole: “Non faccio l’uomo di paglia”. La notizia fu riportata da vari giornali cartacei, ma non ebbe la risonanza che riscontrerebbe adesso, nell’epoca di Internet e dei social.

Lo stesso Totò spiegò le sue motivazioni: “La decisione di lasciare la presidenza divenne irrevocabile solo dopo che ebbi constatato che i membri della commissione, non contenti di aver respinto il mio suggerimento, pretendevano che io modificassi la mia opinione e mi sottomettessi alla loro, firmando il verbale conclusivo”.

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