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Vaccini. Ancora dubbi su AstraZeneca: nonostante il via libera dell’Ema c’è ancora confusione

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Nonostante il via libera dell’Ema c’è ancora confusione in Europa su AstraZeneca: l’ultimo stop è arrivato dall’Olanda, mentre Danimarca e Norvegia hanno prolungato la sospensione fino al 15 aprile.

Nonostante l’Agenzia Europea per i Medicinali, abbia ribadito il 31 marzo, che non esistono motivi per escludere alcune fasce d’età dalla somministrazione del vaccino di Oxford, diversi Paesi europei continuano ad applicare le proprie regole per l’uso di AstraZeneca.

In Italia, il vaccino prodotto dal colosso anglo-svedese è attualmente raccomandato anche agli over 65.

Il 3 aprile l’Olanda ha sospeso temporaneamente l’uso di AstraZeneca per tutte le età. Tra gli over 60 anni, che dopo nuove segnalazioni di presunti effetti collaterali erano gli unici a poter essere vaccinati con il siero anglo-svedese, rimanevano solo 700 persone da immunizzare: la sospensione degli appuntamenti anche per loro è legata alla necessità di evitare lo spreco del farmaco che sarebbe rimasto nelle fiale.

La commissione tedesca sui vaccini, Stiko, ha raccomandato questa settimana l’uso di AstraZeneca solo per le persone sopra i 60 anni. Secondo la bozza delle raccomandazioni, il vaccino dell’azienda anglo-svedese può sempre essere somministrato a pazienti più giovani a discrezione del loro medico. Il Land di Berlino, invece, aveva deciso di interrompere le vaccinazioni per le donne sotto i 60 anni. Secondo il Paul Ehrlich Institut, l’istituto nazionale per le vaccinazioni, sono 31 in Germania fino ad oggi i casi di trombosi cerebrale registrati in persone che hanno ricevuto il vaccino AstraZeneca.

Norvegia e Danimarca hanno deciso di prolungare lo stop al vaccino almeno fino al 15 aprile. Copenaghen aveva chiarito di non aver ancora escluso un possibile collegamento tra questo vaccino ed i i casi di trombosi segnalati.

La Francia ha deciso lo scorso 19 marzo, a seguito dello stop europeo, di riservare il vaccino alle persone di età superiore ai 55 anni. Il 26 marzo scorso, l’Agenzia del farmaco francese (Ansm) ha tuttavia ribadito che il rapporto rischi-benefici del vaccino resta «favorevole».

Mentre l’Europa ha ancora numerosi dubbi sulla somministrazione del vaccino, l’ultima docente è morta in Italia quest’oggi, dopo la somministrazione del vaccino lo scorso 22 marzo: la docente, è morta a Genova a soli 32 anni.

La direzione del policlinico San Martino, dove la donna era ricoverata, ha attivato le previste segnalazioni nell’ambito delle procedure di farmacovigilanza verso Aifa.

È presto per dire che a Genova ci sia un nesso causa-effetto“, ha detto il sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri a La Stampa.

“Dobbiamo affidarci alla farmacovigilanza per avere una base scientifica. Si tratta di una donna giovane e questa complicanza della trombosi, nei rari casi in cui si è manifestata, è stata notata soprattutto nel genere femminile e in una fascia d’età bassa”, ha proseguito l’ex viceministro.

Una casistica che adesso è sotto l’occhio degli esperti. In Germania e in Olanda sono state introdotte limitazioni sull’utilizzo del vaccino AstraZeneca per i soggetti under 60. Sul tema, Pierpaolo Sileri ha le idee chiare: “L’Ema credo dovrà pronunciarsi nuovamente per introdurre un limite di età, non per bloccare o sospendere la somministrazione“.

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