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Napoli. Il progetto per il Lungomare pedonale: polemica delle associazioni sui basoli di Puglia e Sicilia

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E’ stato completato e consegnato all’Amministrazione Comunale il progetto esecutivo del Lungomare di Napoli dal titolo “Riqualificazione ciclo-pedonale del Lungomare di Napoli, tratto compreso tra Piazza Vittoria e il Molosiglio“.

Il progetto, esito di una gara internazionale di progettazione, è stato redatto dall’R.T.P studio Discetti Servizi Integrati di Ingegneria e Tecno In S.p.A. e prevede la sostituzione dell’attuale pavimentazione in asfalto con una pavimentazione in pietra lavica etnea, con inserti di pietra di trani, e la ridefinizione della sede stradale, confermando la pista ciclabile, due corsie carrabili e l’ampliamento dei marciapiedi lato edifici” si legge in una nota.

Grande attenzione è stata posta alla valorizzazione e alla fruizione dello spazio pubblico, anche attraverso nuovi elementi di arredo urbano quali panchine, sedute e spazi verdi.

In particolare vengono previsti: uno spazio da destinare all’uso ciclabile, in coerenza con il tracciato generale della rete cittadina. Due corsie veicolari per l’utilizzo della strada da parte dei mezzi autorizzati, dei residenti, dei veicoli diretti agli alberghi e alle autorimesse e dei mezzi autorizzati per il carico e lo scarico delle merci; aree di sosta pubbliche, caratterizzate da inserti di pietra di trani e attrezzate con nuovi elementi di arredo quali panchine, sedute e spazi verdi.

Il lavoro che oggi si presenta è l’esito di un lungo percorso amministrativo e autorizzativo, frutto di un ampio confronto istituzionale e culturale con la cittadinanza, con l’Universita’ degli Studi di Napoli Federico II, con la Direzione Regionale per i beni culturali e paesaggistici della Campania e con la Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e del Paesaggio per il Comune di Napoli.

Il lungomare di via Partenope a Napoli ripavimentato con i basoli di pietra lavica etnea e di Trani, in Puglia, al posto dell’attuale asfalto per diventare area pedonale per sempre, dove potranno essere installati i tavolini dei ristoranti.

E’ questo, tuttavia, che ha fatto scattare la polemica delle associazioni locali: “Non comprendiamo l’impiego dei basoli in pietra lavica etnea sul Lungomare di Napoli, né in altre zone della città. Con tutto il rispetto della loro provenienza, non hanno nulla a che vedere con il nostro basolato vesuviano che giace nei vari depositi della città e che potrebbe essere riutilizzato a costo zero senza oneri aggiuntivi”.

E’ quanto affermato da Antonio Pariante, presidente del comitato Santa Maria di Portosalvo, che boccia la scelta del Comune di Napoli di ripavimentare via Partenope con la pietra dell’Etna e quella di Trani, in Puglia, al posto dell’asfalto.

Contrari al progetto anche i cittadini delle Assise di Palazzo Marigliano: “Ribadiamo ancora una volta che il progetto costituisce un intervento su scala urbanistico-ambientale che stravolge uno degli aspetti identitari di Napoli, l’immagine urbana e paesistica per cui è celebre nel mondo. Via Partenope ha gli stessi caratteri stilistici di via Caracciolo, della quale è unitaria continuazione, ed è inimmaginabile che possa assumere forme e colori diversi, cambiandone la pavimentazione e restringendone la carreggiata”.

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