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Scuola. Il protocollo per il rientro: niente tamponi gratis per i prof no vax

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Tamponi gratuiti per gli insegnanti ma non per i ‘no vax’, corsia preferenziale per i vaccini del personale scolastico, supporto ai fragili (coloro che non possono ricevere il siero per particolari motivazioni sanitarie) e misure per evitare le classi pollaio.

Mentre le regole d’applicazione del green pass a scuola saranno affrontate in una nota specifica che verrà presentata i prossimi giorni, sono questi i punti principali contenuti nel Protocollo sicurezza delle scuole in vista dell’avvio del nuovo anno, una bozza d’intesa firmata nella notte al termine di un confronto fiume tra le organizzazioni sindacali e i tecnici del ministero dell’Istruzione.

Accordo non sottoscritto però da Anief e dall’Associazione presidi (Anp), questi ultimi contrari, in particolare, alla possibilità che le scuole si facciano carico del costo dei tamponi.

Il Protocollo si sicurezza prevede corsie preferenziali per la vaccinazione del personale scolastico attraverso degli accessi prioritari organizzati in accordo con il Ministero della Salute. Inoltre prevede un supporto concreto per le modalità di verifica dei green pass del personale scolastico e sugli aspetti applicativi della normativa.

Il nodo green pass sarà comunque contenuto in una nota specifica che l’Amministrazione invierà alle istituzioni scolastiche nel prossimi giorni.

Il nodo dei tamponi a carico delle scuole ha rappresentato il tema divisivo, tanto da non incassare il via libera da parte dei presidi e scatenando anche polemiche a livello politico.

Nel pomeriggio di ieri, sabato 14 agosto, il Ministero ha precisato che nel documento approvato “non è previsto, né si è mai pensato di prevedere, un meccanismo di gratuità del tampone ai cosiddetti no vax“.

Continuando “Il Protocollo ricalcando quanto disposto già oggi dalle norme vigenti consente alle scuole, sulla base di un preventivo raccordo istituzionale con il Commissario straordinario per l’emergenza sanitaria, di effettuare tamponi diagnostici al personale mediante accordi con le Aziende Sanitarie Locali o con strutture diagnostiche convenzionate“.

L’obiettivo dunque è duplice: continuare a contrastare la pandemia, soprattutto attraverso la vaccinazione, e dare supporto ai più fragili, ovvero a chi non può vaccinarsi per particolari motivazioni che saranno ulteriormente indicate negli accordi con le Aziende Sanitarie Locali.

Per quanto riguarda il distanziamento e il rischio “classi pollaio”, nella bozza, il ministero si “impegna ad attivare immediatamente un piano sperimentale di intervento sulle istituzioni scolastiche che presentino classi particolarmente numerose, al fine di garantire da subito le condizioni di distanziamento interpersonale, mediante lo stanziamento di apposite risorse che consentano di porre in essere azioni mirate e specifiche (più docenti, più personale Ata, attenzione agli aspetti logistici e all’ampliamento dell’offerta formativa) in vista dell’intervento più organico, già programmato, che viene realizzato con le risorse del Pnrr finalizzato al miglioramento dei parametri relativi“.

Sull’attività all’interno delle classi, si legge nella bozza, le scuole dovranno “garantire un buon ricambio dell’aria con mezzi naturali o meccanici in tutti gli ambienti“.

L’accesso agli spazi comuni deve essere disciplinato, con la previsione di una ventilazione adeguata dei locali, per un tempo limitato allo stretto necessario e con il mantenimento della distanza di sicurezza e anche l’utilizzo dei locali adibiti a mensa scolastica è consentito nel rispetto delle ordinarie prescrizioni di igienizzazione personale e degli ambienti mensa e di distanziamento fisico, eventualmente prevedendo, ove necessario, anche l’erogazione dei pasti per fasce orarie differenziate” conclude la nota.

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