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Scuola. Pronti i test salivari per gli studenti di elementari e medie

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Teresa Palamara, responsabile del dipartimento di malattie infettive dell’Istituto superiore di sanità e ordinaria di Microbiologia alla Sapienza di Roma, annuncia i test salivari per gli studenti e i professori a scuola.

L’iniziativa servirà a monitorare i contagi Covid nelle scuole e si pensa di ripeterli ogni 15 giorni su un campione di classi sentinella: «L’obiettivo è gravare il meno possibile sulle famiglie e allo stesso tempo garantire un monitoraggio efficace, uniforme su tutto il territorio nazionale, per controllare la circolazione del virus», ha spiegato Palamara in un’intervista al Corriere della Sera.

Aggiungendo poi «Il piano è in fase di limatura per arrivare a una definizione condivisa, speriamo di poterlo attivare gradualmente fin dall’avvio dell’attività didattica e di renderlo pienamente operativo in autunno-inverno, quando i virus respiratori, come il Sars-CoV-2, raggiungono la massima diffusione».

E questo perché «i genitori non possono sostenere l’incombenza di stare in fila per i tamponi. Stiamo lavorando insieme alle Regioni perché la raccolta della saliva possa avvenire a casa, con semplici dispositivi per il campionamento, e le provette vengano raccolte in centri sul territorio da dove verranno inviate ai laboratori di riferimento. È stato scelto il metodo di campionamento salivare proprio perché il prelievo naso-faringeo, oltre che più invasivo, sarebbe stato più complesso. Sono stati scelti test della migliore qualità per ridurre al massimo il rischio di risposte di falsi positivi o falsi negativi. Vogliamo assicurare alla scuola la continuità didattica in presenza anche per gli alunni che, per età, tra 5 e 12 anni, non hanno accesso a vaccini pediatrici, non ancora disponibili».

Continuando «In caso di positività le Asl attiveranno i protocolli prestabiliti. Le linee guida che sono state utilizzate nell’anno scolastico precedente sono attualmente in fase di revisione. Secondo noi bisogna adottare protocolli agili per evitare chiusure inutili e controproducenti per la vita di bambini e famiglie. Il piano di monitoraggio non è uno strumento per limitare l’accesso a scuola ma per controllare la circolazione del virus e permettere agli studenti di frequentare con tranquillità, fermo restando che sarà necessario mantenere comportamenti individuali responsabili. Quindi indossare la mascherina chirurgica laddove non è possibile».

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