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CAIVANO. Il Sindaco con la giunta fa il gioco delle tre carte

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CAIVANO – Non è passato neanche un mese ed il Sindaco Enzo Falco mischia di nuovo le carte. Un’arte la sua. Meglio dei “prestigiatori” che troviamo alla stazione, quelli, per intenderci, che fanno il gioco delle tre carte. Asso vince, asso perde, dove sta l’asso? Eh dove sta l’asso?

L’asso ce l’ha nella manica il Sindaco Enzo Falco che oramai ha capito che è a capo di un gregge di pecore a cui non serve neanche il cane da guardia ma solo qualche promessa sparsa qua e là o qualche briciola di pane caduta dal tavolo dopo che si è pranzato abbondantemente. Ma veniamo ai fatti.

Stamattina il Sindaco firmerà il decreto ai due nuovi assessori che dovranno essere i riferimenti del PD finora anch’esso mortificato dall’ultima nomenclatura dell’esecutivo. I nomi avanzati dal partito di Letta sono Arcangelo Della Rocca e Pierina Ariemma.

In pieno stile gattopardiano la fascia tricolore cambia per non cambiare nulla, prima si vende la giunta mezza tecnica vendendo la figura di Mennillo come tale e poi torna, neanche dopo venti giorni, a formarla in maniera politica, sostituendo di fatto la figura di De Lucia – assessore del PD della prima giunta politica – con quella di Della Rocca e facendo tornare Pierina Ariemma al proprio posto. Verrebbe da pensare che tutta questa macchinazione sia stata fatta solo per accontentare Italia Viva e togliere la nomina di vicesindaco alla stessa Ariemma.

Quindi PD accontentato anche se la figura del Sindaco prende sempre più le sembianze di un clown alle prime armi in un circo fondato su numeri formati da animali.

Questo lo si può evincere anche dalla decisione di chiedere un centro vaccinale per arginare la crescita esponenziale dei positivi sul territorio. Assurdo che un Sindaco non riesca a comprendere che bisogna arginare il contagio con misure restrittive e con ordinanze, anche impopolari, ma che restano in capo alle sue responsabilità ed è assurdo che un Sindaco non si renda conto che per fare il vaccino al Centro Lu.Mo. di Afragola bastano due secondi, visto che i vaccini così come il servizio riescono a rispondere in maniera celere anche alla forte domanda di questi giorni. Quindi come pensa il primo cittadino di arginare la curva del contagio facendo aprire, ammesso che ci riesca, un nuovo centro vaccinale? Ma passiamo di nuovo all’aspetto politico.

Dicevamo PD accontentato e Noi Campani? Bella domanda. Il partito di Mastella, oggi sul territorio ha un nuovo capopolo, viste le deficienze dei consiglieri nel dover trattare con la fascia tricolore si sono fatti dare una mano dal Coordinatore Provinciale Peppe Barra da Cardito. Già ci sono stati diversi incontri tra la fascia tricolore e l’ex sindaco di Cardito e a cosa hanno portato? Finora a zero rappresentanza in giunta. Bel risultato! Ma a Peppe Barra non importa, lui lo fa per una questione di prestigio, è un’altra partita che si sta giocando il coordinatore mastelliano, quella a livello sovracomunale. Infatti l’ex sindaco della città del cardellino, appena varata la nuova creatura di Mastella “Noi di Centro”, ha cominciato a scalpitare per una posizione di rilievo a livello nazionale, tanto è vero che il suo obiettivo si traduce nel posto di candidato alle prossime politiche nel listino bloccato della lista e per fare questo, oltre alle pressioni già cominciate all’indirizzo del leader politico Mastella, ha bisogno, soprattutto, di ostentare autorevolezza nella propria provincia di appartenenza e quindi Caivano, come sempre, visto che si ritrova dei consiglieri deboli, può cominciare proprio a fare al caso del coordinatore provinciale di “Noi Campani”.

Ma alla fine perché i consiglieri mastelliani seppur bistrattati non decidono, come logica e regola politica vuole, di passare, almeno, all’appoggio esterno?

Diceva un noto politico del passato: “A pensar male è peccato ma tante volte ci si azzecca”. E il pensiero, ossia i quesiti, che posso porre io qui stando seduto dietro ad un PC li può porre qualsiasi cittadino: ” Cosa stanno ottenendo in cambio quelli di Noi Campani? O meglio. Cosa ha ottenuto in cambio Peppe Barra?” Ai posteri l’ardua sentenza.

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