Cronaca

La politica piange Antonio Martino, ex ministro della Difesa e degli Esteri: aveva 79 anni

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Lutto nel mondo della politica italiana, vista la scomparsa di Antonio Martino, economista ed ex ministro della Difesa e degli Esteri nei governi Berlusconi.

Martino, nacque a Messina nel 1943 da Gaetano Martino, uno dei padri dell’Unione Europea ed è stato docente di storia e politica monetaria alla Facoltà di Scienze Politiche de La Sapienza di Roma, per poi presiedere la Facoltà di Scienze Politiche della Luiss di Roma.

Numerosi i messaggi di cordoglio, in particolare da parte del Presidente del Consiglio Mario Draghi, il quale ha così dichiarato in una nota:

“Il Presidente del Consiglio, Mario Draghi, esprime il suo più sentito cordoglio per la morte del Prof. Antonio Martino. Profondo conoscitore del pensiero liberale, ha portato i suoi valori e la sua visione del mondo al centro della vita intellettuale, politica e istituzionale italiana. Ministro degli Affari Esteri e della Difesa, si è speso incessantemente per rafforzare i legami transatlantici dell’Italia e per anticipare l’abolizione della leva militare. Ai suoi cari, le condoglianze mie e del Governo”.

Rincara la dose Silvio Berlusconi, ecco le sue parole:

Con Antonio Martino se ne va un amico carissimo, uno studioso illustre, un uomo libero. Con lui ho condiviso l’idea della nascita di Forza Italia, della quale ebbe la tessera numero due. Fu uno dei più apprezzati Ministri dei nostri governi, agli Esteri e alla Difesa, stimatissimo in tutti i contesti internazionali e soprattutto negli Stati Uniti, dove si era formato e dove era di casa. Figlio di Gaetano Martino, uno dei padri fondatori dell’Unione Europea, allievo e amico del premio Nobel Milton Friedman, liberale intransigente, liberista convinto, con il suo pensiero orientò e caratterizzò il programma di Forza Italia fin dal 1994. Con lui, elaborai fra l’altro il nostro progetto di riforma fiscale, basato sulla flat tax. Me ne mancheranno i modi squisiti, le citazioni colte, l’ironia tagliente, la discrezione. Quella con cui scelse di farsi da parte da una politica attiva che in fondo non aveva mai amato, che intendeva come un dovere civile e morale, al servizio della libertà. Anche in questo eravamo profondamente affini”. 

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