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Violenza a scuola nel Napoletano: bimba di 11 anni aggredita con calci e pugni da una coetanea

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Ennesimo episodio di violenza tra giovanissimi avvenuto a Melito, dove una bambina di 11 anni, è stata aggredita con schiaffi e pugni da una sua coetanea. A denunciare l’accaduto, ci ha pensato Manuela Del Frate, presidente dell’Associazione ‘Diamoci un peso’, che ha raccontato i fatti avvenuti lo scorso giovedì, presso la scuola Marino Guarano di Melito.

Secondo una prima ricostruzione, l’alunna era in bagno, quando sarebbe stata aggredita da un’altra studente dello stesso istituto, probabilmente per uno scambio di persona. Tuttavia, la bimba si è nascosta in bagno per la paura, perciò non è poi riuscita a identificare chi l’ha aggredita. Ecco di seguito la denuncia, attraverso le parole della Del Frate:

“Ieri sera, con mio grande dispiacere e stupore, sono venuta a conoscenza di un increscioso avvenimento che, a mio avviso, data l’epoca in cui viviamo, l’informazione e la sensibilizzazione che si fa sull’argomento, non sarebbe dovuto accadere. Ebbene, giovedì mattina scorso, in concomitanza con la presenza della Polizia di Stato per la sensibilizzazione alla Legalità, nel plesso scolastico Marino Guarano di Melito, si è verificato un grave atto di violenza a carico di un’alunna di prima media che era in bagno ed improvvisamente, si è vista travolta da schiaffi e pugni da parte di un’altra alunna”.

Poi, ha aggiunto: “La piccola alunna, per paura, è rimasta chiusa nel bagno per alcuni minuti, senza riuscire a riconoscere chi l’ha aggredita, con grande vigliaccheria, perché frastornata. A quanto afferma l’alunna, ci sarebbe stato uno scambio di persona…L’aggreditrice, al momento, è impunita in quanto non riconosciuta, anche se confrontandomi con alcune mamme che hanno i loro figli nello stesso plesso e nella stessa classe, ho saputo che per paura, al momento, la vittima non sta frequentando”.

Infine, conclude: “Mi chiedo come si possa arrivare a tanto. Mi auguro vivamente che si prendano seri provvedimenti, che dopo questo avvenimento assurdo, ci sia una forte campagna di sensibilizzazione da parte di istituzioni, dirigenti, insegnanti e genitori. Non è giusto! La scuola dev’essere un luogo sicuro e sereno, dove poter far crescere i nostri figli durante il loro percorso di vita, con la massima tranquillità”.

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