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Sostituzione etnica, stregoneria e cannibalismo, gli argomenti presenti nel libro della premier Meloni

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Stregoneria, cannibalismo, sostituzione etnica, carne umana venduta al mercato e soldi dei bianchi consegnati ai neri. Nel libro scritto da Giorgia Meloni insieme allo psichiatra Alessandro Meluzzi e uscito nel 2019, c’è veramente di tutto. Il materiale sarebbe abbastanza per scandalizzarsi almeno tanto quanto accaduto nel caso del generale Vannacci, destituito dopo le polemiche dei giorni scorsi. Ma trattandosi della presidente del Consiglio, è molto più facile che la leader di Fratelli d’Italia ignori il problema e scelga la linea del silenzio, come fatto spesso in passato per le questioni spinose.

Il giornalista Lorenzo D’Agostino ha riletto il libro di Meloni, riassumendo i passaggi più discutibili su Twitter. A partire dai “militari che vengono aggrediti da nigeriani, poco più che ventenni, giganti, tra i novanta e i cento chili, certamente non denutriti e sofferenti bensì palestrati”. Secondo la presidente del Consiglio, queste persone sono “al di sopra della legge” e non vengono arrestate e perseguite per “una specie di razzismo all’incontrario” che funziona così: “Per gli italiani c’è la legge, mentre per i richiedenti asilo c’è tutto”.

Poi, tra le oltre cento pagine del libro, si parla di sostituzione etnica e di “una realtà in cui il mondo islamico si esprime attraverso cinque figli per coppia al netto della poligamia”. Si arriva anche alla più grande minaccia per la vita degli africani, che secondo Meloni e “la stregoneria”, con “il sangue indispensabile per il sacrificio”.

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