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CAIVANO: I conti non tornano e il Sindaco si fa la pubblicità

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L’ennesima rappresentazione teatrale al Comune di Caivano, mentre tutti si meravigliano per le dichiarazioni di Vito Coppola che, in una missiva al Commissario ad acta per il bilancio, denuncia i conti gonfiati da entrate sovrastimate o addirittura inesistenti, forniti dalla ragioneria del comune a fronte di spese correnti sottostimate.

Un teatrino che viene sfruttato dal Sindaco Monopoli per un’ennesima trovata pubblicitaria dopo quella della mensa a costo zero, un’altra batosta a un comune che stenta a reggersi sulle gambe di una politica malata fino alle radici.

Lo scenario è da incubo, come avevo già espresso in un articolo precedente. C’è una falla nel sistema che nessuno sembra in grado di rimarginare, figuriamoci il medico con funzioni da primo cittadino.

In un articolo apparso su napolimetropoli, il solito De Cicco, ex portavoce a “costo certo” del Sindaco, tesse le lodi di una sgangherata gestione della cosa pubblica. Il primo cittadino, evidentemente, aveva la vista offuscata dalla celebrità quando, in pieno dissesto (mancava solo la dichiarazione ufficiale), si permise di assumere il giornalista Carditese con un costo per la comunità esagerato stando ai conti presentati dal dirigente Coppola.

Evidentemente la programmazione del dissesto era iniziata nello stesso momento della sua assunzione, quando il Sindaco aveva ben compreso che quella mossa impopolare avrebbe potuto minare la sua popolarità ed era corso subito ai ripari, De Cicco faceva al caso suo, visto i numerosi articoli pubblicati su diversi giornali locali.

Il fattaccio è molto serio, la corte dei conti potrebbe essere l’unico organo capace di dipanare una matassa talmente intricata che neanche l’occhio attento di una tessitrice di tombolo riuscirebbe a districare.

Intanto attendiamo le dimissioni della giunta e perfino dell’opposizione, inesistente, illusoria, inconsistente, gente che ormai non dorme la notte per paura di cadere in un qualche tranello teso da chi, scelleratamente, continua a giocare con i soldi dei caivanesi.

Il sipario ha da chiudersi, lo spettacolo è inquietante, guardano anche i bambini, il teatro dei burattini è giunto alla fine.

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