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[STORICANDO] Giovanna d’Arco non fu arsa al rogo

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Giovanna d’Arco, “la Pulzella”, tutti conoscono la sua storia. La giovane eroina francese, canonizzata nel 1920, ha condotto verso la vittoria le truppe francesi durante la Guerra dei Cent’Anni dopo aver sentito delle “voci divine”. Ella fu bruciata sul rogo, processata per stregoneria e il re francese Carlo VII non mosse un dito per salvarla, poichè era donna.
È andata realmente così?
Uno storico francese, Maurice David-Darnac, in seguito ai suoi studi arrivò a negare ciò che la storia ci racconta. Giovanna d’Arco non fu arsa sul rogo di Rouen il 30 maggio del 1431 e non nacque nemmeno in una famiglia di poveri contadini. Lo storico ha affermato che la ragazza fosse addirittura la figlia della regina di Francia Isabella di Baviera e del fratello di suo marito Carlo VI di Valois. Quando Luigi, padre della ragazza, morì la regina Isabella, temendo per l’incolumità della sua piccola figlia, la affidò a dei contadini: Jaques d’Arc e Isabelle Romée, che la accudirono come fosse figlia loro. Proprio perché la Pulzella era di sangue reale, la sua morte sarebbe stata politicamente imbarazzante ed è per questo che ella fu salvata poco prima di essere giustiziata. Al suo posto fu bruciata un’altra giovane ragazza. A salvare la ragazza sarebbe stato lo stesso vescovo che l’aveva incolpata. Egli l’avrebbe condotta, attraverso un passaggio segreto, fuori dalla prigione in cui era rinchiusa. Giovanna sarebbe morta nel 1449.
A rinforzare le tesi dello storico c’è un manoscritto datato 1431 nel quale c’è scritto: “…lei, o un’altra donna che le assomigliava, fu bruciata in pubblico; su questo le opinioni sono contrastanti”.
Inoltre è strano che Giovanna d’Arco non fu torturata e che le fu concesso di fare la comunione, nonostante fosse stata dichiarata eretica. Infine, non esiste alcun documento ufficiale che confermi che il 30 maggio 1431 una donna fu bruciata viva nella piazza del mercato di Rouen.

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