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CAIVANO un paese di Zombie. Ennesimo furto in un bar e la politica parla di aria fritta

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CAIVANO – Ieri mattina verso le 4:20 un bar con annesso centro scommesse rinomato della zona ha subito l’ennesimo furto con scasso. Stavolta il metodo è stato quello da guerriglia urbana, ormai chi ha intenzione di scassinare un’attività commerciale nell’ultimo paese a nord di Napoli lo può fare tranquillamente nei modi più disparati, nella totale assenza delle istituzioni e nella piena complicità dell’omertà dei cittadini. Che Caivano sia un paese abitato da cittadini omertosi non lo scopriamo oggi, la carenza di forze dell’ordine e i continui tagli fatti dal governo centrale fanno sì che quei pochi militari e poliziotti non possono andare oltre i loro enormi sacrifici e di conseguenza è impensabile coprire, dal punto di vista della sicurezza, un così vasto territorio. Allora che si fa? Meglio scappare. Si, perché ormai questo paese non ha nulla più da offrire, delinquenza e spaccio ad ogni angolo di strada, il degrado è cominciato a salire perfino ai piani alti dei palazzi. Ormai i delinquenti abitano negli attici, occupano zone residenziali di nuove costruzioni per poi non disdegnare di ascoltare musica neomelodica che parla di detenuti e vita da strada a tutto volume e di gettare immondizia sotto casa a tutte le ore riducendo la propria strada ad un porcile. Ormai a Caivano non esiste più il Signore e il pezzente, esistono solo i delinquenti che con il loro modo di fare relegano ai margini della società chi ha buttato sangue sui libri e si è conquistato un piccolo angolo nella società che conta. Un mondo sottosopra dove si fa fatica ad insegnare ai propri figli quali sono le cose giuste e quali quelle sbagliate, quali sono gli esempi da seguire e quali quelli da evitare, poiché il non rispetto delle regole, anche quelle basilari, in questo purgatorio chiamato società diventa la normalità. Ma veniamo ai fatti.

Ieri notte una banda di criminali pensa bene che per entrare nell’attività commerciale da svaligiare bisogna legare l’intero serramento al paraurti di un’auto o di un furgone, mettere in moto e sradicare l’intero infisso dal muro. Entrano all’interno e l’unica cosa utile che riescono a trafugare è la macchinetta del Change Money. Pochi spicci di refurtiva per un danno fatto di stimate migliaia di euro. Siamo sicuri che il tutto è stato fatto nel pieno silenzio in modo che nessuno ha sentito nulla e di conseguenza nessuno ha potuto vedere nulla, se no non si spiega il mancato allarme e la sola denuncia fatta dai proprietari dell’attività commerciale. E la politica? La politica dorme, ormai assuefatta da quest’andazzo, l’ha data già vinta alla criminalità organizzata. I “gomorroidi” girano spavaldi per le strade a bordo di “macchinoni” e con le tasche piene di euro ostentano quella signorilità che manca proprio all’interno del loro DNA ed è tutto normale. Signori della politica che occupano i salotti mediatici che di tutto parlano fuorché del tema della sicurezza, qualcuno ha addirittura avuto l’ardire di affermare che per governare Caivano bisogna raggiungere un accordo col Ras del momento. Sono convinti che alla sicurezza ci debbano pensare le istituzioni sovracomunali mentre il loro unico interesse è quello di prendere per i fondelli la gente, facendo otturare qualche buca per strada con doppie determinazioni da far elargire alle ditte amiche dei propri familiari o affini. E intanto il mio paese langue, il nostro paese muore sotto gli occhi di tutti, anche di quelli che dicono che la colpa è della politica e poi all’interno di quella benedetta urna non fanno altro che commettere gli stessi errori, votando chi magari gli promette quel posto di lavoro che ormai in Italia già da diversi anni non esiste più o che gli promette di far accatastare quella benedetta veranda fatta in maniera totalmente abusiva, perché era necessario farla visto che il troppo sole sciupava i propri mobili in stile veneziano.

Alla fine tutto muore, la droga entra nelle nostre case e tutti ci sentiamo più innocenti quando la domenica mattina ci rechiamo in chiesa a batterci sul petto e qualche prete ci rassicura che il nostro degrado non dipende da noi ma dalle aziende del nord che essendo razziste sversano rifiuti tossici nelle nostre terre facendoci ammalare di cancro e che il tutto si può risolvere facendo qualche donazione alle associazioni ONLUS che gli satellitano intorno, facendo leva sulla mentalità bigotta e medievale che attanaglia la comunità gialloverde, un po’ come accadeva con la compravendita delle indulgenze. E se qualcuno cerca di far luce sulla verità si ritrova anche con qualche querela, tanto i preti moderni, quelli che amano le telecamere e gli show televisivi, conoscono la legge degli uomini non quella di Dio.

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