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Tribunale di Napoli. Dilaga la corruzione tra avvocati e cancellieri

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E’ giunta la conclusione di una vicenda giudiziaria iniziata ormai anni fa che vede coinvolti numerosi avvocati del Tribunale di Napoli.

Ad essere condannati dalla sentenza in primo grado sono dipendenti del Tribunale di Napoli, avvocati ed un cancelliere.

Tra gli avvocati condannati: Giorgio Pace che per impedire che un suo cliente subisse l’aggravamento di una misura cautelare e finisse dai domiciliari al carcere, avrebbe pagato una tangente di 500 euro a Raimondi.

Coinvolto anche il legale Giancarlo Di Meglio, condannato a sette anni di reclusione: avrebbe fatto presunti accordi con il cancelliere Giancarlo Vivolo, impiegato nell’ufficio registro generale della corte di appello di Napoli. Insieme avrebbero fatto una serie di accordi sotto banco per ottenere prescrizioni o interventi di revoca di demolizioni ad Ischia.

Condannata a quattro anni anche la moglie del cancelliere del Tribunale di Sorveglianza Francesco Del Gaudio, a sua volta condannato a 4 anni e nove mesi, Isabella Ambrosino, che avrebbe occultato un fascicolo per sottrarlo alla valutazione dei giudici.

Il penalista Stefano Zoff dovrà anche lui scontare quatro anni e nove mesi di reclusione.

Tra gli accusati di corruzione, il cancelliere Mariano Raimondi, è stato condannato a nove anni e nove mesi. Le accuse sono quelle che lo vedono coinvolto in un “mercato di tangenti” per occultare fascicoli, ottenere scappatoie e disintegrare atti giudiziari.

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