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AFRAGOLA. Cristina Acri nuovo capro espiatorio della crisi di governo

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AFRAGOLA – Al ritmo di una riunione al giorno e si continua a registrare un nulla di fatto. Tutti vogliono qualcosa in più e si litiga anche sui posti assegnati a tempo determinato nell’appalto delle strisce blu. Oramai di politica non c’è più nulla, ammesso che ci sia mai stato in quest’amministrazione. Il pensiero tornacontista l’ha sempre fatto da padrone e negli ultimi meeting è uscito fuori la crema dell’idea di questa maggioranza.

Nell’ingenuità neanche tanto velata del Consigliere De Stefano, si è cercato di far passare il duo di Scelta Democratica come gruppo politico da accontentare e da ringraziare, visto il cambio di idea repentino fatto al margine della votazione sulla sfiducia al Sindaco. Una sola richiesta era stata fatta da parte del gruppo, quella del rimpasto di giunta e di far ruotare la quota rosa da assegnare a qualche altro gruppo politico. Mesi di trattativa per non avere una quadra sulla giunta. I due si accontentano, pur di dare risposte alla città, di rinominare di nuovo la sorella del Consigliere Lanzano affinché le venisse aggiunta la nomina da vicesindaco così come proposto da qualcuno della maggioranza. Ma a Biagio Castaldo non sta bene e giù di “minacce” al Sindaco con la promessa che se venisse fatto tutto questo, sarebbe corso in braccio all’opposizione e dare man forte per far dimettere la maggioranza dell’Assise Pubblica.

Ausanio provocatoriamente chiede la giunta tecnica mentre Caiazzo cova sogni di gloria sul Presidente del Consiglio che a breve dovrà essere rivotato in aula. A tutto questo non ci sta Boemio che ambisce pure lui alla più alta carica del Consiglio con la motivazione da sempre asserita, ossia quella di essere il gruppo più coeso e coerente dell’intera maggioranza. Così, il resto dei Consiglieri trovano il modo di fargli pagare la sua boriosità. Come? Mettendolo di fronte alla scelta dell’Assessore rappresentativo del gruppo e di farlo uscire allo scoperto circa il disagio che Cristina Acri, sin dai tempi della campagna elettorale, eredita a seguito dei problemi giudiziari del marito.

Così ieri sera si è tenuta una riunione a casa del Presidente Bassolino, incontro atto a far capire al resto della maggioranza, compresa l’Assessore Acri quanto fosse scomoda la sua posizione! Alla riunione era assente il Consigliere Boemio, voci di corridoio vogliono che sia stata un’assenza strategica, per evitare il proprio imbarazzo, visto che lo scarico della propria assessora potrebbe anche essere insito nei pensieri del capogruppo di Campania Libera.

In realtà, l’impresentabilità della Acri, creata ad hoc, ha avuto un solo effetto. Quello di spaccare il gruppo “Campania Libera”. Infatti, mentre Boemio si defila, Castaldo resta fedele al suo assessore, continuando a perorare la sua causa. Ovviamente l’effetto è arrivato dopo aver fissato l’obiettivo di indebolire ulteriormente “Campania Libera” ma l’obiettivo vero, forse inconsapevolmente cavalcato dagli eventi, è stato quello di trovare in Acri un nuovo capro espiatorio, dopo aver fallito nei confronti del duo De Stefano-Lanzano.

Improvvisamente questa maggioranza si accorge che l’Assessore Acri ha un problema di fumus giudiziario? Improvvisamente i Consiglieri scoprono che la presenza della Acri potrebbe far accendere i riflettori della Prefettura? Improvvisamente, dopo che all’interno dello stesso Consiglio comunale si contano precedenti penali e/o affinità con pregiudicati, diventa Acri il problema?

Ma tutti insieme, i consiglieri di maggioranza, quando si renderanno conto che il problema per la città sono loro tredici?

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