CASALNUOVO – Avevamo ragione noi! Come volevasi dimostrare. Il Sindaco Pelliccia attaccando gratuitamente la nostra testata e diffamando la mia persona, ha perso un’altra occasione per risparmiarsi una grandissima figuraccia nei confronti dei propri concittadini.
In merito al nuovo appalto dell’Asilo Nido non ci sarà nessuna continuità nel servizio, così come auspicato dal sottoscritto nell’articolo tacciato di fake news dalla fascia tricolore (leggi qui l’articolo). Infatti al bando di interesse pubblico relativo al solo affitto dei locali delle due strutture di asilo nido e non più alla gestione come in quello precedente, non si è presentata nessuna cooperativa o azienda. La gara, come si dice in gergo, è andata deserta.
Da nove giorni i ventotto alunni, poi diventati ventiquattro, non possono godere del servizio erogato dal Comune. Dal 1 Febbraio l’asilo ha chiuso i battenti. I bambini saranno costretti a restare a casa o nella migliore delle ipotesi, i loro genitori costretti a pagare una retta mensile a qualche asilo privato.
Questi sono gli indirizzi politici messi in atto dal sindaco dalla diffamazione facile. Chi è che scrive Fake News a questo punto? È palese che nessun’azienda italiana si sia presentata al bando di gara poiché l’indirizzo politico si è rivelato totalmente scellerato al punto tale da far apparire quest’appalto sconveniente anche ad un bambino di dieci anni.
Ma non contenta quest’amministrazione oggi pubblica un’altra volta il bando di gara con la speranza che ci sia un pazzo da desiderare tanto di fittare i locali comunali e investire decine di migliaia di euro per arredare gli asili e sperare che forse qualche famiglia sia disposta a pagare per intero la retta mensile.
Adesso, ovviamente, il Sindaco Pelliccia, al posto di usare Facebook per buttare addosso fango a chi espleta il proprio lavoro in maniera professionale, farebbe bene ad usarlo per spiegare ai suoi concittadini come mai dall’ 1 Febbraio l’asilo nido – tra l’altro la seconda struttura è stata anche motivo di vanto della sua campagna elettorale – resta chiuso. Ai posteri l’ardua sentenza.