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AFRAGOLA. Sfiducia all’Assessore Salzano. Tutto finisce a tarallucci, vino e rose rosse.

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AFRAGOLA – La subcultura dell’Assessore Ernesto Salzano ha contagiato l’intera maggioranza e parte della minoranza. Allo scandalo di non essersi presentati in aula nonostante il sollecito del Prefetto Palomba fatto al Presidente del Consiglio dove suggeriva di fissare nei punti all’ordine del giorno la mozione di sfiducia dell’Assessore, si è aggiunto l’imbarazzo di aver beccato tutti, parte della maggioranza nelle persone di Giuseppe Affinito – costui lo si intravedeva anche dal video della diretta streaming in aula, al di fuori degli scranni, attento a controllare che nessuno dei suoi colleghi si presentasse – Benito Zanfardino e il Sindaco Pannone con tanto di fascia tricolore indossata, tutti intenti ad applaudire l’Assessore – contestato e resosi imbarazzante nei suoi modi poco ortodossi – mentre si dilettava come cantante provetto nell’interpretazione di “Rose Rosse” di Massimo Ranieri con tanto di allungamani sulla spalla della malcapitata e imbarazzata teenager finita al suo fianco.

Dopo il suo post social dove sbeffeggiava un agente di Polizia Locale, l’aggressione e le minacce verbali fatte al Consigliere Antonio Iazzetta e la sua performance da boomer regalata ieri dal palco del Gelsomino si può affermare tranquillamente che lo stile, l’etica e la morale di una persona non è certo dettata da un titolo di studio men che meno da un ruolo istituzionale ed è per questo che, una volta insorta l’opposizione, il Sindaco Pannone, oramai dichiarato pieno sostenitore degli atteggiamenti del suo assessore, tiene a far veicolare a mezzo social di messaggistica istantanea una foto scattata in un rinomato bar della città che ritrae insieme a parte della maggioranza, anche tre consiglieri di minoranza: Crescenzo Russo, Giacinto Baia e Antonio Caiazzo.

Che tipo di messaggio ha cercato di mandare la fascia tricolore con quegli inoltri immagine? Che parte dell’opposizione sia d’accordo col modus operandi dell’Assessore perché non indignata dall’assenza in aula della maggioranza si incontra per un aperitivo come se nulla fosse accaduto? Oppure vuole dimostrare alla parte restante dell’opposizione, che si batte realmente per il bene pubblico, la sua forza dei numeri corroborata anche dalla somma dei tre di minoranza?

Fermo restando che sia naturale incontrarsi in un bar a prendersi un caffè o aperitivo insieme alla controparte politica, ci mancherebbe altro, si tratta di rapporti umani che vanno al di là dello schieramento politico ma prestarsi a così chiare strumentalizzazioni – in un arco temporale così ristretto che va dallo scandalo del post pubblicato a quello dell’indignazione provata in aula per l’assenza della maggioranza ma soprattutto considerando anche l’eventuale ignoranza del precedente o post evento canoro, con tanto di applausi da parte della maggioranza, fascia compresa – fa denotare, senza ombra di dubbio, un bassissimo livello politico, umano e culturale della classe dirigente attuale afragolese.

Un atteggiamento del genere ce lo saremmo aspettati da un Giacinto Baia che dal momento dell’elezione a Consigliere è sempre stato alla ricerca spasmodica della “felluccia di pane” – come amava chiamarla il suo mentore – in maggioranza. Ce lo saremmo aspettati da Antonio Caiazzo che pur di conservarsi la cadrega a Piazza Matteotti e, contestualmente, tenere fede alle motivazioni che lo hanno spinto a votare favorevole alla delibera sul Piano Casa, non disdegna il fatto di intessire rapporti sempre più stretti con l’Amministrazione. Ma non riusciamo a spiegarci cosa ci facesse intorno a quel tavolo Crescenzo Russo, fedelissimo dell’ex Sindaco Domenico Tuccillo, da sempre rappresentante della fazione opposta e in netta contrapposizione col vero dominus dell’attuale Amministrazione. Magari sarà lui a spiegarlo direttamente alla città. Ai posteri l’ardua sentenza.

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