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CAIVANO. Il nuovo che avanza non è altro che un mix di vecchio mischiato all’arroganza

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CAIVANO – Alla vigilia dell’incontro decisionale della coalizione civica, dove si dovrà decidere se continuare o meno insieme il percorso politico al netto della lista “Caivano Conta” con un altro candidato a sindaco o continuare l’esperienza elettorale con ognuno per la sua strada, c’è tanto da dire e da chiarire.

Sul territorio caivanese c’è qualcuno che non ha capito o che fa finta di non capire la gravità dei gesti politici succeduti nella vicenda coalizione civica. Bisogna chiarire una volta  e per tutte che la coalizione civica così come si era formata, compresa di UDC, lista di Giacinto Russo e Idea Nuova di Simone Monopoli, era stata una idea e una espressa volontà di Antonio Angelino che una volta visto e preso d’atto la spaccatura tra il centro sinistra e l’ex senatore, decide di correre ai ripari, chiedendo aiuto all’ex sindaco Simone Monopoli chiedendo all’ex senatore di intercedere.

Repentina è la telefonata che Giacinto Russo fa all’ex sindaco che dal canto suo mostra disponibilità all’incontro, ad una sola condizione: all’incontro doveva essere presente una persona terza, estranea alla politica e che potesse fungere da “notaio”, così viene scelto il sottoscritto, il quale ha preso parte all’incontro tenutosi in quel di Villaricca sul posto di lavoro dell’ex sindaco Simone Monopoli durante una sua breve pausa lavorativa.

Inutile raccontare l’entusiasmo mostrato dall’ex segretario del PD durante il cammino per Villaricca, la consapevolezza dei due nel poter mettere a segno un colpo che destabilizzasse ogni previsione elettorale sul territorio era tangibile. All’offerta presentata dall’ex senatore circa l’apertura mediatica sull’operato di Simone Monopoli, risponde Antonio Angelino, pregando l’ex sindaco di voler rimettere la querela nei confronti dell’ex Consigliera Maria Paolella e di cambiare il nome della lista da “Idea Nuova” a “Nuova Idea”, poiché il primo nome poteva richiamare l’idea al movimento estremista di destra (Forza Nuova), richieste entrambe accontentate dall’ex sindaco, nonostante l’epilogo della vicenda, il che dimostra che l’ex sindaco, checché se ne dica in giro e a differenza di altri, è un uomo di parola.

Quello che è successo dopo è a conoscenza di tutti, anche le “false” – secondo l’avviso di molti – motivazioni del candidato sindaco prescelto circa l’essere lasciato solo dai suoi amici che non vedevano di buon occhio l’entrata in coalizione della vecchia politica. Ma lasciato solo da chi? In un gruppo pubblico di Facebook sotto la pubblicazione di un link riportante al mio scorso editoriale (leggi qui) gli adepti dell’ex segretario del PD si sono riversati in massa a difendere l’indifendibile e riempiendo di epiteti irripetibili il sottoscritto e per giunta ieri mattina pubblicano un selfie, insieme al loro leader, fuori ad un bar rinomato del territorio con su scritto: “In campo per affermare un principio sacrosanto #CaivanoConta”. In campo? Ma dove? Quindi il progetto prosegue? Con il candidato sindaco Antonio Angelino? A questo punto delle tre una: O non è vero che i giovani abbiano abbandonato l’ex candidato a sindaco della coalizione civica e qui ci sarebbe un’altra verità. O i giovani non sanno chi è andato a pregare chi. O nella peggiore delle ipotesi, i giovani credono che la politica nuova maniera si faccia con le bugie e con l’inganno, credendo che in nome della nuova nomenclatura si possa prendere per i fondelli persone perbene più grandi di loro per il semplice fatto che i loro nomi, da sempre, sono stati demonizzati sul territorio.

E siccome, visto che Antonio Angelino è venuto meno ad un patto siglato con tanto di firma su un documento ufficiale, legittimamente non possiamo credere a nessuna versione che provenga da quelle latitudini, giovani e personcine perbene – finora solo a parole – comprese.

Allora la chiave di lettura ne è una sola. Antonio Angelino, persona perbene, di ottima famiglia, laureato e intelligente ma realizzato socialmente e politicamente solo ed esclusivamente grazie ai rapporti interpersonali creatisi con l’On. Lello Topo e con il partito del PD, ha dovuto per forza di cose fare marcia indietro quando ai quartier generali del partito si era sparsa la voce di un’alleanza con il nemico storico del PD sul territorio.

Perché va bene il fatto di uscire dal partito per tentare un percorso alternativo, visto che nella sezione cittadina, da sempre ha la strada occupata da dinosauri della Politica che occupano le sedie del partito da oltre trent’anni. Va bene perfino candidarsi, con tanto di dimissioni anticipate dalla segreteria provinciale, contro il Partito Democratico sul territorio, al fine di dimostrare che il proprio percorso fosse stato vincente rispetto alle idee messe sotto formaldeide dalla vecchia segreteria cittadina. Ma allearsi con quel nemico del Sistema no! Allearsi con l’unico sindaco che si è messo di traverso a quel sistema che va avanti da anni e che è ben rodato e oliato fin dai tempi di Bassolino e Semplice quando hanno portato sul territorio caivanese Stir ed ecoballe era inaccettabile e quindi per forza di cose, sarà scattato il diktat dall’alto.

In realtà una lancia a favore di Antonio Angelino bisogna spezzarla. Il cammino individuato dall’ex Consigliere era giusto e poteva realmente portarlo alla vittoria. La meta era quella di 7000/8000 voti che gli consentivano di arrivare al ballottaggio e vincere con il suo unico antagonista valido Enzo Falco, proprio in virtù della rappresentanza alla nuova politica di cui solo lui poteva fregiarsi. E il dato politico che ne usciva fuori era anche abbastanza convincente visto che lo stesso, da sempre scaricato dalla sua parte politica, avrebbe incassato la stima di quella parte di società civile che aveva riposto in lui stima e speranza. Ovviamente, questo percorso solo un uomo libero poteva perseguirlo, ed è quello che hanno creduto tutti in quella parte centrale della politica caivanese. Al contrario non ci sono scuse.

È inutile che i giovani che accompagnano ancora in chissà quale percorso Antonio Angelino gridano ai quattro venti di essere il nuovo che avanza. Per essere il nuovo non bisogna solo avere un nome nuovo ed un’età anagrafica che supporti la tesi, bisogna aver lavorato, fatto attivismo sul territorio e soprattutto diffuso il verbo della propria visione, proprio come il sottoscritto quando militava nell’unico gruppo che ha davvero contato sul territorio del M5S, quando grazie al lavoro indefesso di due/tre attivisti, sottoscritto compreso, si produsse interrogazione parlamentare sui lavori al centro storico facendo risparmiare alla Regione Campania un milione e 800 mila euro, quando si sono portati a Castello di Cisterna faldoni interi di determinazioni comunali per dimostrare che nei settori si praticava illecitamente deframmentazione degli appalti, somme urgenze ripetute e affidamenti diretti alle stesse ditte, così come riportato nella Relazione di scioglimento e nella Relazione ANAC. Aver costretto il sindaco Monopoli a firmare, sprovvedutamente, un documento che permetteva la Buttol srl di fare travaso tra autocompattatori nell’ex campo rom sulla S.S. 87bis, perché ci si svegliava alle 6:00 del mattino per riprendere gli autocompattatori per le strade di Caivano e della zona ASI mentre illecitamente travasavano tra un compattatore ed un altro.

Allora ci spieghino questi nuovi radical chic caivanesi che tanto osannano il nuovo che avanza e intravedono in Antonio Angelino il loro leader se mai i caivanesi possano ricordarsi di loro per una qualche azione simile e in che posizione rispetto al nuovo collocano il loro giovane leader, visto che abbondantemente è stato dimostrato che tanto nuova politica non è visto che per un motivo od un altro è comunque legato a vecchi sistemi, per giunta ben rodati.

Se poi a tutto questo aggiungiamo che qualche altro elemento che aderisce a tali idee, si va vendendo per il territorio come il nuovo che avanza anche se candidato a sindaco dieci anni fa non riuscì neanche ad entrare in Consiglio e poi nell’ultima parentesi politica l’ha vissuta da consigliere di maggioranza con tanto di assessore che lo rappresentava in giunta, scopriamo realmente che di nuovo non c’è proprio nulla. Tranne qualche incapace e sprovveduto che preferisce fare campagna elettorale per accompagnare Antonio Angelino in Consiglio Comunale da consigliere di opposizione piuttosto che da sindaco con la vera facoltà di poter cambiare le cose sul territorio. Quindi di cosa vogliamo parlare?

Infine il dato politico che esce fuori è allarmante perché la differenza che esiste a Caivano tra la vecchia politica e la nuova politica è quella che nella nuova politica c’è gente che viene facilmente meno ai patti e alle firme apposte su documenti ufficiali, giustificando il tutto di aver fregato con le stesse armi vecchi pescecani, gente arrogante che crede che possa stabilire di prendere per i fondelli e far passare per demoni persone meno giovani ma con esperienze politiche e livello culturale da far invidia a tutti, solo per il fatto di essere nuovi nomi prestati alla politica. Allora è normale che chi ha un minimo di concezione politica e conoscenza della materia, continui a preferire la vecchia politica a questa nuova pseudo classe dirigente formata da figli di papà e gente viziata senza rispetto per il prossimo.

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