

Caivano
CAIVANO. L’Assistente Parlamentare Francesco Giuliano offende con toni sessisti due Consigliere comunali
CAIVANO – Mi sono accinto più volte ad evidenziare tutta la pochezza d’animo e la bassa qualità umana dei componenti dell’Amministrazione Falco ma mai mi sarei immaginato di dover far cronaca di quanto è successo nell’ultimo Consiglio Comunale di ieri sera e della causa per la quale ieri il Presidente del Consiglio Francesco Emione si è visto costretto a sospendere la seduta alle ore 23:29. Ma veniamo ai fatti.
Il tutto parte, secondo il mio modesto avviso, da un Consiglio Comunale che presentava uno e un solo punto all’Ordine del giorno del tutto inutile, inventato, fuori da ogni logica politico-amministrativa, ossia le linee programmatiche di metà mandato – mai sentito un odg del genere – come se quest’Amministrazione non avesse mai avuto un programma elettorale o come se quest’Amministrazione avesse subito ribaltoni politici abbastanza rivoluzionari da dover mettere in discussione tutto quanto per cui è stata votata tre anni fa, ma veniamo al dunque.
Mentre l’Ass. Maria Pina Bervicato, in pieno stato confusionale, e visibilmente sprovveduta e impreparata a dover sopportare la pressione che l’opposizione le metteva mentre era intenta a leggere ciò che, oggettivamente, le era stato scritto, facendo dubitare sulla genuinità e sulla paternità degli eventi prodotti, illustrava tutto quanto fatto durante il suo mandato di Assessore alla Cultura e alle Politiche giovanili.
Interrotta più volte dall’opposizione, nelle persone di Gaetano Ponticelli e Giuseppe Mellone, l’ordine è stato più volte richiamato dal Presidente del Consiglio. Non sono andati giù, invece, al Consigliere che esprime la Bervicato in giunta, ossia Francesco Giuliano, le interruzioni e le contestazioni partite dall’opposizione femminile, Orsella Russo e Giovanna Palmiero.
Creata la confusione iniziale, alle ore 23:29 il Presidente Emione si vede costretto a interrompere la seduta. Quello che è successo dopo è da film horror. Una scena che ricorda tanto il Medioevo delle locande affollate da ubriaconi giocatori d’azzardo, dove bastava un non nulla per far scoppiare la scintilla della rissa fino a ridurre il locale in un rudere sporco ed imbrattato.
Il Consigliere Francesco Giuliano, attualmente assistente parlamentare del deputato Pasquale Penza (M5S), comincia ad inveire contro le due Consigliere comunali con epiteti irripetibili a sfondo sessista.
Offese gravi ai danni di due donne che hanno deciso di mettersi in gioco per il bene della comunità, provenienti da chi fino a poco tempo fa, grazie o per colpa del suo partito, fondava i propri ideali sul concetto di onestà. Il Consigliere pentastellato, preso dalla foga di difendere la sua assessora, si dimentica che in quel momento veste i panni di un’istituzione, dimentica che le sue offese sono rivolte soprattutto a donne – con tutto lo sforzo che sta facendo la nostra società per abbattere la condizione femminile – e dimentica che una delle due è persino in stato interessante. Si rivolge a loro come l’ultimo scaricante di porto degli anni ’60, degno del peggior film trash interpretato dal compianto Mario Merola, le apostrofa come ognuno di noi può immaginare finendo la sua aggressione verbale con l’invito di andare a quel paese nella peggior forma dispregiativa conosciuta.
Insomma non proprio lo stile di un lord. Non appropriato per uno che più volte a settimana è costretto a vestire giacca e cravatta per valicare la soglia di Palazzo Montecitorio. Quanto è scesa in basso la politica e chi siamo costretti a pagare con le nostre tasse? Ma non sono questi i quesiti importanti. Le riflessioni da fare sono altre.
Quest’Amministrazione va avanti con la tracotanza e la presunzione di sapere di essere intoccabile, date anche le proprie frequentazioni più volte denunciate da queste pagine e confermate anche nell’audio del Consigliere Pippo Ponticelli. Frequentazioni che molto probabilmente possano far sentire qualsiasi membro di questa maggioranza, un mammasantissima intoccabile. Frequentazioni che associate ad un proprio passato personale neanche troppo lontano formano un mix letale dal punto di vista della cultura personale. Sembra che a queste latitudini, basti vestire i panni della più bassa istituzione e sporcarsi un po’ le mani di marmellata per sentirsi liberi di agire con imposizione ed arroganza.
Tanto è che alla ripresa della seduta consiliare, nauseati da tale comportamento, oltre l’opposizione, abbandonano l’aula anche i Consiglieri di maggioranza Antonio De Lucia e Lello Del Gaudio. Personaggi politici appartenuti ad altre ere geologiche della politica gialloverde non potevano continuare a condividere tale scempio.
Ieri sera non si è toccato il fondo ma si è scavato le fognature e tutto questo grazie anche al Movimento 5 Stelle che con la sua propaganda populista è stato in grado di portare all’interno delle istituzioni, veri e propri ominidi vestiti da sapiens in giacca e cravatta.
Ma forse, anche tutto questo è stato studiato da un’Amministrazione incapace e priva di contenuti. Si, perché, da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, pare che anche i due consiglieri di maggioranza che hanno abbandonato l’aula, vista la volontà oggettiva di non voler condurre un dibattito civile, avevano preparato lunghi interventi atti a chiedere delucidazioni al primo cittadino sul futuro programmatico della città.
Quindi non solo atti censori nei confronti dell’opposizione ma anche nei confronti di chi tenta di instillare spirito critico all’interno della maggioranza. Detto questo, peggio delle Amministrazioni bulgare, solo quella di Caivano.
Caivano
CAIVANO. Il Sindaco “a ppane ‘e ppuparuole” rimasto senza numeri in aula fa vergognare un’intera città

CAIVANO – Se non c’è miglior sordo di chi non vuol sentire, non c’è neanche miglior cieco di chi non vuol vedere, così come non c’è Sindaco più duraturo di chi è attaccato alla poltrona e alla fascia, facendo finta di non vedere l’assenza dei numeri.
È il caso del Sindaco Enzo Falco che si ostina ad andare avanti, caricandosi di responsabilità non sue – al limite di finire nelle indagini della Magistratura – pur di non vedere la realtà di non avere più i numeri né in aula e né in città per governare. La sua unica fortuna è quella di non avere consiglieri comunali di alto profilo politico e umano. Quel tipo di politico che quando si sente mortificato per non aver potuto dare le risposte che il suo elettorato si aspetta, saluta, alza i tacchi e chiude i rapporti. Invece questi tentano sempre di beccare qualcosa, al punto da far capire alla fascia tricolore che vanno bene anche le briciole di pane, ma non per dimostrare qualcosa ai suoi elettori ma per dimostrare ai propri colleghi, addetti ai lavori, che qualcosa sono stati pur in grado di prendere.
Oramai i Pippo Ponticelli, i Mimmo Falco e i Gaetano Lionelli che si spingono, perfino, ad aprire ring per strada ma non in aula, abbiamo imparato a conoscerli ma quelli che ci sorprendono sono i consiglieri scafati come Antonio De Lucia e Raffaele Del Gaudio che aprono scenari inquietanti circa l’andamento del settore edile in città ma poi non danno seguito alle loro parole in termini di fatto.
Ci meravigliano anche i 5 stelle, che oramai si sono talmente assuefatti al “sistema” che la luce dell’onestà che brillava tra il 2015 e il 2017 si è spenta al punto tale che le stelle sono diventate cadenti. Il Consigliere Francesco Giuliano con la sua assessora Maria Pina Bervicato non vedono i due milioni di euro spesi per manutenzioni fantasma? E dire che nel 2016 per molto meno (lavori di riqualificazione del centro storico) fu chiesta addirittura interrogazione parlamentare, ma all’epoca tra le loro fila militava gente con le palle. Il deputato Pasqualino Penza, oggi non interroga il Parlamento sui motivi che hanno spinto un delinquente del territorio a chiedere il pizzo alla ditta che si accingeva a fare i lavori di riqualificazione di strade? Non interroga il Ministro su alcune frequentazioni che alcuni segretari di partito tendono a trattenere? Non ci si interroga sui posti di lavoro elargiti all’interno dell’organico della ditta di igiene urbana, facendo registrare anche qualche assunzione di parente o affine di qualche pregiudicato-boss del territorio? L’onorevole grillino, insieme al suo Consigliere non chiedono al Ministro come mai un vetro di una porta a Caivano costa 45mila euro? Come mai i finanziamenti ricevuti per un canile non vengono investiti? E perché non si censiscono gli abitanti del Parco Verde e non si alienano più le case di quel rione? Eppure lì la Corte dei Conti è stata chiara! Eppure nel programma del Sindaco c’era l’abbattimento del Parco Verde in stile Vele di Scampia. Come mai i grillini, i possessori dell’onestà non chiedono spiegazioni alla fascia tricolore del perché è stato naufragato il project financing sul Delphinia che prevedeva la riqualificazione interamente con soldi privati?
Siamo sicuri che pur di restare a galla tutti, a queste domande non si ascolteranno mai risposte ma da caivanese, la cosa che più mi rattrista è vedere la mia città rappresentata da gente, incolta, triste, arrogante, supponente e ignorante e l’apice di tutto questo si è intravisto ieri sera durante i festeggiamenti dello scudetto organizzati dal Club Napoli Caivano.
Prima di illustrare tutta l’arretratezza dei personaggi più in vista di questa città, voglio prima fare i miei complimenti al Club Napoli Caivano, al suo Presidente in pectore Pio Brianese e a tutti quelli che hanno reso possibile una serata come quella di ieri, che forse, a queste latitudini, non si è mai vista.
La presenza di personaggi del calibro di Antonio Careca e dei colleghi giornalisti sportivi ha inorgoglito una città intera, tranne quella di quei pochi privilegiati che hanno scelto di discriminare il resto della popolazione con una poltroncina in più.
Bene ha fatto Peppe Iodice che col suo sarcasmo e la sua ironia ha saputo suonargliele di santa ragione a chi ha pensato che qualche “riccone” caivanese, solo perché ha messo mano alla tasca e ha aiutato i ragazzi del club a sostenere le spese, dovesse, in qualche modo, tracciare una linea di differenza tra il volgo e la borghesia, godendo dello spettacolo stando comodamente seduto nelle prime file.
Roba da medioevo, come da medioeva era l’outfit e la metacomunicazione usata dal primo cittadino, anch’essi finiti nel mirino del talentuoso cabarettista. Ieri sera, il primo cittadino col suo modo di voler essere pauperista a tutti i costi, ha fatto vergognare la parte sana, nobile e professionale della città per essere rappresentata da gente così cafona. Il sottoscritto tutto questo lo anticipò già in campagna elettorale (leggi qui)
Emblematico è stato lo sfottò del comico napoletano che vedendo un uomo seduto in prima fila, abbigliato in stile rurale, bucolico e pauperistico, alla stregua di un bracciante – con tutto il rispetto per il nobile mestiere – con camicia fuori dai pantaloni e jeans usurati, stentava a credere che un uomo vestito così fosse il Sindaco della città che lo stava ospitando tanto da etichettarlo: “O sindaco a ppane ‘e ppuparuole!”. Una scena surreale quella vissuta dai circa settemila caivanesi presenti, accorsi tutti per festeggiare più che lo scudetto, il riscatto culturale della propria città. Riscatto svanito subito dopo le prime battute dello showman, quando ha evidenziato tutta la cafonaggine e la spocchia dei maggiori esponenti della città.
Caivano
A CAIVANO il ripristino della vetrata della biblioteca abbandonata di Pascarola verrà fatto con cristallo di boemia

CAIVANO – La manutenzione, oltre tutte le polemiche, le stranezze, i dubbi e le ombre, continua la sua opera di depauperimento delle casse comunali e il suo ruolo determinante nell’emorragia di denaro pubblico di cui l’ente gialloverde è affetto da anni.
L’andamento malato del settore non può fermarsi, le bocche da sfamare sono tante e al diavolo chi vuole far luce sulla questione. A tal proposito, dato che due milioni di euro spesi con manutenzioni stradali inesistenti è stata una strategia già adottata e fin troppo usurata, si è pensato bene di virare su affidamenti, anche qui molto discutibili, per lavori totalmente inutili a prezzi esorbitanti.
L’ultima trovata dell’Amministrazione Falco e dell’Assessore ai Lavori Pubblici il Sindaco Enzo Falco – è bene ricordare sempre chi detiene la delega – riguarda i lavori di manutenzione e messa in sicurezza di una vetrata dell’ex biblioteca di Pascarola per una cifra blu di € 44.870,03 compreso IVA affidati prima alla ditta vincitrice con € 3.385,774 in meno Società Gruppo Elsa srl, poi estromessa dall’appalto, i lavori vengono affidati alla ditta Società Zeus Constructions srl con sede in Gricignano di Aversa (CE) – Caivano è una città attenzionata dalle ditte dell’agro aversano e la cosa ci fa piacere – con una motivazione bislacca, oseremo dire, infatti dalla determinazione di affidamento si legge che l’esclusione della prima ditta che aveva offerto maggiore ribasso è scaturita da una comunicazione della stessa ditta che con nota prot. n. 13021 del 21.04.2023 la suddetta Società comunicava che per vari ed eventuali motivi interni non poteva presentarsi presso gli Uffici per la firma del verbale consegna lavori.
Ora, premesso che il Gruppo Elsa ha sede legale ed operativa a Caivano e fermo restando che con il DPR 10 novembre 1997, n. 513 è stata introdotta in Italia la firma digitale e pertanto non c’è più bisogno di presenza fisica per apporre una firma su un contratto, appare molto strano che una ditta caivanese rinunci ad un lavoro fatto in casa propria per favorire una ditta proveniente dall’agroaversano. Ma sicuramente è il sottoscritto che vede mostri ovunque ma lasciategli pure il beneficio del dubbio.
Quindi, al di là di chi deve fare o non fare i lavori per ripristinare la sicurezza nella biblioteca pascarolese, dato che è un bene pubblico abbandonato da anni, giusto per osservare anche la spending review, non si farebbe prima ad interdire, per sicurezza, l’ingresso a tutta l’area interessata e solo in vista di un indirizzo poltico concreto da offrire a quel bene, capire in che modo e con quali soldi può essere ripristinato? Non è che si voglia fare i polemici a tutti i costi ma oggettivamente 45mila euro per un vetro, a meno che non sarà posto cristallo di boemia, ci sembrano un po’ eccessivi. Ai posteri l’ardua sentenza.
Caivano
CAIVANO. LL.PP. Dopo l’arresto dell’estorsore, l’Ass. Peluso, non più delegato, vigila i lavori ma per tutelare chi?

CAIVANO – Lo avevo previsto, lo avevo scritto ancor prima dell’arresto del presunto estorsore (leggi qui) e da tempo denuncio le probabili ingerenze che possono esserci nel settore manutenzioni e lavori pubblici. Personalmente mi sono rallegrato della notizia dell’arresto del 40enne che ha cercato di estorcere denaro alla ditta che si era aggiudicato l’appalto della manutenzione di alcune strade di Caivano e mi sono rallegrato più del coraggio dimostrato dall’imprenditore che ha prontamente denunciato i fatti che hanno portato poi all’arresto del protagonista dell’increscioso evento.
Tanti i dubbi ancora da dipanare su questi lavori come la verità sulla presenza o meno di un uomo armato che faceva compagnia a colui che ha avvicinato l’imprenditore. Non ci meraviglieremo affatto se questa presenza c’è stata davvero e non ci meraviglieremo affatto se quest’uomo si scoprisse proprio un emissario del boss egemone del territorio.
Ma una delle tante stranezze che fanno sorgere enormi dubbi sull’andamento trasparente di questi lavori è la presenza costante dell’Assessore Carmine Peluso – non più detentore della delega ai lavori pubblici – che si permette anche il lusso di rilasciare dichiarazioni alla stampa locale. Come se il Sindaco Enzo Falco, in realtà, non gli avesse mai tolto quella delega – ma anche questo l’ho ampiamente descritto (leggi qui) – continua imperterrito a vigilare i lavori pubblici per tutelare non si sa chi e non si sa cosa.
- QUESTO SCRIVEVO IL 2 MARZO 2023: In poche parole, per chi mastica poco di politica e per quelli di cui la fascia tricolore si crede più furbo, in realtà non cambierà nulla, l’Assessore ai Lavori Pubblici – questo il settore tolto “solo ufficialmente ma non ufficiosamente” a Carmine Peluso – resterà comunque nelle mani dello stesso, solo che questa volta se commistione c’è stata, c’è e ci sarà se l’è intestata anche e soprattutto il Sindaco Enzo Falco.
Volendo fare una cronistoria di quanto accaduto nel settore manutenzione e lavori pubblici durante la consiliatura Falco, le riflessioni saltano fuori da sole.
Si parte dalla sommossa di alcuni consiglieri di maggioranza che chiedono la testa dell’allora Assessore ai Lavori Pubblici Carmine Peluso partita dalla scoperta di aver speso in due anni due milioni di euro per lavori totalmente inesistenti di manutenzione ordinaria e straordinaria di strade. Al Carmine Peluso venivano addotte gravi colpe, sia perché ritenuto colpevole del mancato controllo, sia perché ritenuto colpevole di essere connivente con chi realmente nutriva interessi su questa emorragia di denaro pubblico. Dopo ennesime crisi di governo, prima che il Sindaco ritirasse la delega a Carmine Peluso, la mia testata ha avuto il coraggio di diffondere pubblicamente l’audio whatsapp del Consigliere Pippo Ponticelli ascolta di seguito
In quest’audio il Consigliere di “Prima Caivano” ex “Noi Campani” denuncia privatamente al suo interlocutore, gravi commistioni dal punto di vista intimidatorio nel settore manutenzione rappresentato proprio dall’allora Assessore Carmine Peluso. Durante questo periodo in Consiglio Comuanle partono alcune denunce della Consigliera Giovanna Palmiero dove fa riferimento proprio ad ingerenze criminali all’interno del settore lavori pubblici e contestualmente scrive quotidianamente sul suo profilo facebook facendo riferimento ad un fantomatico “capocantiere” il quale, secondo la Consigliera Palmiero gestisce di facto il settore direttamente da fuori le mura di via Don Minzoni in combutta con un esponente dell’Amministrazione Falco. Fa d’uopo che tutti i sospetti della maggioranza ricadono sull’allora Assessore Carmine Peluso al punto tale che il primo cittadino si vede costretto a ritirare la sua delega e a “toglierlo dal pezzo” come si dice in gergo.
Ma in realtà Carmine Peluso “dal pezzo” non si è mai tolto e con la buona pace di chi ha denunciato presenze scomode all’interno del settore, colui che è sempre stato ritenuto il collante o il fallimento dei lavori pubblici caivanese continua imperterrito a vigilare ed essere presente sui cantieri ma per tutelare chi? Con la speranza che l’Amministrazione o le forze dell’ordine quanto prima facciano chiarezza anche su questo lasciamo ai posteri l’ardua sentenza!
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