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Cesa

Cesa (Ce), Maria Rosaria Guarino nominata Vicepresidente del Consiglio comunale: “Mossa dall’amore per il mio territorio”

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La decisione del Tribunale Amministrativo Regionale è arrivata proprio mentre stava svolgendosi la seduta del consiglio comunale di Cesa (Ce).
Il TAR della Campania ha respinto il ricorso degli ex consiglieri comunali a seguito delle continue assenze non giustificate ai consigli comunali.
Pertanto restano in carica Luigi De Angelis, Maria Rosaria Guarino, Raffaele Bencivenga e Maria Oliva.

La Guarino dopo la nomina a Vicepresidente del Consiglio ha ringraziato l’intera amministrazione per il ruolo assegnato e ha esordito così: “Prendo atto del ruolo assegnatomi, e come ho sempre ribadito, in questa aula, la mia politica è la politica del fare. Della collaborazione per il bene comune e della buona e sana opposizione. In questi pochi mesi sono e siamo stati la dimostrazione che insieme si può lavorare, ci si può confrontare per ottimizzare i lavori amministrativi per il bene del popolo di Cesa.
Non si tratta di essere ibridi: si tratta di rappresentare il popolo, i nostri cittadini che ci hanno votato e non. Come? Presenziando dai banchi di questa aula alle varie manifestazioni ai vari eventi tra le strade di paese. Cesa va amministrata ma va anche vissuta, tra la gente con la gente, solo in questo modo possiamo contribuire ad un miglioramento della qualità della vita dei nostri concittadini vivendo con loro le varie difficoltà che si possono presentare.
Il mio impegno in questo consiglio non è mai stato subordinato alla sentenza del TAR, ma solo all’amore che provo per il mio territorio.”


Grande segnale politico quello di ieri, chiunque fa parte dei lavori di un consiglio comunale ha il dovere di rappresentare il suo elettorato dai banchi di opposizione e non da casa.
Un modello da non prendere come riferimento in qualsiasi Comune del nostro Stato italiano. Viva la politica del fare.

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Cesa

Sospiro di sollievo per Frattamaggiore Sebastiano è tornato a casa

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Finalmente Sebastiano Bencivenga è tornato a casa. Il tabaccaio di 40 anni dopo essersi assentati per 24 h salendo sulla sella di una moto Storia a lieto fine, dunque, il cui epilogo è stato annunciato dalla pagina Facebook del Comune di Cesa. Questo il post:

“Sebastiano è stato ritrovato. Sta a casa. Pochi istanti fa ho ricevuto la telefonata del fratello. È finita nel migliore dei modi. Tanto spavento ma possiamo raccontare una storia a lieto fine. Grazie a quanti si sono attivati e a quanti hanno condiviso l’appello. La famiglia ringrazia tutti”.

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Cesa

Cesa. Deposito di mezzi in fiamme

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A Cesa in un deposito di mezzi meccanici è scoppiato un incendio. Il deposito apparteneva alla famiglia Guarino. Il tempestivo intervento dei vigili del fuoco ha consentito di evitare danni maggiori. Sul posto le forze dell’ordine per le relative indagini. I vigili del fuoco hanno proceduto al campionamento delle lastre a copertura del capannone al fine di escludere che si trattasse di amianto, così come comunicato dalla proprietà stessa.

Anche il comunicato del Comune di Cesa che definisce: “A tutela della privata e pubblica incolumità questa amministrazione comunale, unitamente al personale della Polizia Municipale e del settore ambiente, sta monitorando la situazione. Sono in corso accertamenti ed analisi che interessano l’intera area, anche quella non direttamente colpita dall’evento. Sarà cura dell’amministrazione avvisare i cittadini sugli esiti delle analisi comunicate. Si attendono, infatti, i risultati per l’adozione, eventuale, di provvedimenti. Nel frattempo, i titolari stanno provvedendo allo smaltimento dei rifiuti, prodotti dalla combustione. L’amministrazione comunale esprime solidarietà alla famiglia Guarino, considerato il danno subito. Saranno le indagini e gli accertamenti in corso ad accertare la natura dell’incendio.”

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Aversa

Riapertura Scuole Campania, 17 sindaci a De Luca: “Scelta irresponsabile”

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Protestano 17 sindaci dell’area Agro-Aversano (Caserta) sull’ipotesi di una riapertura delle scuole in Campania.

In una lettera, indirizzata al governatore De Luca, i primi cittadini dei comuni di: Aversa, Parete, Casal di Principe, San Marcellino, San Cipriano d’Aversa, Lusciano, Villa Di Briano, Casapesenna, Villa Literno, Sant’Arpino, Trentola Ducenta, Cesa, Casaluce, Carinaro, Teverola, Gricignano, Succivo,  hanno spiegato le loro ragioni. “Sarebbe da irresponsabili riaprire la scuola con questo scenario”.

La lettera prosegue. “E’ importante che i nostri ragazzi tornino in classe il prima possibile – scrivono i sindaci – sono evidenti i limiti della Dad (didattica a distanza, ndr) soprattutto tra i più piccoli, ed essi si sommano ai disagi provocati dalle innegabili carenze tecnologiche ed infrastrutturali. Tuttavia, sono tante le criticità che al momento impediscono una serena ripresa delle attività didattiche in presenza. In primo luogo il crescente livello dei contagi anche tra i bambini della fascia di età 0-6 anni e in quella relativa al primo ciclo di istruzione, oltre che tra il personale della scuola, e tutto ciò sebbene il ritmo di crescita sia stato mitigato dalla scelta saggia di disporre in Campania per tutti gli ordini di scuola la didattica a distanza. C’è poi da considerare la completa inadeguatezza del sistema di medicina territoriale, che mostra di essere in palese affanno. Come già sottolineato nella nota del 12 novembre 2020, i team anticovid e gli USCA (unità speciali di continuità assistenziale), di fatto esistono solo sulla carta, per cui appare inverosimile che possano realizzare uno screening su tutti gli operatori della scuola, i bambini e le loro famiglie. La somministrazione dei tamponi – proseguono gli amministratori locali – la loro lavorazione e la comunicazione degli esiti, sono oggettivamente assai rallentati con tutte le conseguenze che ne derivano. Il tracciamento dei contagi è ormai una chimera. Il servizio di pronto soccorso 118 sconta un sovraccarico di lavoro da cui derivano mancanza di tempestività negli interventi che spesso si rivelano fatali per i malati. Il ricovero poi dei pazienti più gravi è una vera e proprio odissea che diventa causa ulteriore di decessi di nostri conterranei. Per tutte queste ragioni esponiamo le nostre perplessità sul ritorno alla didattica in presenza a partire dal 24 novembre”. 

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