NAPOLI NORD – In questi giorni è balzata agli onori della cronaca la riduzione, per mancanza di fondi dei percorsi riabilitativi per i bambini provenienti da ASL extraterritoriali, in particolare quelli che interessano il Distretto 45 dell’ASL NA2 Nord che comprende i comuni di Caivano, Cardito e Crispano.
Tale riduzione comporta la diminuzione di ore di trattamenti riabilitativi di minori con diagnosi di autismo o altri disturbi del neurosviluppo. In pratica tenendo conto che questi soggetti necessitano di tali trattamenti in maniera continuativa e mirata negare o interrompere queste terapie equivale a compromettere il futuro di questi bambini, a vanificare anni di impegno da parte delle famiglie e degli operatori, a causare regressioni gravi, frustrazioni e sofferenza.
Si parla delle difficoltà del Distretto 45 perché nella quasi totalità dei casi appartenenti a questo distretto, per tali servizi, si servono al Centro Antares di San Nicola La Strada che ha già fatto sapere a parecchie famiglie che dato l’importante taglio avvenuto da parte della Regione Campania, non sarà più possibile sostenere tutti i pazienti finora seguiti.
Così si alza l’appello dei genitori che chiedono non solo il ripristino immediato dei trattamenti per i bambini attualmente in carico presso il Centro Antares, ma anche, con forza e urgenza, l’istituzione di un centro terapeutico pubblico, stabile e multidisciplinare per l’autismo e i disturbi del neurosviluppo, nel territorio del Comune di Caivano, sotto la competenza esclusiva dell’ASL Napoli 2 Nord – Distretto 45.
Un centro pubblico, non convenzionato, gestito e garantito direttamente dall’ASL, per assicurare accesso equo, trasparente e continuo alle cure. I centri convenzionati, pur svolgendo un ruolo importante, troppo spesso decidono arbitrariamente chi accogliere e chi no, escludendo famiglie fragili per motivi che nulla hanno a che vedere con criteri clinici o di urgenza. Non è ammissibile che l’accesso a cure essenziali venga subordinato a scelte discrezionali di enti privati.
La salute pubblica deve tornare a essere pubblica. Solo una struttura dell’ASL, controllata, accessibile e vigilata, può garantire la tutela piena e universale dei bambini con bisogni speciali, senza liste d’attesa infinite, selezioni opache o differenze territoriali.
I genitori di bambini autistici o che sofforno di altri disturbi del neurosviluppo chiedono che questa decisione venga immediatamente sospesa e riconsiderata, nel rispetto del diritto alla salute, all’educazione, all’inclusione e alla continuità terapeutica sanciti dalla Costituzione e dalla Convenzione ONU sui Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza.
Essi si appellano alla responsabilità istituzionale e al dovere etico di tutte le autorità coinvolte, affinché nessun bambino venga escluso o si veda limitare il percorso riabilitativo per mere logiche organizzative o amministrative. Le terapie non sono un privilegio. Sono un diritto essenziale. Ci vuole una soluzione immediata, concreta e giusta.
A tal proposito abbiamo contattato il Sindaco di Crispano Michele Emiliano per sapere se le istituzioni si stiano muovendo per tutelare i diritti dei propri cittadini e davanti ai nostri taccuini dichiara: “La riduzione delle terapie per i bambini affetti da autismo che frequentano un centro di terapia in provincia di Caserta è inaccettabile. Da giorni sto seguendo personalmente l’evolversi di questa situazione, confrontandomi con genitori e associazioni che si battono per i diritti di questi ragazzi e delle loro famiglie nei territori a nord di Napoli.
Questi bambini hanno il diritto di ricevere le cure necessarie, senza alcuna riduzione o rimodulazione. Ho già avuto colloqui con la Regione e con i Sindaci dei comuni limitrofi per cercare soluzioni concrete. Da Sindaco, il mio impegno è chiaro: garantire i diritti dei bambini e tutelare le loro famiglie. Nessun passo indietro, nessun compromesso“.