AFRAGOLA – La maggioranza, se parliamo dei consiglieri comunali, non offre spunti di riflessione e nemmeno notizie perché sono quasi estranei alla politica e all’amministrazione.
La filiera ad Afragola è alterata e lo diciamo con la certezza della verità che nessuna persona onesta intellettualmente potrà mai smentire. Al vertice della gerarchia c’è Vincenzo Nespoli che guida il sindaco Antonio Pannone, anche attraverso un rapporto personale diretto con la macchina amministrativa, dirigenti inclusi.
Gli assessori avulsi e senza peso. I consiglieri chiamati in causa solo quando c’è bisogno di andare in aula e alzare la mano. L’unico partito che tenta ogni tanto di differenziarsi è Fratelli d’Italia di Biagio Castaldo e Pina Tignola. Ma siamo nella dinamica del “vorrei ma non posso”. Di fronte a Nespoli, Fratelli d’Italia si piega sulle ginocchia. Quindi, potrà al massimo puntare a un po’ di fribrillazione ma una partita politica seria il partito della Meloni ad Afragola non potrà mai giocarla in quanto resta Nespoli-dipendente.
Addirittura l’assessore in carica, Giacco di espressione Di Maso, la cui consigliera ha già rotto, insieme al gruppo che lo esprime, con Castaldo, Tignola e con il partito. E si fa finta di nulla. L’assessore di Fratelli d’Italia è lì in nome e per conto di Fratelli d’Italia espressione di un gruppo alternativo a quello consiliare e che da Fratelli d’Italia ha preso le distanze dopo il congresso, Un teatrino brutto da vedere e pure da raccontare.
Le manovre arrivano dalla minoranza. In particolare, dai moderati. Notizia dell’ultim’ora: Antonio Caiazzo rompe con Armando Cesaro e con Italia viva e sta valutando, da giorni, un clamoroso ritorno in Forza Italia. Un’operazione gestita dal coordinatore provinciale, senatore Franco Silvestro, ma la sta gestendo sotto traccia per evitare che fino a quando non ci sarà l’ufficialità, non si creino malumori nel partito “azzurro” locale, ancora commissariato e nelle mani di Aniello Baia, papà del consigliere Giacinto Baia.
Al momento Caiazzo resta in “A viso aperto” anche se l’idea è quella di passare nel gruppo misto perché questo gioco è durato troppo tempo. A viso aperto è il movimento di Gennaro Giustino, linea dura e intransigente di opposizione al sistema Nespoli. Caiazzo da esponente di “A viso aperto” si è seduto ad inizio consiliuatura al tavolo del centrosinistra, mettendo in imbarazzo la civica e lo stesso Giustino che non ne ha voluto sapere e non ha condiviso quell’iniziativa, rivelatasi poi fallimentare. E sempre Caiazzo, in aula, ha persino condiviso il Puc della Lega e lo ha fatto da consigliere di “A viso aperto”. Quindi, dopo un percorso a “testa coda”, si è arrivati già in estremo ritardo per ufficializzare l’adesione al gruppo misto. Almeno per togliere dall’imbarazzo i candidati di quella lista e lo zoccolo duro di un movimento che si rivede nell’opposizione dura a Pannone e a quanto prodotto dall’amministrazione.
Nei prossimi giorni previste ulteriori novità e come sempre vi terremo aggiornati.