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Mavien cu mme

Per quei bambini il mare era più sicuro della terra

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A chi si permette di giudicare, a chi addita quei genitori come irresponsabili che hanno permesso che il mare ammazzasse i propri figli: secondo voi un padre, una madre vorrebbe questo? Quei genitori stanno scappando da una terra che è una voragine, un ciclone, un pozzo, per loro quel barcone, quelle onde sono una tavola piatta e serena rispetto a quello da cui scappano. Ma che ne possiamo sapere noi tutti, comodi da casa, con i pc e tablet, con i quali siamo dei leoni da tastiera, scriviamo, commentiamo, giudichiamo. Unica parola d’ordine è: “immedesimiamoci”.

Ma siamo capaci di farlo? credo proprio di no. Nel mondo si effettuano esperimenti sociali sui medici, si permette loro di vivere situazioni come: il dolore che si sente dopo una chemioterapia.Questo sapete perché? per far in modo che il dottore che si relazionerà poi con il paziente oncologico, lo farà con l’empatia e la sensibilità giusta.

Se determinate situazioni non le proviamo sulla nostra pelle non potremo mai capire cosa si vive in quei minuti, in quei giorni e saremo sempre e solo pronti a guardare tutto da lontano a testa alta, come se noi avessimo la chiave di lettura ad ogni situazione.

La realtà cruda e spietata è che siamo solo delle persone ormai finte, oramai camminano i nostri cellulari per strada, non più noi.

Vedo mamme essere super attive nei gruppi della scuola, super attente, premurose e non riuscire a scambiare una parola quando ci si incontra in un istituto scolastico. Non abbiamo più il coraggio di metterci la faccia nelle situazioni, nei problemi, ormai ci mettiamo le dita.

Ah quanto siamo diventati bravi con quelli, potremmo tutti iniziare un corso di piano senza dover prima elasticizzarle con gli opportuni esercizi. Tanto abbiamo la nostra amata tastiera.

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Mavien cu mme

Scopriamo insieme chi può tirarci fuori da una Setta.

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Non tutti ne sono a conoscenza, ma con questo articolo voglio aiutare tutte quelle persone imprigionate in SETTE religiose che si “ANNUNCIANO” con il nome di comunità religiosa.

Comunità che promette di renderti libero dal demonio o dai pensieri che questi ti istillerebbe nella mente, ma poi sono proprio i suoi appartenenti che ti giudicano e ti chiedono di ripensarci se provi a prendere un’iniziativa.

Così come è sempre stato in antichità: la Chiesa non voleva che l’uomo si erudisse, leggesse, che si acculturasse, addirittura si faceva in modo che non sapesse scrivere, perché dovesse poi chiedere aiuto alla Chiesa per ogni cosa. Insomma ci controllavano, ci gestivano e ci manipolavano. Oggi ci siamo emancipati, acculturati, leggiamo, scriviamo, viviamo in ogni parte del mondo attraverso i social, ma: La Chiesa si è ripulita, lo fa allo stesso modo, ci cattura e ci manipola in maniera più sottile e pericolosa. Le sette queste sono, Sacerdoti e perpetue carismatiche che rovinano famiglie, economicamente e affettivamente.

Esiste un’associazione che non tutti conoscono la: Infosekta. Centro svizzero tedesco di informazione e consigli sulle sette .

A quanti di voi è capitato di far parte di una realtà simile? A prima vista appaiono come un gruppo biblico qualsiasi. Ma è solo un lato della medaglia. Dall’altro si nasconde un approccio manicheo: o sei con noi e Dio, o sei contro di noi e sotto l’influenza di Satana.

Il leader deve essere carismatico e deve essere in grado di convincere le persone che è dotato di particolari capacità spirituali. Deve inoltre far credere che il suo insegnamento è qualcosa di unico, che può risolvere tutti i problemi. 

Le sette esercitano una pressione diretta e indiretta sui membri per portare amici e parenti nell’ovile o, nel caso in cui i parenti lasciano il gruppo, di prenderne le distanze.

Per aiutare chi vi è dentro si deve reagire NON con rabbia né farsi trasportare da forti emozioni, poiché i propri cari sprofondati nelle sette si trovano mentalmente in un’altra dimensione.

Il viaggio verso la fuoriuscita da una setta è un obiettivo a lungo termine con molte tappe intermedie. La polizia non viene coinvolta in quanto nella maggior parte dei casi i membri di una setta sono adulti consenzienti. 

Chi cerca aiuto, oltre a chiamare l’assistenza telefonica di Infosekta, può unirsi a un gruppo di sostegno. Qui familiari e amici di persone scivolate in una setta possono condividere le proprie esperienze.

Fate girare questo articolo ed aiutiamo chi non sa, come venirne fuori.

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Mavien cu mme

“Il capo incute paura; il leader ispira entusiasmo.”

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Una persona autoritaria si relaziona con l’altro ricorrendo all’uso di uno stile comunicativo direttivo e controllante. Il concetto di autorevolezza è invece connesso all’essere qualcuno. Niente rafforza l’autorità quanto il silenzio.

Quanto sono belli quegli ambienti di lavoro in cui il capo lo riconosci perchè ha una luce, un carisma, una grinta e allo stesso tempo una serenità che ti porta a seguirlo, ad aiutarlo e a fare ciò che dice di fare senza che lo abbia neanche detto, magari lo ha fatto per primo.

troppo brutto lavorare invece con chi ordina, urla, si siede a guardare con quello spirito critico che altro non fa che destabilizzare le armonie dei gruppi.

Il mondo , le famiglie. la scuola , le Comunità e le società dovrebbero essere ricche di persone sensibili e sicure di se che non calpestano gli altri per sentirsi alti. Non occorre calpestare per dimostrare chi siamo, basterebbe aiutare, basterebbe ammettere, basterebbe essere se stessi e chi brilla “Brillerà”.

Autorità ed autorevolezza possono coesistere in una stessa persona, è risaputo che le persone seguono i leader per l’esempio che danno e per ciò che dicono e fanno. Saper comunicare in modo efficace ci permette di coinvolgere ed essere il punto di riferimento per gli altri.

Per ottenere ciò bisogna attraversare un percorso di crescita personale migliorando i propri talenti. Per questo bisogna sempre mettersi in discussione e soprattutto confrontarsi.

Una mente aperta è l’arma più potente che si possa avere. La misura dell’intelligenza è la capacità di cambiare.

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Mavien cu mme

I Sabot UGG: l’ovazione del brutto. La moda degli ignoranti

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L’hanno chiamata ovazione dal latino ovis , avete letto bene, una società di pecore, non è facile alzarsi tra la folla ed applaudire, da soli senza complici, è molto più facile farlo quando si è in branco. Lo stesso avviene quando si esce di casa con le famose e spumeggianti pantofole peluches, non crederete mica che se una sola persona le sfoggiasse, queste sarebbero così tanto famose. La moda i social le pecore il branco tutte a guardare chi e cosa? gli altri! Ma esistiamo da soli? Esiste il nostro stile personale? No, viviamo per gli altri, per l’approvazione altrui, perchè se non abbiamo quello che la società ci propone ci sentiamo inferiori.

Dobbiamo dimostrare di esistere con la nostra intelligenza con i nostri valori, con il nostro pensiero unico raro e assoluto, diverso dagli altri perchè semplicemente nostro.

Normalmente accade questo: otteniamo l’approvazione degli altri, li rendiamo felici per un momento e ci sentiamo meglio con noi stessi. Sembra la cosa migliore da fare, ed è una cosa che possiamo continuare a fare a lungo, illudendoci che ci renderà felici. In effetti, funziona. Evitiamo di farci disapprovare e ogni tanto ci godiamo quella bella pacca sulla spalla. Ma arriva un momento in cui la ricerca costante dell’approvazione comincia a diventare un problema: il comportamento che ci è sembrato da principio fonte di realizzazione diventa dopo un pò fonte di frustrazione. Quando puntiamo con urgenza a compiacere altre persone, stiamo cercando l’approvazione di noi stessi da fonti esterne. E ogni volta che otteniamo approvazione dal mondo esterno anzichè darci noi stessi quell’approvazione, ci mettiamo nella condizione di soffrire. Ci impegniamo a vivere una vita che non vogliamo particolarmente ma che si adatta a ciò che gli altri si aspettano da noi. Non osiamo correre il rischio di fare qualcosa che potrebbe portare gli altri a non apprezzarci. Non è facile iniziare a prendere decisioni che potrebbero essere disapprovate da altri. Probabilmente, quando abbiamo cominciato a farlo, abbiamo iniziato a cercare l’approvazione degli altri per qualche buona ragione; in alcune situazioni, probabilmente ci è sembrata la scelta più facile e meno dolorosa da fare. In determinate circostanze, non ottenere l’approvazione di altre persone può avere conseguenze fortemente negative. Tuttavia, evitando di scontrarci con chi non ci approva, viviamo una vita “incompleta”, il che inevitabilmente ci farà dubitare del nostro valore come persone.

Ed è così, in questo mondo di pecore, che anche i famosi Sabot UGG, orrendi solo a guardarli, diventano un accessorio ambito per la maggiore , perchè attraverso questi ci si sente alla moda e quindi accettati , semplicemente perchè è la massa a decidere, una massa fatta purtroppo , si sa di ignoranti.

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