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Afragola

Ad AFRAGOLA si è con l’acqua alla gola e nessuno avrebbe potuto fare peggio

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AFRAGOLA“Non avrei potuto fare peggio!”. Questo è il pensiero che ho fatto stamattina quando mi sono chiesto per un attimo, cosa avrei potuto fare se fossi stato io il Sindaco di Afragola e la prima risposta che mi è venuta: “Non avrei potuto fare peggio!”

Ad oggi, il Sindaco Antonio Pannone, sempre più solo nel front-end di questa amministrazione, non sta vivendo giorni felici di altissima popolarità. La sua Amministrazione non ne azzecca una e tanti sono i nodi da sciogliere ancora, oltre al fatto che la città continua a perdere pezzi, vedi la sede dell’Inps che si trasferisce a Frattamaggiore e il Giudice di Pace non è escluso che non vada via anche lui. Ma scendiamo nei dettagli e vediamo quali sono le cose da fare in città.

Il settore più disastrato ad Afragola, secondo il mio modesto avviso, è quello delle Politiche Sociali. Ovviamente per il dominus afragolese cosa vuoi che sia una semplice informativa della Direzione Distrettuale Antimafia che lo vuole indagato in questo caso, per Corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, Turbata libertà di incanti e Associazione di tipo mafioso, stessi reati contestati anche alla ex dirigente dell’Ambito n.19 Alessandra Iroso che secondo le indagini avrebbe ricevuto, insieme a Francesco Affinito – in qualità di RUP – doni e utilità di varia natura, per Affinito oggetti preziosi, per la Iroso assunzione di personale alle dipendenze delle Società Cooperative “Eco” e “Quadrifoglio 2012”, le stesse che in ATI poi hanno giovato dell’affidamento del servizio integrativo al nido denominato “spazio bambine e bambini”. L’ex Senatore in tutto questo scenario è stato individuato come il determinatore assoluto delle condotte della Iroso e di Affinito.

Attualmente questo settore registra le dimissioni di un Assessore Francesco Di Micco e da quel giorno – 5 Agosto 2022 ndr – le deleghe sono state conservate nelle mani del primo cittadino. Alle dimissioni dell’Assessore si aggiungono quelle della Dirigente dell’Azienda Speciale Consortile delle Politiche Sociali Dott.ssa Carla Picardi date il 26 Marzo scorso. La Picardi è stata costretta a dare le dimissioni perché chi muove i fili a queste latitudini voleva che i debiti contratti dall’ente comunale venissero riconosciuti dall’Azienda, in maniera tale che si potessero alleggerire le casse afragolesi a discapito di quelle carditesi, caivanesi e crispanesi.

Così il Terzo Settore ad Afragola è ridotto a brandelli e con esso tutti i disservizi che si registrano sul territorio. Il centro Disabili ancora chiuso, un Asilo Nido che nonostante la gara effettuata e relativo affidamento, stenta a partire e tanti altri servizi scaduti che necessitano di nuove indizioni pubbliche che non vengono prese neanche in considerazione perché manca chi se ne assume la responsabilità. Ma non sono solo le Politiche Sociali di cui si deve occupare la fascia tricolore.

Se Atene piange Sparta non ride. Se da un lato abbiamo il settore delle Politiche Sociali a pezzi, non è che abbiamo sanato il Settore Bilanci e Tributi ad esempio. Su quest’altro settore pure ci sarebbe tanto da ridire. L’Amministrazione Pannone dimostra di aver dichiarato dissesto in totale assenza di visione sul risanamento delle casse e lo dimostra soprattutto la bocciatura del Ministero degli Interni sul bilancio stabilmente riequilibrato votato il 24 dicembre mattina presto. Motivo per cui l’Amministrazione Pannone si deve apprestare, entro il 28 Aprile c.a. a presentare le proprie delucidazioni per poter conquistare la fiducia del Ministero e sempre in tema di bilancio, il primo cittadino cosa colleziona? La messa in aspettativa da parte del dirigente Marco Chiauzzi, a pochi giorni dalla presentazione delle delucidazioni!?

Ora due sono le cose: o il Chiauzzi ha usato il mezzo dell’aspettativa per sfuggire, così come la Picardi, ad un diktat/soluzione illegittimo per non dire illegale o vista l’udienza svolta, dibattuta e rinviata a poche settimane di distanza, di un processo che vede coinvolti lui e il dominus indiscusso di Afragola, abbia scelto di farsi un po’ da parte e allontanarsi dalla gestione amministrativa dell’ente per mezzo del quale si è visto imputato. Fatto sta che ad oggi e forse, nella migliore delle ipotesi, fino a Giugno 2023, ammesso che il Ministero degli Interni accolga le delucidazioni presentate dall’Amministrazione Pannone, il Comune di Afragola resterà privo dell’approvazione del bilancio 2022, con la conseguente circostanza di non poter programmare il futuro della città poiché non si hanno entrate ed uscite certe.

Un’altra gatta da pelare per Pannone è quella presentata, protocollata e che l’opposizione tutta spera di dibattere in Consiglio Comunale, della mozione di sfiducia – se così la possiamo chiamare – dell’Assessore Ernesto Salzano, reo di aver deriso a mezzo social un agente di Polizia Locale integerrimo che gli ha sollevato una contravvenzione per infrazione al codice della Strada. Un gesto poco edificante quello dell’Assessore che lo pone alla stregua di un qualsiasi primate praticante una subcultura autoctona insita nei primi insediamenti rurali dell’attuale città normanna. E pensare che a questo personaggio, bizzarro e naif – il Sindaco Pannone sicuramente capirà perché uso questi due termini – gli sono state affidate le deleghe della Cultura. Era meglio affidargli quelle della Subcultura. Ma veniamo ai fatti.

L’Amministrazione Pannone che nel frattempo non si esprime e nessuno dei costituenti ha preso, finora, le distanze da tale comportamento, compreso il dominus indiscusso, al posto di mettere ai margini dell’azione politica afragolese tali disvalori umani e civili, cerca anche di difendere la posizione del Salzano, ricorrendo a tutti i mezzi e strade possibili anche quelle non percorribili come la richiesta fatta al Segretario Comunale di entrare nei meriti dell’istanza presentata dall’opposizione per cercare di svicolare la discussione in aula.

Insomma siamo veramente arrivati al patetico. Qui non si tratta solo di avere le mani legate sulla programmazione di una città ma si è giunti ad un punto di non ritorno. Ci si è messi in una posizione tale da dover rincorrere per riparare le falle generate da un’ignoranza diffusa che dilaga tra i gestori e gli amministratori di questa città. In poche parole quello che di solito viene chiamato “acqua alla gola”.

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Afragola

Afragola. Prossimo Consiglio Comunale il giorno 30 maggio presso la Casa Comunale di Piazza Municipio

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Il Consiglio Comunale è stato convocato, dal Presidente del Consiglio geom. Biagio Castaldo, presso l’Aula Consiliare del Palazzo Comunale di Piazza Municipio per oggi martedì 30 maggio 2023 alle ore 14.00 per la trattazione dei seguenti argomenti: Lettura ed approvazione delle deliberazioni adottate dal Consiglio Comunale nelle sedute del 03/04/2023 e 24/04/2023;Mozione presentata dai consiglieri Salierno Marianna ed altri avente ad oggetto: “mozione sul disegno di legge contenente disposizioni per l’attuazione dell’autonomia differenziata delle regioni a statuto ordinario”;

Richiesta convocazione consiglio comunale art. 39 del TUEL ad oggetto: “voto di sfiducia all’assessore alla cultura dott. Ernesto Salzano”; Conferma Aliquota Addizionale Comunale all’ IRPEF Anno 2023”; Imposta municipale propria anno 2023 – approvazione aliquote; Approvazione del regolamento per la disciplina della tassa rifiuti (TARI) – adeguamento alla deliberazione n. 15/2022/rif”; Approvazione delle tariffe Tari (tassa rifiuti) anno 2023. La seduta del Consiglio Comunale potrà essere seguita in diretta streaming collegandosi al sito del Comune di Afragola www.comune.afragola.na.it

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Afragola

AFRAGOLA. Carabinieri e GDF al Comune. Acquisiti bilanci dal 2015 e decreti di nomina della giunta

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AFRAGOLA – Giornate intense quelle passate dai dirigenti della macchina amministrativa afragolese. Alcuni giorni fa i responsabili dei settori, più nello specifico quello delle Finanze, hanno ricevuto nei propri uffici i missari della Corte dei Conti.

Carabinieri e Guardia di Finanza hanno preso d’assalto il Municipio. A condurre le operazioni delle fiamme gialle è stato direttamente il viceprocuratore generale della Corte dei Conti Ferruccio Capalbo. Motivo della visita? Accertamento delle colpevolezze sulla dichiarazione di dissesto votata in aula nel giugno del 2022.

Secondo indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, il viceprocuratore ha ufficialmente aperto un fascicolo per individuare i responsabili dello stato di dissesto del Comune di Afragola a partire dagli attori che hanno votato i bilanci previsionali e consuntivi dal 2015 fino all’ultimo bilancio stabilmente riequilibrato dell’esercizio 2022 che, è giusto ricordarlo, è stato rimandato al mittente dal Ministero degli Interni già due volte.

Ma prima abbiamo scritto che a far visita nella casa comunale sono stati Carabinieri e Guardia di Finanza, si perché gli uffici comunali sono stati raggiunti contestualmente da due indagini, la prima è quella appena descritta e la seconda parrebbe sia propedeutica alla denuncia sporta dal Consigliere Antonio Iazzetta nei confronti dell’Assessore Ernesto Salzano per l’aggressione ricevuta, la quale ha aperto uno scenario più ampio nelle stanze della Procura che hanno spinto la stessa a chiedere alla Polizia Giudiziaria l’acquisizione di tutte le nomine e le deleghe firmate dal primo cittadino. Nelle maglie delle indagini, pare ci fosse finito anche un altro assessore che non disdegna frequentazioni poco raccomandabili sul territorio. Ma questa è una storia che magari approfondiremo in altri editoriali.

Chi sono, invece, per la legge i responsabili del dissesto finanziario di Afragola? Stando a quanto ci dice il TUEL (Testo Unico degli Enti Locali ndr) la normativa che si occupa di regolamentare le ipotesi di illecito per provocato dissesto ed in linea generale prevede l’irrogazione di sanzioni inibitorie e patrimoniali nei confronti di chi ha contribuito, nell’esercizio delle proprie funzioni, a determinare il dissesto dell’ente territoriale. Nello specifico le disposizioni (Art. 6, comma 1, d.lgs. 149/2011) in esame sanciscono delle conseguenze pregiudizievoli in capo agli amministratori degli Enti locali che la Corte dei conti ha riconosciuto responsabili, anche in primo grado, di danni cagionati con dolo o colpa grave, nei cinque anni precedenti il verificarsi del dissesto finanziario. Le sanzioni consistono nella:

  • Interdizione, della durata di dieci anni, per tutti gli autori degli illeciti
    dalle cariche di: assessore, revisore dei conti di enti locali e di
    rappresentante degli stessi verso altre istituzioni ed organismi pubblici
    e privati.
  • Incandidabilità, della durata di dieci anni, per sindaci e presidenti di
    provincia.

Ma chi sono i potenziali maggiroi responsabili secondo la legge, tenendo conto degli ultimi cinque anni di Amministrazione comunale? Fare i conti è facile, chi ha amministrato la città negli ultimi cinque anni e siede ancora in Consiglio Comunale sono Biagio Castaldo e Giuseppe Affinito che nel 2018 vestivano i panni di assessori e oggi quelli di Consiglieri comunali. Benito Zanfardino 76, Maria Carmina Sepe, Antonio Lanzano, Arcangelo Ausanio, Assunta Di Maso e Francesco Fusco che siedevano nei banchi della maggioranza allora come oggi, poi c’è Antonio Caiazzo nella maggioranza nella passata consiliatura e all’opposizione – neanche tanto spietata o esplicita – in quella attuale. Tra le fila dell’opposizione da sempre troviamo: Gennaro Giustino, Gennaro Davide Castaldo e Lello Botta che hanno sempre votato a sfavore gli ultimi bilanci.

Tra tutti questi nomi potranno essere individuati, insieme al Sindaco Antonio Pannone e agli attuali amministratori ed assessori, i responsabili e quindi gli incandidabili per i prossimi 10 anni alle prossime elezioni amministrative e provinciali.

A tutto questo si aggiunge il fatto che lo scorso 26 Aprile è stato consegnato al Ministero degli Interni – che fece esplicita richiesta di dettagli sul Bilancio stabilmente riequilibrato antecedentemente consegnato – un dossier di 60 pagine contenenti note, prospetti e tabelle inerenti il previsionale dell’esercizio 2022.

A questo punto diventa remota l’ipotesi che il Ministero possa approvare il bilancio, anche perché sembra confusionario l’elenco temporale e modale degli allegati forniti.

Pertanto appare lecito pensare che l’Amministrazione Pannone veramente sia finita in un collo di bottiglia dal quale sembra difficile uscire indenni. I nodi da sciogliere diventano tanti – PUC, bilancio stabilmente riequilibrato e PNRR – praticamente si è arrivati al punto che le indagini della magistratura e della Corte dei Conti dettino l’agenda politica ad Afragola.

Il Sindaco Pannone da qui a poco avrà altre gatte da pelare se si considera che a tutto questo si ha a che fare anche con una giunta esautorata dal tanto non fare niente ed è per questo che forse il dominus ha deciso che entro il 30 Giugno, si vota il PUC e poi tutti a casa per un azzeramento completo dell’esecutivo e lì ne scriveremo delle belle. Restate sintonizzati.

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Afragola

AFRAGOLA. Sfiducia all’Assessore Salzano. Tutto finisce a tarallucci, vino e rose rosse.

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AFRAGOLA – La subcultura dell’Assessore Ernesto Salzano ha contagiato l’intera maggioranza e parte della minoranza. Allo scandalo di non essersi presentati in aula nonostante il sollecito del Prefetto Palomba fatto al Presidente del Consiglio dove suggeriva di fissare nei punti all’ordine del giorno la mozione di sfiducia dell’Assessore, si è aggiunto l’imbarazzo di aver beccato tutti, parte della maggioranza nelle persone di Giuseppe Affinito – costui lo si intravedeva anche dal video della diretta streaming in aula, al di fuori degli scranni, attento a controllare che nessuno dei suoi colleghi si presentasse – Benito Zanfardino e il Sindaco Pannone con tanto di fascia tricolore indossata, tutti intenti ad applaudire l’Assessore – contestato e resosi imbarazzante nei suoi modi poco ortodossi – mentre si dilettava come cantante provetto nell’interpretazione di “Rose Rosse” di Massimo Ranieri con tanto di allungamani sulla spalla della malcapitata e imbarazzata teenager finita al suo fianco.

Dopo il suo post social dove sbeffeggiava un agente di Polizia Locale, l’aggressione e le minacce verbali fatte al Consigliere Antonio Iazzetta e la sua performance da boomer regalata ieri dal palco del Gelsomino si può affermare tranquillamente che lo stile, l’etica e la morale di una persona non è certo dettata da un titolo di studio men che meno da un ruolo istituzionale ed è per questo che, una volta insorta l’opposizione, il Sindaco Pannone, oramai dichiarato pieno sostenitore degli atteggiamenti del suo assessore, tiene a far veicolare a mezzo social di messaggistica istantanea una foto scattata in un rinomato bar della città che ritrae insieme a parte della maggioranza, anche tre consiglieri di minoranza: Crescenzo Russo, Giacinto Baia e Antonio Caiazzo.

Che tipo di messaggio ha cercato di mandare la fascia tricolore con quegli inoltri immagine? Che parte dell’opposizione sia d’accordo col modus operandi dell’Assessore perché non indignata dall’assenza in aula della maggioranza si incontra per un aperitivo come se nulla fosse accaduto? Oppure vuole dimostrare alla parte restante dell’opposizione, che si batte realmente per il bene pubblico, la sua forza dei numeri corroborata anche dalla somma dei tre di minoranza?

Fermo restando che sia naturale incontrarsi in un bar a prendersi un caffè o aperitivo insieme alla controparte politica, ci mancherebbe altro, si tratta di rapporti umani che vanno al di là dello schieramento politico ma prestarsi a così chiare strumentalizzazioni – in un arco temporale così ristretto che va dallo scandalo del post pubblicato a quello dell’indignazione provata in aula per l’assenza della maggioranza ma soprattutto considerando anche l’eventuale ignoranza del precedente o post evento canoro, con tanto di applausi da parte della maggioranza, fascia compresa – fa denotare, senza ombra di dubbio, un bassissimo livello politico, umano e culturale della classe dirigente attuale afragolese.

Un atteggiamento del genere ce lo saremmo aspettati da un Giacinto Baia che dal momento dell’elezione a Consigliere è sempre stato alla ricerca spasmodica della “felluccia di pane” – come amava chiamarla il suo mentore – in maggioranza. Ce lo saremmo aspettati da Antonio Caiazzo che pur di conservarsi la cadrega a Piazza Matteotti e, contestualmente, tenere fede alle motivazioni che lo hanno spinto a votare favorevole alla delibera sul Piano Casa, non disdegna il fatto di intessire rapporti sempre più stretti con l’Amministrazione. Ma non riusciamo a spiegarci cosa ci facesse intorno a quel tavolo Crescenzo Russo, fedelissimo dell’ex Sindaco Domenico Tuccillo, da sempre rappresentante della fazione opposta e in netta contrapposizione col vero dominus dell’attuale Amministrazione. Magari sarà lui a spiegarlo direttamente alla città. Ai posteri l’ardua sentenza.

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