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Politica

Ue, ecco il Rapporto di Draghi: “Continueremo con il debito comune sul modello Recovery”

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Nel corso dell’introduzione al suo Rapporto all’Ue, l’ex presidente del Consiglio Mario Draghi ha rilasciato alcune importanti dichiarazioni. Ecco le sue parole:

“I valori fondamentali dell’Europa sono prosperità, equità, libertà, pace e democrazia in un ambiente sostenibile. L’Ue esiste per garantire che gli europei possano sempre beneficiare di questi diritti fondamentali. Se l’Europa non sarà più in grado di garantirli avrà perso la sua ragione d’essere. L’unico modo per affrontare questa sfida è crescere e diventare più produttivi, preservando i nostri valori di equità e inclusione sociale. L’unico modo per diventare più produttiva è che l’Europa cambi radicalmente”.

Poi, prosegue: “Se le condizioni politiche e istituzionali sono presenti, l’Ue dovrebbe continuare ad emettere strumenti di debito comune, che verrebbero utilizzati per finanziare progetti di investimento congiunti volti ad aumentare la competitività e la sicurezza europea. Il fabbisogno finanziario necessario all’Ue per raggiungere i suoi obiettivi è enorme, e per raggiungere gli obiettivi indicati nel rapporto Draghi sono necessari almeno 750-800 miliardi di euro di investimenti aggiuntivi annui, secondo le ultime stime della Commissione, pari al 4,4-4,7% del Pil dell’Ue nel 2023. Per fare un paragone, gli investimenti del Piano Marshall nel periodo 1948-51 equivalevano all’1-2% del Pil dell’Ue. Abbiamo detto molte volte che la crescita sta rallentando da molto tempo nell’Ue, ma lo abbiamo ignorato. Fino a due anni fa non avremmo mai avuto una conversazione del genere, perché in genere le cose andavano bene. Ma ora non possiamo più ignorarlo: le condizioni sono cambiate”. 

Poi, aggiunge: “Urgenza e concretezza sono due parole chiave del report. Non stiamo partendo da zero, voglio rassicurarvi. Finora, molti sforzi per approfondire l’integrazione europea tra gli Stati membri sono stati ostacolati dal voto all’unanimità. Dovrebbero quindi essere sfruttate tutte le possibilità offerte dai Trattati Ue per estendere il voto a maggioranza qualificata. Il voto a maggioranza qualificata dovrebbe essere esteso a più aree. Nessuno Stato membro può finanziare, sviluppare, produrre e sostenere efficacemente tutte le capacità e le infrastrutture necessarie per mantenere la leadership nelle tecnologie più avanzate di oggi”.

Poi, avverte: “L’emissione di asset comuni su base più sistematica richiederebbe un insieme più forte di regole di bilancio che garantiscano che un aumento del debito comune sia accompagnato da un percorso più sostenibile del debito nazionale. L’emissione di asset sicuri comuni per finanziare progetti di investimento congiunti potrebbe seguire modelli esistenti, ma dovrebbe essere accompagnata da tutte le garanzie che un passo così fondamentale comporterebbe. Dobbiamo assumere un nuovo atteggiamento nei confronti della cooperazione: rimuovere gli ostacoli, armonizzare regole e leggi e coordinare le politiche. Esistono diverse costellazioni nelle quali possiamo avanzare. Ma ciò che non possiamo fare è non avanzare affatto. La nostra fiducia nel fatto che riusciremo ad andare avanti deve essere forte. Mai in passato la scala dei nostri Paesi è apparsa così piccola e inadeguata rispetto alla dimensione delle sfide. E’ da molto tempo che l’autoconservazione è una preoccupazione così comune. Le ragioni per una risposta unitaria non sono mai state così convincenti e nella nostra unità troveremo la forza di riformare la forza di riformare”.

Infine, conclude: “Per ridurre le sue vulnerabilità, l’Ue deve sviluppare una vera e propria ‘politica economica estera’ basata sulla sicurezza delle risorse critiche. A breve termine, l’Ue deve attuare rapidamente la legge sulle materie prime critiche. Il rapporto raccomanda poi d’integrare questa legge con una strategia globale che copra tutte le fasi della catena di approvvigionamento dei minerali critici, dall’estrazione alla lavorazione al riciclaggio. Per rafforzare la posizione dell’Europa nella fase di approvvigionamento, si propone di creare una piattaforma europea dedicata alle materie prime critiche”.

Politica

Vincenzo De Luca: “in Campania manifestazione per la pace a dicembre”

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Una manifestazione per la pace da organizzare per inizio dicembre è l’idea annunciata oggi dal Governatore campano Vincenzo De Luca nel corso del suo settimanale appuntamento sui social.

“La Regione Campania – ha ricordato – è stata l’unica istituzione a promuovere una manifestazione per la pace il 28 ottobre di due anni fa. Ora vorremmo preparare una manifestazione a inizio dicembre invitando esponenti del popolo palestinese e israeliano, di quello ucraino e quello russo cercando di presentare il volto di una umanità che non ha dimenticato i valori umani fondamentali. L’unica cosa che possiamo fare è creare un movimento d’opinione per il cessate il fuoco”.

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POLITICA

Mozione delle opposizioni su Stellantis: testo unitario di Pd, M5s, Avs e Azione

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Le opposizioni presentano la loro mozione su Stellantis.

“Il Governo in questi mesi non ha avuto il coraggio di avanzare a Stellantis alcune richieste semplici e chiare. Nella nostra mozione chiediamo”, tra le altre cose, “la predisposizione di un pacchetto di iniziative a supporto della filiera produttiva automotive; l’interruzione del processo di spinta alla delocalizzazione degli investimenti dei fornitori; la cessazione del ricorso al lavoro somministrato; un piano di assunzioni per determinare un necessario cambio generazionale; il mantenimento in Italia dei settori della progettazione”.
Così i leader di Pd, 5s, Avs e Azione, secondo cui “è il momento di cambiare atteggiamento”.

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Caivano

CAIVANO. Altra vittoria del Dir. Abenante. Il Garante dei dati personali gli dà ragione. L’audio di Pippo Ponticelli poteva essere diffuso.

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CAIVANO – Non ho mai tifato o proteso per una parte politica o un’altra anche se sono consapevole che mostrare le proprie opinioni mi avrebbe messo in una posizione scomoda, divisiva e contestualmente affibbiato l’etichetta del prezzolato, a seconda se le mie riflessioni potessero pendere dall’una o dall’altra parte ma questo è lo scotto che pagano i cronisti della politica. Poi, fortunatamente a smentire le malelingue, i diffamatori e i calunniatori ci pensano i fatti.

A Caivano sono stato l’unico cronista politico che non avendo mai avuto candidature e cercato di mantenere una linea editoriale libera e indipendente ha sempre tentato di scrivere la verità e sempre scritto la propria verità, senza mai difendere nessuno, né appartenenti alla maggioranza né alla minoranza né tanto meno gli organi commissariali e questo chi mi legge lo sa benissimo.

E come ho criticato l’operato della gestione Falco, così sono stato il primo a parlare di ingerenze criminali nel settore Lavori Pubblici e Ambiente e allo stesso modo sono stato ancora il primo cronista a denunciare assunzioni di parenti e affini del boss Angelino nella ditta Green Line e l’unico ad aver diffuso, un anno e mezzo fa, ancor prima dello scioglimento per dimissioni dei Consiglieri comunali, attraverso le pagine di questa testata, l’audio whatsapp che girava sullo stesso social dell’ex Consigliere Pippo Ponticelli quando denunciava al suo interlocutore ingerenze criminali e velate minacce nel settore Lavori Pubblici (leggi qui).

All’indomani di quest’articolo l’ex Consigliere e Avvocato Pippo Ponticelli al posto di recarsi in Procura e denunciare le minacce ricevute comprese le proprie sensazioni di ingerenze criminali – sensazioni che poi la storia e la magistratura e non certo l’ex consigliere hanno dimostrato di corrispondere alla realtà – da uomo di legge pensò bene di intimare, a mezzo pec, il sottoscritto a togliere l’articolo dal web minacciandolo di querel – cosa che già ebbi modo di scrivere (leggi qui) – e subito dopo fece regolare esposto al Garante per la Protezione dei dati Personali. Esposto da cui il sottoscritto il 7 gennaio scorso si è dovuto difendere con una risposta al Garante, fornendogli tutti gli elementi utili per una giusta valutazione del caso.

Stamattina con enorme piacere e con tantissimo orgoglio sulla mia PEC ricevo l’esito delle valutazioni del Garante che asserisce: “Il trattamento effettuato dal titolare successivamente alla raccolta dei dati è avvenuto nell’esercizio della funzione giornalistica – che, in quanto tale, non richiede il consenso dell’interessato per poter essere legittimamente svolta – e nel rispetto del limiti del principio di essenzialità dell’informazione tenuto conto della rilevanza della vicenda, del ruolo svolto dall’interessato e dell’oggetto della conversazione che non
riguardava fatti personali del medesimo, ma vicende che coinvolgevano il Comune del
quale rivestiva la carica di Consigliere. Tali circostanze, come rilevato dal titolare del trattamento e desumibile anche dalla presenza di diversi articoli presenti in rete, hanno costituito oggetto di indagine da parte della Direzione distrettuale antimafia ed hanno altresì contribuito a determinare lo scioglimento del Consiglio comunale di Caivano. Ciò considerato, ai sensi del combinato disposto degli artt. 14, comma 5, e 11, comma 1, lett. b), del regolamento n. 1/2019 (in www.garanteprivacy.it), allo stato non si ravvisano i presupposti per promuovere l’adozione di provvedimenti da parte dell’Autorità e pertanto si dispone la chiusura del procedimento”.

E dopo l’assoluzione ricevuta all’indomani di un processo durato 7 anni contro l’ex Consigliere Gaetano Ponticelli – anch’egli indagato nel processo sulle infiltrazioni criminali nel Comune di Caivano – queste parole scritte dal Garante per la protezione dei dati personali cristallizzano ancora di più lo scenario dell’informazione e della libertà di Stampa sul territorio caivanese e contestulamente mi conferiscono ulteriore autostima nel proseguire nel senso giusto, ossia nel compito che mi sono prefissato di lasciare ed instillare nel tessuto sociale le opinioni corrette affinché a Caivano si possa intraprendere un nuovo percorso di vita pubblica derivante dalla formazione di una nuova e autentica classe dirigente che come prerequisito presenti il vero senso della legalità.

Poiché Caivano ne ha abbastanza di politici – come l’ex Consigliere Ponticelli – che invece di denunciare illecite e pericolose pressioni e/o intimidazioni preferisce fare reclamo per chiudere la bocca alla Stampa Libera.

Nessuno chiuderà la bocca a Mario Abenante perché quello che è stato scritto sin dal 2016 è stata, è e sara sempre la pura verità. La stessa verità che in questi anni, tanti, hanno tentato di nascondere come si fa con la polvere sotto il tappeto.

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