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Castel Volturno

Castel Volturno, scandalo all’Alberghiero: studentesse usate per volantinaggio politico, bufera su candidata di Forza Italia

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Un grave episodio di strumentalizzazione politica ha coinvolto alcune studentesse dell’Istituto Alberghiero di Castel Volturno. Le ragazze, impegnate in un evento pubblico per l’accoglienza, sarebbero state utilizzate da una candidata di Forza Italia alle prossime elezioni regionali per distribuire materiale di propaganda e fare volantinaggio.

La vicenda è stata denunciata dal segretario cittadino del Partito Democratico (PD), Alessandro Buffardi, il quale, in seguito alla sua segnalazione, ha ricevuto gravi minacce rivolte a lui e alla sua famiglia, con l’obiettivo di costringerlo a ritirare la denuncia.

Il deputato del PD Stefano Graziano è intervenuto con una nota sui social media, esprimendo piena solidarietà sia alle studentesse (ritenute aver agito in buona fede) sia ad Alessandro Buffardi, invitandolo a non farsi intimidire. Graziano ha condannato fermamente l’uso degli studenti come strumenti di propaganda e ha chiesto che i responsabili delle minacce si assumano la responsabilità delle proprie azioni, sottolineando che la prevaricazione e la prepotenza sono metodi inaccettabili in una società civile.

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Castel Volturno

Sequestrato il lido balneare gestito dai cugini del boss Michele Zagaria

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Sono cugini dell’ex primula rossa del clan dei Casalesi Michele Zagaria i gestori di fatto del lido Nettuno di Castel Volturno, in provincia di Caserta, sequestrato dalla Guardia di Finanza e dalla Capitaneria di Porto nell’ambito di un’indagine della Procura di Santa Maria Capua Vetere.

Si tratta di Guido e Raffaele Zagaria, il primo attualmente detenuto in virtù di una condanna a dieci anni di carcere per estorsione aggravata dal metodo mafioso passata in giudicata nel 2023.
Il lido a cui sono stati apposti i sigilli è stato chiuso perché la concessione, come stabilisce il Codice Antimafia decaduta dal 2015 è divenuta definitiva.

Anche Raffaele, fratello di Guido, è rimasto coinvolto in indagini anticamorra e, per questo motivo, ha subito un sequestro dei beni, tra cui proprio il lido Nettuno e altri due stabilimenti balneari.
Quando si è recata nel lido per notificare il decreto di sequestro la polizia giudiziaria ha trovato Pietro Fontana, cognato di Guido Zagaria, e anche lui condannato per reati di camorra con sentenza della Corte di Appello di Napoli divenuta irrevocabile nel 2004, oltre 20 anni fa.

Ai militari ha riferito di essere colui che gestiva il lido.
Presente nello stabilimento balneare Domenico Zagaria, figlio di Guido, in servizio “in nero” con altri due lavoratori entrambi nella stessa condizione.

In sostanza da anni ogni aspetto dell’attività imprenditoriale era illegale: dall’indagine dei sostituti procuratori Stefania Pontillo e Luisa Turco, e del procuratore Pierpaolo Bruni, è emerso che lo scorso marzo Raffaele Zagaria ha presentato al Comune di Castel Volturno una richiesta di adesione al piano di rientro e compensazioni, al fine di ottenere la proroga della concessione ma la società Lido Nettuno srl non avrebbe mai presentato bilanci dal 2005.

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Castel Volturno

Villaggio vacanze del clan Belforte a Castel Volturno, scatta il sequestro

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Si erano creati un proprio villaggio per le vacanze a Castel Volturno, a due passi dal mare, con villette tutte abusive, quasi una piccola enclave del clan Belforte di Marcianise.

E’ quanto emerso dall’indagine della Procura di Santa Maria Capua Vetere, che ha emesso un decreto di sequestro preventivo per 43 immobili edificati su suolo demaniale in località Bagnara di Castel Volturno, sette dei quali occupati appunto da prossimi congiunti dei due capi e fondatori del clan Salvatore e Domenico Belforte, da anni in carcere; c’erano la sorella e il fratello dei due boss, ovvero Rosa e Pasquale, con i propri familiari, in totale una ventina di appartenenti alla famiglia criminale sulle complessive 65 persone identificate e sgomberate dai carabinieri e dalla Guardia Costiera dell’ufficio marittimo di Pozzuoli nelle 43 villette finite sotto sequestro.
Il provvedimento emesso dalla Procura sammaritana (Procuratore Pierpaolo Bruni e sostituto Nicola Camerlingo) è stato anche convalidato dal giudice per le indagini preliminari.
Le villette, è emerso dagli accertamenti realizzati su delega della Procura dai Carabinieri di Mondragone (Reparto Territoriale e Tenenza di Castel Volturno) e dalla Guardia Costiera, sono state realizzate a partire dal 1980 in un’area demaniale e costiera, soggetta a vincolo, senza che nessuno denunciasse nulla, enti locali compresi; eppure le case sono state realizzate negli anni, prima venivano utilizzati dei container, poi sono stati tirati su manufatti in muratura e quindi sono satate edificate le villette.

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Castel Volturno

Vasto incendio minaccia Oasi dei Variconi a Castel Volturno

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Un vasto incendio è divampato nel primo pomeriggio di ieri nell’area dell’ex base Nato di Baia Verde, a Castel Volturno, minacciando gravemente l’adiacente Oasi dei Variconi.

Lo denuncia Raffaele Lauria, delegato per la Campania di Wwf Italia, organizzazione impegnata da anni in un ambizioso progetto di ripristino ambientale e di valorizzazione dei Variconi, finanziato con fondi privati, che prevede la realizzazione di sentieri didattici per sensibilizzare la comunità locale all’importanza della conservazione della natura.
Le fiamme, alimentate dal forte vento, hanno rapidamente divorato la macchia mediterranea che si era rigenerata negli anni successivi all’abbandono della base militare.

Nonostante l’immediato intervento dei Vigili del Fuoco e della Protezione Civile, il rogo si è esteso, mettendo a repentaglio un ecosistema di inestimabile valore.

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