Resta sintonizzato

Caivano

Caivano, uomo trovato morto in casa: era dirigente dell’ufficio tecnico del Comune

Pubblicato

il

Un uomo è stato trovato morto nella sua abitazione nella centralissima via Santa Barbara, in quel di Caivano, in provincia di Napoli.

Secondo quando si sarebbe appreso sul posto, la vittima – di origini siciliane – sarebbe un dirigente che prestava servizio presso l’ufficio tecnico del Comune di Caivano.

Le cause del decesso sono ancora da accertare, anche se l’ipotesi più accreditata è quella di un malore improvviso.

Sul posto i soccorsi del 118, la Polizia Locale e i Carabinieri.

Continua a leggere
Pubblicità

Afragola

AFRAGOLA. Il Direttore dell’Azienda Consortile smentisce il grave ritardo nel servizio di Assistenza specialistica

Pubblicato

il

AFRAGOLA – In merito ad una presunta denuncia sporta dalle Associazioni Autismo Campania Onlus, Noi Per Voi ODV e Gruppo Asperger Campania pel tramite di una testata giornalistica locale dove si accusa l’Azienda Consortile delle Politiche Sociali ex Ambito n.19 di aver fatto partire in ritardo e per un solo mese il Serivizio di Assistenza specialistica nei comuni interessati dall’Azienda: Afragola, Caivano, Cardito e Crispano, la nostra redazione, da sempre attenta alle dinamiche territoriali e alla ricerca della verità, conoscendo l’efficienza dell’Azienda, magistralmente diretta e gestita da una Governance attenta ai problemi delle categorie svantaggiate, ha chiesto direttamente alla fonte quale era lo stato attuale del servizio.

Alle nostre domande il Direttore Generale dell’Azienda Consortile Dott. Umberto Setola ha cortesemente risposto così: “il Servizio di assistenza specialistica per il sostegno educativo agli alunni frequentanti le scuole del territorio dell’Ambito N19 è regolarmente avviato con l’inizio del nuovo anno scolastico e non subirà alcuna interruzione nel corso dell’anno educativo 2025/2026.

L’affidamento del servizio – continua il direttore – per la durata di un solo mese si è reso necessario in via transitoria, in attesa della conclusione delle verifiche previste dal Codice degli Appalti relative al nuovo affidamento, aggiudicato nei primi giorni di settembre.

Si ribadisce che: Il servizio è attivo senza soluzione di continuità – inoltre – a partire da novembre 2025, con l’entrata in vigore del nuovo appalto, è previsto un potenziamento del servizio, che garantirà un incremento delle ore di assistenza specialistica offerte agli alunni beneficiari.

L’Ambito N19 conferma – conclude – il proprio impegno nel garantire continuità, qualità ed efficacia nei servizi rivolti agli studenti con bisogni educativi speciali.

Ancora una volta Minformo è chiamato a ripristinare la verità sul territorio e a cercare di arginare inutili e sterili strumentalizzazioni nei confronti di chi ama il proprio lavoro e lo porta avanti con dedizione.

Continua a leggere

Afragola

Nell’hinterland a nord di Napoli nasce un welfare Consortile 2.0

Pubblicato

il

AFRAGOLA – Fra i Comuni di Afragola, Caivano, Cardito e Crispano a luglio 2020, si è costituita l’Azienda speciale consortile “A.C.C.C.” (Assistenza, Comunione, Coesione, Collegialità), per l’esercizio associato di servizi sociali, socio‑sanitari, culturali, per l’infanzia, l’istruzione, la formazione, l’intermediazione lavoro, servizi farmaceutici e, in generale, tutti i servizi alla persona di competenza comunale.

La creazione dell’ente risponde all’esigenza di rafforzare la capacità d’intervento dei Comuni associati e di razionalizzare la gestione delle attività sociali su scala territoriale, favorendo la costruzione di una rete locale integrata di servizi.

Missione e servizi attivi

I servizi di cura alla persona rappresentano un insieme di interventi volti a garantire il benessere fisico, psicologico e sociale delle persone, in particolare quelle in condizione di fragilità, disabilità, marginalità o non autosufficienza.

Nel contesto dell’Azienda Consortile A.C.C.C., questi servizi assumono un valore strategico per rispondere ai bisogni di un territorio ad alta densità sociale, spesso segnato da vulnerabilità economiche, familiari e sanitarie.

Esempi di servizi di cura erogati:

  • Assistenza domiciliare (anziani, disabili, minori in difficoltà)
  • Servizi educativi domiciliari per minori e famiglie multiproblematiche
  • Centri diurni per disabili o anziani
  • Supporto alla genitorialità e mediazione familiare
  • Affido familiare e sostegno alle famiglie affidatarie
  • Sportelli di ascolto psicologico e sociale
  • Interventi di integrazione scolastica per alunni con disabilità
  • Servizi socio-sanitari integrati in collaborazione con ASL (ad es. per la salute mentale o le dipendenze)
  • Sostegno alla vita indipendente per persone con disabilità
  • Accoglienza e supporto per vittime di violenza (sportelli antiviolenza, case rifugio)
  • Finalità dei servizi di cura
  • Prevenire l’emarginazione e l’istituzionalizzazione
  • Favorire l’autonomia e l’inclusione sociale
  • Sostenere le famiglie nei momenti di difficoltà

 

Uno sguardo al futuro

La visione del Direttore Generale Umberto Setola è molto chiara. In un contesto complesso come quello del territorio dell’Ambito N.19, il ruolo dell’Azienda Consortile A.C.C.C. non è solo quello di erogare servizi, ma anche di ripensare le modalità stesse con cui questi vengono progettati e valutati.

La visione del Direttore Generale Dott. Umberto Setola: “Una strategia per un welfare responsabile” Nel delineare la traiettoria futura dell’Azienda Consortile A.C.C.C., il Direttore Generale Dott. Umberto Setola evidenzia un orientamento preciso e innovativo, che mira a coniugare trasparenza, sostenibilità e partecipazione attiva: “La nostra mission consiste nella ricerca di nuove forme di accountability per l’attuazione di interventi e servizi coerenti con le richieste di un territorio segnato da tante fragilità sociali.”

Secondo Setola, non si tratta semplicemente di erogare assistenza, ma di investire consapevolmente le risorse economiche dell’Ente: “Il mio impegno è quello di investire le risorse finanziarie del nostro Ente in attività socialmente responsabili, che non rappresentano un semplice utilizzo di fondi a favore di terzi in condizione di elevata fragilità, ma una scelta strategica.”

Uno degli strumenti su cui l’Azienda sta puntando è quello della coprogettazione, in linea con quanto previsto dal Codice del Terzo Settore e dalle più recenti riforme del welfare: “Stiamo utilizzando lo strumento della coprogettazione per la realizzazione degli interventi. Questo ci permetterà una razionalizzazione delle risorse finanziarie investite, in quanto è previsto un contributo da parte del partner individuato dal Consorzio e, non da meno, ci consente di creare servizi più coerenti con la domanda del territorio.”

Una visione che mira a superare la logica dell’assistenzialismo, orientando l’azione del Consorzio verso un modello partecipativo e responsabile, capace di rispondere in modo più efficace e sostenibile ai bisogni reali delle comunità locali.

Continua a leggere

Caivano

A Caivano si pratica la politica del Tressette a perdere.

Pubblicato

il

CAIVANO – Nell’ultima città a nord di Napoli, nella quale con molte probabilità, a novembre i suoi cittadini saranno chiamati alle urne per scegliere i propri rappresentanti a cui delegare il futuro collettivo della comunità, si sta giocando al contrario, sembra che tutti i soggetti politici del territorio si siano messi d’accordo per attuare il principio della politica a perdere. Mi spiego!

Quando ero piccolo, in famiglia, mio padre con i miei zii ma anche nei bar e nei circoli caivanesi erano soliti giocare a Tressette. Solo i più bravi, si diceva, erano in grado di poter giocare ad una sua variante: il Quintino o volgarmente detto “‘o tre a chiammà”, per i professionisti addirittura chi possedeva il tre interpellato, c’era la regola di non dichiararlo ma bisognava capirlo dalle giocate, pensate un po’ la filosofia di gioco dei nostri padri. Per noi ragazzini, meno esperti c’era la variante “comica” del gioco: Il Tressette a perdere, conosciuto anche come Traversone o Rovescino, è una variante del gioco di carte Tressette in cui lo scopo non è fare più punti possibili, bensì farne il meno possibile per vincere la partita, che si può concludere a punti o per eliminazione. Le regole basilari del Tressette rimangono invariate, ma l’obiettivo è evitare di prendere le carte di valore e cercare invece di “scaricare” le carte più pesanti sugli avversari. Questo sta accadendo a Caivano per quanto riguarda la politica.

Siccome la cura della res publica gialloverde ha già toccato il fondo con i due scioglimenti per infiltrazioni camorristiche, quello che resta della vecchia classe dirigente sta, nettamente, raschiando il fondo del barile. L’incapacità ma anche il dilettantismo di alcune figure non autorevoli ma che si sono autoimposte un ruolo, sta portando la politica in città ad un livello mai visto finora e siccome i reduci dei due scioglimenti e qualche volto nuovo, arruolato giusto per dare una smacchiata alla già deturpata immagine pubblica della comunità, non sono dei veri giocatori, preferiscono giocare al contrario proprio come facevamo da ragazzini con il Tressette a perdere.

Cominciamo dal centrosinistra. Tutti conoscono oramai la querelle tra PD e M5S. Il vero obiettivo del PD sia locale che provinciale era e rimane la formazione di un campo largo progressista con a capo Mimmo Semplice. Della stessa idea era anche il deputato Pasqualino Penza solo che al posto del già nome usurato piddino preferisce quello del Ten. Col. Biagio Abbate che non sarebbe manco di sua espressione ma del tanto chiacchierato gruppo “Caivano al Centro”. Risultato? Nulla di fatto! E se vai ad indagare, domandare e scrutare senti dire che in alternativa, da un lato il PD è disposto a correre da solo insieme ad AVS con Iuri Bervicato (agnello sacrificale della riforma dem) pur consapevoli della sconfitta in nome di una rinascita e riqualificazione interna della sezione caivanese. Dall’altro lato ci sono indiscrezioni di un Movimento 5 Stelle disposto a correre da solo insieme a “Caivano al Centro” con Biagio Abbate sindaco, consapevoli del fatto che l’unica cosa che possano fare e inserire il colonnello tra i banchi dell’opposizione in nome di una lotta progressista in Assise.

Stessa sorte rischia il centro, dove le compagini si sono specializzate, non tanto neanche agli incontri bilaterali ma a dei caffè fugaci. In realtà qui un vero e proprio tavolo politico non è ancora stato istituito. Il motivo? Chi dovrebbe farlo, chi ha già tentato alcune fughette in avanti, cercando di far passare il messaggio di essere il candidato a Sindaco naturale e fisiologico, non ha il coraggio di chiamare a sé le forze politiche che potrebbero formarlo per paura di essere bruciato al tavolo delle trattative. Segno di debolezza o pavidità politica? Lo scopriremo in corso d’opera. Intanto Forza Italia che ha dalla sua il vigore e le competenze per farlo, non avendo particolari pretese sulla sintesi, non ha fretta di affondare il colpo e dall’altro lato la formazione che intanto ha preso corpo, formata da “La Svolta” e “UDC” non avendo la necessità di esprimere una sintesi resta alla finestra per aspettare il momento opportuno e decidere la coalizione più congeniale alle proprie visioni. Indiscrezioni? “Caivano Conta” fa sapere in giro che se tutto dovesse finire male è disposta anche a correre da sola con “Azione” – Sempre se Calenda non si allea col cdx in Campania e non decide di calare ordini dall’alto anche a Caivano – e “Caivano 2.0” con Angelino sindaco, anche se consapevoli di una probabile sconfitta. L’importante è piazzare un riferimento politico autorevole come l’ex segretario dem in Consiglio Comunale.

Ultime news dal Centro destra, sembra che una minicoalizione possa partire con FdI a capo con tre gruppi civici più il partito della Meloni e anche qui esponenti vicini all’entourage della coordinatrice cittadina Giovanna Palmiero fanno sapere che laddove il progetto non potesse essere in grado di portarlo a termine, il partito della fiamma non disdegnerebbe la facoltà di correre da solo con a capo il proprio rappresentante ancora da scegliere.

Insomma è chiara la percezione che chi si candida a Sindaco, di qualsiasi fazione si parli, ambisce a perdere le elezioni con il solo scopo di finire in Consiglio Comunale. Sembra che dopo il terremoto politico-giudiziario avvenuto a Caivano nessuno abbia il coraggio di prendersi le responsabilità del vero risanamento del territorio. Paura, incapacità, negligenza, inettitudine o semplice incompetenza? Lo scopriremo solo vivendo. Intanto l’assenza di visioni, programmi e unità di intenti fanno preoccupare e non poco chi un po’ di sana politica la mastica già da diverso tempo.

Continua a leggere
Pubblicità
Pubblicità

Popolari

Copyright © 2020 Minformo - Testata giornalistica reg. 20/2016 Tribunale Napoli Nord - Direttore Responsabile Mario Abenante - info@minformo.com - Privacy Policy