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Napoli. Vanno in fiamme degli scooter a piazza Medaglie d’Oro

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Il deputato napoletano Francesco Emilio Borrelli ed il consigliere della V Municipalità Arenella Vomero Gennaro Nasti fanno nota di un incendio accaduto nella piazza Medaglie d’Oro “Il rogo di cinque scooter in Piazza Medaglie d’Oro, avvenuto nella notte di sabato, è un gesto criminale sfrontato e pericoloso sul quale è bene indagare a fondo per risalire agli autori e ai motivi. Non sia derubricato in alcun modo a semplice bravata perché le modalità e le circostanze fanno intendere che ci sia dietro la mano di teppisti incendiari. In una piazza centralissima e normalmente affollata di giovani fino a tarda notte e con diverse telecamere di sorveglianza ci aspettiamo di avere presto dei riscontri per risalire a questi criminali”.

Sul posto è intervenuta la polizia. 

Chi ha visto denunci o segnali circostanze che possono essere utili alle indagini anche in forma anonima. Chiediamo altresì che siano subito prese le immagini delle telecamere presenti nelle quali ci potrebbe essere la risoluzione del caso”, concludono Nasti e Borrelli, che ha pubblicato anche un video sulla propria pagina Facebook ufficiale.

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Estorsioni e Spaccio: Pioggia di Condanne sul Clan Esposito

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Si è concluso con pesanti condanne il processo, svoltosi con rito abbreviato, contro i membri del clan Esposito-Nappi, attivo nel controllo del traffico di droga e delle attività estorsive nell’area flegrea. Il Giudice per le Indagini Preliminari (GIP), Dott. Campoli, ha emesso sentenze che, sommate, totalizzano ben 92 anni di reclusione per i capi e i gregari della cosca guidata da Massimiliano Esposito, soprannominato ‘o scognato. Nonostante le richieste iniziali molto più severe da parte dell’accusa, le strategie difensive adottate dagli avvocati hanno consentito ai vertici della famiglia di ottenere una riduzione significativa delle pene:

Massimiliano Esposito ‘o scognato: Rischiava 20 anni, ma la sua condanna è stata fissata a 14 anni di reclusione. La difesa è stata curata dagli avvocati Rocco Maria Spina e Claudio Davino.

Maria Matilde Nappi (moglie di Esposito): Anche per lei, la richiesta iniziale era di 20 anni. Ha rimediato 13 anni e quattro mesi. I suoi legali erano gli avvocati Leopoldo Perone e Rocco Maria Spina.

Il tandem difensivo ha lavorato anche per i figli della coppia, entrambi coinvolti nelle attività illecite:

Massimiliano Esposito junior: Da una richiesta di 18 anni, è stato condannato a 10 anni e otto mesi.

Christian Esposito: Stessa richiesta e medesima pena di 10 anni e otto mesi. Era difeso dall’avvocato Rocco Maria Spina. Il provvedimento del GIP ha riguardato tutti gli imputati coinvolti nel blitz del settembre dello scorso anno. Tra le altre sentenze spiccano: Carmine Esposito: 7 anni e due mesi. Gennaro Esposito: 8 anni. Michele Ortone: 4 anni (la posizione è agevolata dal suo status di neo collaboratore di giustizia). Salvatore Iuliano: 8 anni, a fronte di una richiesta iniziale di 14 anni (difeso dall’avvocato Mirella Baldascino).Vincenzo Fasano: 6 anni.Alessandro Tasseri: 10 anni. Condanne minori: Luisa Grasso (2 anni), Eduardo Esposito (2 anni) e Maria Campolo (2 anni con pena sospesa).

Il blitz che ha portato all’arresto delle tredici persone, incluso il presunto capo clan e sua moglie, risale al settembre 2024. Le indagini avevano rivelato come Massimiliano Esposito, pur essendo ai domiciliari a Scalea o in carcere, continuasse a dirigere il clan con l’aiuto della consorte. Il gruppo criminale aveva monopolizzato il traffico di droga nelle zone della movida di Coroglio e imponeva il pizzo ai parcheggiatori abusivi della zona.

Tra le persone coinvolte nel fascicolo d’indagine figurava anche un minore, noto per essere stato amico di Gennaro Ramondino, il ventenne tragicamente ucciso e bruciato a Pianura all’inizio di settembre.

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“Visitami subito!” medico minacciato con forbici in pronto soccorso

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NAPOLI, 14 novembre 2025 – Un episodio di violenza e follia ha scosso il pronto soccorso dell’Ospedale del Mare, nel quartiere Ponticelli di Napoli, dove un medico è stato minacciato con delle forbici.

L’allarme è scattato ieri, quando al numero di emergenza 112 è giunta una richiesta di aiuto. Un uomo di 31 anni, in evidente stato di agitazione, avrebbe minacciato il personale sanitario brandendo un paio di forbici. La sua pretesa era quella di essere visitato immediatamente, accusando il medico di turno di non averlo assistito con la dovuta tempestività.

I Carabinieri sono intervenuti rapidamente sul posto, riuscendo a bloccare e a “disarmare” il 31enne. L’uomo è stato denunciato per minaccia aggravata a personale sanitario.

L’accaduto riporta l’attenzione sulla crescente serie di aggressioni e episodi di violenza che colpiscono i professionisti della sanità nei pronto soccorso italiani.

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Napoli trema all’alba: scossa 2.3 sul Vesuvio sveglia la popolazione: epicentro tra Massa di Somma e San Sebastiano.

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Terremoto a Napoli, scossa di magnitudo 2.3 sul Vesuvio alle 4,31: avvertita dalla popolazione
Terremoto di magnitudo 2.3 alle ore 4,31 di oggi sul Vesuvio, tra Massa di Somma e San Sebastiano al Vesuvio.
Una scossa di terremoto di magnitudo 2.3 è stata registrata sul Vesuvio questa notte, venerdì 14 novembre, attorno alle ore 4,31, dai sismografi dell’Osservatorio Vesuviano dell’Ingv, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. Il sisma è stato localizzato con epicentro tra Massa di Somma e San Sebastiano al Vesuvio, ad una profondità attualmente stimata di circa 2 chilometri ed è stato distintamente avvertito dalla popolazione dei comuni del vesuviano e nell’area est di Napoli. Il terremoto è avvenuto a circa 5 chilometri di distanza da Portici e a 6 chilometri da Torre del Greco ed Ercolano. Ed è stato avvertito anche nei comuni della provincia di Salerno, come Scafati.

Il terremoto di magnitudo 2.3 registrato dai sismografi dell’Osservatorio Vesuviano
Al momento, a quanto si apprende, non si registrerebbero danni a cose o persone. I terremoti sul Vesuvio non hanno legami con l’altro vulcano dei Campi Flegrei, che si trova a nord di Napoli. Come ha spiegato più volte l’Osservatorio Vesuviano, infatti, le scosse che si registrano sul Vesuvio sono causate dall’abbassamento del cratere. Il Vesuvio è un complesso vulcanico composto dal Monte Somma, la caldera più antica, e dal Vesuvio vero e proprio, con il caratteristico cono, nato all’interno della caldera, dopo l’eruzione che distrusse Pompei nel 79 d.C. Dal 1944, dopo l’ultima eruzione, il vulcano è entrato in fase di quiescenza. Ad oggi si registra attività fumarolica e bassa sismicità. I terremoti avvengono quasi tutti a circa 1-2 chilometri di profondità. Il suolo sul Vesuvio si abbassa di circa 6 millimetri all’anno.

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