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Cronaca

Roma, spari nel quartiere Prenestino: ferito un 26enne legato al clan

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Momenti di tensione a Roma, nel quartiere Prenestino, dove stamane all’alba un 26enne del posto già noto alle forze dell’ordine è rimasto ferito con un colpo d’arma da fuoco.

In particolare, il giovane è rimasto coinvolto in un’operazione antidroga a Tor Bella Monaca insieme ad altre 37 persone. Egli è stato raggiunto da due dei quattro colpi esplosi, ed è stato trasportato d’urgenza al Policlinico Casilino per essere operato al femore e all’intestino.

Ecco la testimonianza di uno dei residenti di Tor Tre Teste, quartiere svegliato dai colpi d’arma da fuoco:

“Questo è un quartiere tranquillo. Abbiamo avuto solo problemi con il superbonus. Abbiamo sentito gli spari e ci siamo messi paura. Poi è venuta l’ambulanza”.

Al momento, gli inquirenti ipotizzano che l’agguato sia legato a questioni di droga, poiché la vittima è considerato vicino al clan Longo, che controlla la piazza di spaccio dell’R5 a Tor Bella Monaca. Inoltre, chi ha sparato sarebbe fuggito a piedi attraverso il parco che conduce a Quarticciolo e Centocelle. Indagini in corso!

Cronaca

Napoli, “non pulirmi il parabrezza”: il lavavetri glielo distrugge

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Una donna ha avvertito le forze dell’ordine, dopo essere stata aggredita da un lavavetri, in piazza Sannazzaro in Napoli. I fatti risalgono alla notte tra domenica e lunedì. L’aggredita ha prontamente indicato ai poliziotti, accorsi sul luogo, chi fosse stato l’autore del danneggiamento al parabrezza della sua auto.
L’aggressore non ha “gradito” la presenza della Polizia ed ha iniziato ad inveire contro di loro, si è arrivati ad una vera e propria colluttazione terminata con l’arresto dell’uomo. Nell’auto di servizio, il lavavetri, originario del Marocco già noto alle forze dell’ordine, ha rotto un vetro di un finestrino della volante. Gli si imputano danneggiamento aggravato, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale.

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Cronaca

Salerno, importavano droga dal Sud America: in manette 15 persone

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Un’indagine, condotta dal ROS e dalla Procura di Salerno, ha portato all’arresto di quindici persone ritenute membri di un’organizzazione criminale internazionale.
Da quanto emerso, il porto di Salerno era diventato il punto nevralgico per l’arrivo di ingenti quantità di droga, soprattutto cocaina e marijuana. Il tutto ruotava intorno a figure legate alle cosche ‘ndrine appartenenti agli Alvaro e i Sinopoli di Reggio Calabria.
Nicola e Francesco Alvaro fungevano da finanziatori dell’importazione dalla quale acquisivano le sostanze psicotrope. Le fare da veci erano Carmine Ferrara, Salvatore Rocco, il calabrese Fortunato Marafioti e il partenopeo Errico D’Ambrosio. Furto, ricettazione e minaccia compongono il quadro indagatorio, accompagnati dall’aggravante dell’associazione mafiosa.

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Cronaca

Da Montreal a Napoli, una tonnellata di marijuana nascosta tra i ceci

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Nel corrente mese, è stato scovata e sequestrata oltre una tonnellata di marijuana, nascosta all’interno di un container partito dallo scalo di Montreal (Canada) con destinazione Salerno. A far da tramite un’azienda di import-export con sede a Poggiomarino, nel napoletano.
Il contenitore mobile è stato seguito, fino a Boscoreale, dai finanzieri del Nucleo Polizia Economica-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli, coadiuvati dalla locale Sezione Aerea del Corpo e il Comando Provinciale Guardia di Finanza di Salerno. Il sequestro è scattato dopo alcuni giorni di appostamento. La marijuana era stata celata in confezioni sottovuoto tra i ceci e altri legumi. Il legale della società importatrice è stato messo in arresto.

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