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Casoria. Giovedì 23 novembre, Concorso fotografico, prima edizione promosso dal “Circolo degli Universitari”

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Il concorso fotografico, alla sua prima edizione, è promosso dall’associazione “Circolo degli Universitari” nell’ambito dell’iniziativa ArtFestival 2023 con il Patrocinio Morale del Comune di Casoria. L’iniziativa invita a raccontare, attraverso immagini, una città che può essere scoperta e riscoperta. La città di Casoria e il suo territorio con le sue pluralità di vita, coi i suoi ritmi e relazioni può essere attraversata frettolosamente e distrattamente oppure ammirata, vissuta, amata o cambiata.

La partecipazione al concorso è stata gratuita, aperta a tutti i fotografi professionisti e non professionisti e senza limiti d’età, ed ha raccolto quasi mille fotografie partecipanti per la prima edizione, che si concluderà giovedì 23 novembre alle 18,50 presso la casa natale del Santo Ludovico da Casoria. La data e il posto della premiazione non sono scelte a caso, essendo quella una delle chiese più fotografate nel concorso, ed essendo il 23 novembre il nono anniversario della canonizzazione di San Ludovico.

Le prime tre fotografie classificate per ciascuna sezione saranno premiate con: Una bicicletta Schiano (uomo o donna – adulti o bambini), Un fine settimana a Napoli per due persone con colazione inclusa in struttura ricettiva nel centro storico di Napoli e Attestato e premiazione durante manifestazione pubblica. L’iniziativa rientra in un ciclo di eventi organizzati con la collaborazione di Tufano, Megawatt e Schiano Biciclette.

La giuria è stata composta da professionisti del settore e rappresentanti della società civile. Tutte le foto entreranno a far parte dell’archivio fotografico storico di Casoria. Al termine della manifestazione ci sarà un intervento musicale dell’Ensemble Orchestra Giovanile Orpheus direzione e concertazione di Luigi Fichera e Leonardo Massa. Per Salvatore Iavarone presidente del Circolo degli Universitari e presidente della IV Commissione Consiliare Cultura del Comune di Casoria: “il premio mette al centro l’immagine e la promozione turistica della nostra città, e contribuisce fattivamente alla nascita di un archivio fotografico della nostra città. Nei prossimi mesi metteremo in campo una lunga serie di manifestazioni culturali e turistiche, e da subito ufficializzeremo la partenza della seconda edizione del concorso, al fine di raccogliere almeno altre 1000 foto per il nostro archivio”.

Modera:              Vivien Buonocore – giornalista

Interverranno:

Salvatore Iavarone – Presidente della Commissione Cultura del Comune di Casoria

Raffaele Bene – Sindaco di Casoria

David Lebro – Presidente Agenzia Campana per l’Edilizia Residenziale (A.C.E.R.)

Diego Venanzoni – Consigliere Regione Campania

I Membri della Commissione: Fortunato Celentino, Cristian Sanna, Alessandro Campanile, Francesco D’Anna, Carmen Gigliotti, Antonella D’Anna, Vincenzo Marotta e Assunta Cimminiello

Saranno presenti i partecipanti al concorso fotografico

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Taglia il braccialetto elettronico per raggiungere la ex moglie, era uscito da pochi giorni dal carcere

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Taglia il braccialetto elettronico per raggiungere l’ex moglie in una casa protetta. È successo a Gragnano, in provincia di Napoli, dove un 42enne è stato arrestato dai Carabinieri. L’uomo era agli arresti domiciliari per maltrattamenti in famiglia con il braccialetto elettronico che tracciava i suoi movimenti proprio per scongiurare evasioni. Ma il 42enne, di Pompei, ha tagliato il cinturino ed è fuggito dalla sua abitazione per raggiungere la casa protetta dove la moglie era stata ospitata dopo le vessazioni subite, facendo di tutto per incontrarla.

L’allarme generato dalla manomissione del braccialetto ha attivato immediatamente il 112 e i carabinieri della sezione radiomobile sono arrivati sul posto prima che l’uomo potesse fare del male alla ex moglie. Al controllo, il 42enne ha fornito generalità false, sperando di ingannare i militari che però lo hanno facilmente riconosciuto. Arrestato, è stato portato in camera di sicurezza, in attesa di giudizio, e dovrà rispondere di evasione a falsa attestazione sulla propria identità.

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Questione ambientale. “no alla quarta linea del termovalorizzatore” trasmesso alla Regione Campania

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‘No alla quarta linea del termovalorizzatore’, il documento dei sindaci trasmesso al Ministero dell’Ambiente, alla Regione Campania ed alla Città Metropolitana. Nove gli amministratori che hanno sottoscritto l’iniziativa promossa dall’amministrazione comunale di Acerra, che punta a creare una rete tra sindaci lavorando in maniera sinergica per la tutela ambientale e sanitaria dei territori. Firmatari i Comuni di Acerra, Afragola, Brusciano, Casalnuovo di Napoli, Castello di Cisterna, Marcianise, Marigliano, Pomigliano d’Arco e San Felice a Cancello, i quali si  impegnano ad istituire un Tavolo Permanente che tenga conto di un piano d’azione per “rendere le città e gli insediamenti umani inclusivi, sicuri, duraturi e sostenibili”.

“La tutela della salute e dell’ambiente costituisce un obiettivo prioritario dell’azione amministrativa – recita il documento – anche e soprattutto al fine di contenere i rischi sanitari che rappresentano un problema particolarmente avvertito nelle nostre città. Il dramma ambientale di questi territori deve assurgere, in modo concreto, a ‘questione politica nazionale’ di cui i governi, nazionali e regionali, devono farsi carico per le rilevanti implicazioni sociali, umane, finanziarie ed epidemiologiche”.

I sindaci manifestano la contrarietà alla paventata realizzazione della quarta linea del termovalorizzatore di Acerra rifacendosi anche al principio di precauzione quale riferimento giuridico qualificante dell’azione amministrativa comunale al fine di prevenire e contenere ogni rischio per le proprie comunità. “Il termovalorizzatore di Acerra è l’impianto di trattamento rifiuti più rilevante della Campania ed è una delle concause che concorrono all’indice di saturazione – sottolinea il sindaco di Acerra Tito d’Errico ecco perché è fondamentale che Città Metropolitana individui questo territorio come area non idonea alla localizzazione di ulteriori impianti di smaltimento e di recupero dei rifiuti nel rispetto dei criteri generali stabiliti dalla Regione Campania”. Tra le richieste dei sindaci figurano:

non realizzare la quarta linea del termovalorizzatore ubicato sul territorio  di Acerra e di giungere ad un suo progressivo decremento operativo; adottare atti e provvedimenti che escludano categoricamente la realizzazione di una nuova linea di combustione dell’impianto di Acerra, la cui ricaduta, in termini di sostenibilità ambientale coinvolge i territori limitrofi oltre che l’originaria ubicazione dell’impianto; prevedere l’eventuale carico di ulteriori impianti di trattazione termica dei rifiuti diluito su tutto il territorio regionale salvaguardando le province di Napoli e Caserta; adottare atti e provvedimenti che escludano categoricamente l’insediamento di nuovi impianti  di trattamento dei rifiuti speciali nel comparto territoriale di riferimento;

prevedere forme incentivanti per i Comuni che raggiungono un’alta percentuale di Raccolta Differenziata ed un alto grado di riciclabilità del materiale riducendo al minimo i rifiuti pro capite destinati ad incenerimento; implementare percorsi di screening gratuiti in tutte le aree coinvolte in accordo con le Asl di competenza; rendere operativo con urgenza l’Osservatorio Ambientale Regionale del termovalorizzatore di Acerra previsto dall’art 21 bis della L.R. 26 maggio 2016  n. 14  coinvolgendo i rappresentanti territoriali dei Comuni interessati; implementare con urgenza le azioni di monitoraggio dei livelli di inquinamento atmosferico per i Comuni sede di impianti di trattamento rifiuti, così come previsto dall’art.21 ter della L.R. 14/2016, estendendole ai Comuni limitrofi; la partecipazione dei Comuni al recupero di energia che si ricava dal termovalorizzatore.

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Quadro originale di Botticelli ritrovato, era a Gragnano: riconsegnato ai carabinieri

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Dopo oltre mezzo secolo di ricerche, è stata riconsegnata un’opera del pittore Sandro Botticelli, raffigurante una Madonna con Bambino. La tela stata recuperata dalla Soprintendenza insieme ai carabinieri, e verrà sottoposta ad interventi conservativi ritenuti urgenti. L’opera vincolata con decreto risalente al 1931, vincolo confermato nel 1941 e poi nel 1968, era in origine collocata nella cappella di Santa Maria delle Grazie a Santa Maria la Carità, da cui fu successivamente spostata ed affidata alla famiglia Somma di Gragnano.

Lontana dal pubblico per più di cinquant’anni l’opera è stata presa in consegna dalla Soprintendenza al fine di custodirla, nonché di garantirne la sicurezza e assicurarne la conservazione. Il dipinto versa in pessime condizioni conservative: mostra distacchi della pellicola pittorica, cadute di colore, abrasioni ed alterazioni cromatiche dovute sia a ridipinture che all’ossidazione di vernici protettive sovrapposte. L’analisi a luce radente della superficie cromatica ha evidenziato criticità diffuse, mentre l’analisi ai raggi UV ha mostrato ampie ridipinture e manomissioni, ragioni che hanno indotto un immediato ritiro in custodia.

L’opera, rimasta fino ad oggi ai margini degli studi di settore, in quanto non visibile al pubblico, può considerarsi frutto dell’attività matura del pittore, ascrivibile al nono decennio del XV secolo con probabile intervento della alacre bottega del maestro per quel che attiene alcuni dettagli del trono su cui è assisa la Vergine. Nella giornata di ieri, presso la residenza della famiglia Somma, l’opera è stata affidata in consegna al Soprintendente Mariano Nuzzo, atto conclusivo di un percorso che ha visto coinvolto il Nucleo dei carabinieri Tpc di Napoli, guidati dal capitano Massimiliano Croce.

Hanno preso parte alle operazioni anche il funzionario storico dell’arte della Soprintendenza, Marianna Merolle, per una prima valutazione sullo stato conservativo dell’opera, e il sindaco di Gragnano, Nello D’Auria, per la delicata fase di mediazione con i privati detentori del bene. Il soprintendente ha ritirato il prezioso dipinto custodito con riserbo dalla famiglia Somma ed ha dichiarato che “l’opera sarà affidata alle cure di un Istituto del Ministero della Cultura specializzato nel settore del restauro delle opere d’arte al fine di avviare un percorso di studio e valorizzazione del dipinto”.

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