Resta sintonizzato

Attualità

A Napoli 2300 incidenti stradali e 3000 feriti in un anno, Cala il numero dei decessi, ma è in crescita

Pubblicato

il

Cala il numero delle vittime, ma è in crescita quello dei sinistri e dei feriti. E’ così che, in estrema sintesi, si può rappresentare l’andamento della sinistrosità stradale nel comune di Napoli dove, secondo gli ultimi dati ACI-Istat relativi al 2022, pubblicati sull’ultimo numero di “Mondoauto”, si sono verificati complessivamente 2.337 incidenti in cui 23 persone hanno perso la vita e altre 3.051 hanno riportato lesioni più o meno gravi. Rispetto all’anno precedente il fenomeno è in aumento relativamente ai sinistri (+ 8%) ed ai feriti (+ 10,1%), ma considerevolmente in calo per quanto concerne le vittime della strada (- 28,1%).

Per quanto riguarda le cause dei sinistri, sotto accusa è, in particolare, la guida distratta dovuta prevalentemente all’uso dello smartphone durante la marcia. Ben il 25% degli incidenti nel capoluogo campano è riconducibile a questo comportamento pericoloso, seguito da un’altra condotta scorretta in preoccupante crescita (+ 7%) che è il mancato rispetto della segnaletica (21,2% del totale dei sinistri). Al terzo posto si colloca l’alta velocità (19,5%) che, però, risulta la prima causa degli incidenti mortali (42,1%).

A pagare le conseguenze più gravi della sinistrosità stradale sono le cosiddette utenze deboli: ben il 52,2% delle vittime è costituito da centauri, mentre il 39,1% da pedoni. Insieme totalizzano il 91,3% di tutti i ‘caduti’ sull’asfalto registrati nel comune di Napoli. Per quanto riguarda l’età delle vittime, particolarmente a rischio sono gli ‘over 65’: il 26% dei decessi ricade proprio in questa fascia d’età che è anche quella a far registrare un considerevole aumento delle vittime (+ 50%), mentre una significativa flessione si osserva fra gli ‘under 30’ (-37,5 morti).

Ottobre è il mese più critico in quanto si concentrano il maggior numero di sinistri (238), feriti (313) e morti (5, in ex aequo con agosto). La giornata più “nera” è la domenica con maggiori infortunati (461) e decessi (6), mentre il mercoledì prevale per numero di incidenti (350). I periodi più sfavorevoli, infine, sono costituiti dalle fasce orarie 14-17 per gli incidenti (539), 22-6 per i feriti (727) e 10-13 per i morti (8). Nella Città Metropolitana di Napoli, lo scorso anno, si sono verificati 5.113 incidenti (+ 8,8% rispetto al 2021) con 98 morti (+ 10,1%) e 6.945 feriti (+ 8,3%). In base alla Convenzione di Vienna del 1968, nelle statistiche ACI – Istat sono inclusi solo i sinistri con danni alle persone ed i deceduti entro il trentesimo giorno dalla data dell’incidente.

Il fenomeno è maggiormente concentrato nei centri abitati: ben l’84,1% degli incidenti, infatti, avviene nelle città, ma le arterie extraurbane sono quelle dove si registra il tasso di mortalità più elevato: 6 decessi ogni 100 incidenti. Napoli con 23 casi accertati è la terza provincia d’Italia per pedoni deceduti, preceduta soltanto da Roma (56) e Milano (24). Per quanto riguarda la cosiddetta ‘mobilità dolce’, 144 sono stati i velocipedi coinvolti, lo scorso anno, in incidenti stradali (con 2 morti e 133 feriti), 31 le biciclette elettriche (30 feriti) e 10 i monopattini elettrici (9 feriti). Escluso Napoli, Pozzuoli risulta il comune della Città Metropolitana con il maggior numero di incidenti (232) e di feriti (341), mentre Giugliano in Campania è quello in cui si osservano più morti (10).

Attualità

Circa 100mila persone a piazza San Pietro verso la Basilica

Pubblicato

il

Continua a riempirsi di minuto in minuto piazza San Pietro con l’afflusso di fedeli da Via della Conciliazione e dalle altre vie limitrofe diretti in basilica per l’ultimo omaggio a papa Francesco.

Secondo stime informali del servizio d’ordine in piazza ci sono al momento non più di 100mila persone.

Continua a leggere

Attualità

Quanto costeranno i funerali di Papa Francesco e il conclave del suo successore?

Pubblicato

il

Dopo la morte di Papa Francesco, ora al Vaticano tocca organizzare gli eventi successivi: funerale e conclave per eleggere il suo successore. Ma quanto costa il funerale di un Papa?

Parliamo di un evento globale che coinvolge milioni di fedeli, delegazioni internazionali e media di tutto il mondo. Sebbene il Vaticano non pubblichi un bilancio ufficiale, si possono stimare i costi sulla base di precedenti storici, in particolare quelli dei funerali di Giovanni Paolo II (2005) e Benedetto XVI (2023).

Cerimonia funebre
Comprende l’allestimento di Piazza San Pietro e l’organizzazione della celebrazione liturgica con la partecipazione di cardinali e capi di Stato. Costo stimato: 500.000 – 1 milione di euro.

Sicurezza e gestione delle folle
Richiede la collaborazione tra Gendarmeria Vaticana, Polizia Italiana e Guardia Svizzera. Costo stimato: 2 – 3 milioni di euro.

Logistica e ospitalità
Include l’accoglienza delle delegazioni internazionali, i trasporti interni e il coordinamento diplomatico. Costo stimato: 1 – 2 milioni di euro.

Comunicazione e media
Riguarda la trasmissione televisiva in mondovisione, la copertura stampa e l’allestimento degli spazi per i media internazionali. Costo stimato: 1 – 1,5 milioni di euro.

Totale stimato: tra 5 e 7,5 milioni di euro.

E invece un conclave quanto costa?
Anche organizzare un conclave e l’assemblea dei cardinali per eleggere un nuovo Papa è un evento complesso e costoso.

Logistica e allestimenti
Comprende l’adattamento della Cappella Sistina, l’alloggio dei cardinali, i trasporti interni e il personale di supporto. Costo stimato: 3 – 5 milioni di euro.

Sicurezza
Include controlli elettronici, bonifiche ambientali e la presenza delle forze dell’ordine per garantire la riservatezza. Costo stimato: 1 – 2 milioni di euro.

Comunicazione e media
Gestione della Sala Stampa vaticana, preparazione dell’Habemus Papam e trasmissione pubblica. Costo stimato: 500.000 – 1 milione di euro.

Quindi, fra funerale e conclave, siamo sui 10 – 15 milioni di euro. 

Continua a leggere

Attualità

In Italia saranno ammessi rapporti intimi in carcere ma solo con la porta aperta e per massimo due ore

Pubblicato

il

Il diritto alla sessualità entra in carcere. A distanza di oltre un anno dalla pronuncia della Consulta, arriva il primo concreto segnale dal Dipartimento Amministrazione Penitenziaria, Dap, che apre definitivamente la strada alla possibilità di concedere colloqui intimi dietro le sbarre. «Un vero e proprio diritto soggettivo» del detenuto – secondo i giudici – che ora è consentito e stabilito dalle linee guida diffuse dal Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria.

Ad usufruire di questo tipo di incontri potranno essere soltanto il coniuge o la persona stabilmente convivente del detenuto, in diversi casi anche più di una volta al mese. I numeri dei colloqui potranno sostituire gli stessi di quelli visivi periodicamente concessi e dureranno al massimo due ore.

La priorità sarà data ai detenuti che non hanno permessi premio, né altri benefici penitenziari che consentano di coltivare i rapporti affettivi all’esterno. Inoltre, in questo senso saranno privilegiati i detenuti, compresi gli imputati, che a parità di condizioni con altri devono espiare pene più lunghe e che sono in stato di privazione della libertà da più tempo.

La camera degli incontri, arredata con un letto e servizi igienici e senza la possibilità di chiusura dall’interno, sarà sorvegliata soltanto all’esterno dal personale di Polizia penitenziaria adeguatamente equipaggiato per il controllo dei detenuti e delle persone ammesse ai colloqui intimi.

La scelta ha però avuto anche dei risvolti negativi, in particolare c’è stata una dura presa di posizione del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, l’organizzazione più rappresentativa del Corpo, che in una nota inviata ai vertici del Ministero della Giustizia ha dichiarato: “Non possiamo tollerare che la dignità professionale dei poliziotti penitenziari venga svilita fino al punto da renderli, di fatto, custodi dell’intimità altrui. Noi non ci siamo arruolati per diventare “guardoni di Stato”, né accetteremo che tale ruolo improprio venga normalizzato per l’assenza di un progetto credibile, serio e sostenibile.”

Continua a leggere
Pubblicità
Pubblicità

Popolari

Copyright © 2020 Minformo - Testata giornalistica reg. 20/2016 Tribunale Napoli Nord - Direttore Responsabile Mario Abenante - info@minformo.com - Privacy Policy