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Taverna del Ferro, il cronoprogramma dei lavori, il progetto di rigenerazione è iniziato nei giorni scorsi

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E’ partito lunedì con la riconsegna dei garage, la prima area che sarà interessata dalla demolizione e su cui sorgeranno le prime nuove residenze, il progetto di rigenerazione urbana di Taverna del Ferro a San Giovanni a Teduccio. Gli abitanti erano stati invitati dal Comune di Napoli alla riconsegna volontaria dei posti auto per consentire il rispetto del cronoprogramma dei lavori. Da martedì, sono, dunque, iniziate le operazioni di ripresa in possesso dei posti auto e della consegna del cantiere alla ditta incaricata dei lavori, grazie anche alla collaborazione dei residenti. In questi giorni l’area di cantiere verrà interamente recintata ed inizierà la fase di demolizione. 

Il progetto:

proposto dal Comune di Napoli, mira a trasformare radicalmente l’area attraverso la demolizione delle due “stecche” residenziali esistenti e la creazione di 28 edifici bassi energeticamente autosufficienti. L’obiettivo è non solo migliorare l’aspetto fisico del quartiere, ma anche restituire agli abitanti una casa dignitosa e un quartiere più vivibile, promuovendo un ambiente abitativo di qualità e favorendo un senso di comunità sostenibile e inclusiva. Il progetto è finanziato con un ammontare complessivo di circa 106 milioni di euro, provenienti da diverse fonti tra cui il PNRR e il Fondo PON METRO PLUS.

Il problema della notevole dimensione delle attuali “stecche” residenziali, caratterizzate da altezza e sviluppo longitudinale eccessivi, verrà affrontato attraverso una distribuzione degli spazi più equilibrata, con isolati che aggregano edifici di dimensioni più contenute, a scala umana. In parallelo, il progetto si concentra sulla mitigazione della forte introspezione reciproca tra gli appartamenti e la mancanza di privacy, causata dalla vicinanza eccessiva tra i due edifici attuali. La progettazione prevede una distanza adeguata tra le abitazioni, in modo da creare un ambiente abitativo più accogliente e rispondente alle esigenze manifestate degli abitanti. 

Il nuovo progetto prevede la sostituzione delle due “stecche” esistenti con 28 edifici di media dimensione, a scala umana. Gli edifici saranno distribuiti in isolati che incorporano spazi comuni condominiali come portierato sociale, palestra e sale riunioni al piano terra o in copertura. L’altezza media degli edifici varierà da 3 a 6 piani, con un unico edificio più alto di 7 piani. In totale, saranno costruiti 360 nuovi alloggi, tutti classificati come NZEB (Nearly Zero Energy Building) per massimizzare l’efficienza energetica. L’utilizzo di fonti rinnovabili e componenti energetiche passive contribuirà all’obiettivo di autosufficienza energetica, promuovendo un ambiente abitativo sostenibile.

Il piano terra degli edifici ospiterà un mix di funzioni, promuovendo scambio e interazione con il quartiere. Si prevede che questo spazio sia utilizzabile dai residenti per attività come assemblee, studio, lavoro condiviso e gestione degli spazi condominiali. Tra le funzioni ospitate dal basamento vi saranno servizi locali e urbani erogati da associazioni, cooperative o imprese sociali, aperti anche alla comunità circostante e definiti in collaborazione con le associazioni e gli enti del terzo settore. Infine, si promuoveranno servizi e attività commerciali, come piccole attività produttive artigianali o imprese sociali, a supporto delle residenze e delle esigenze del quartiere. All’interno del nuovo insediamento, inoltre, saranno predisposti spazi pubblici dedicati al gioco e allo svago, con aree specifiche per il gioco, lo sport all’aperto e una pista di atletica.

Gli investimenti

Il progetto è finanziato con un ammontare complessivo di circa 106 milioni di euro provenienti da diverse fonti. Per l’attuazione dei progetti, il Comune di Napoli ha ottenuto risorse finanziarie dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, nonché dal Fondo opere indifferibili. Tali risorse ammontano a un totale di:

– € 64.483.258,39 Piani Urbani Integrati “PUI” sono inseriti nella linea progettuale Missione 5 “Inclusione e Coesione”, Componente 2 “Infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore”, Investimento 2.2. “Piani Urbani Integrati” [M5C2] del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza dell’Italia (di seguito, “PNRR”);

– € 12.600.000,00 Fondo Complementare, tale fondo è previsto dalla misura del Piano nazionale per gli investimenti complementari (PNC) che nasce con lo scopo di integrare, tramite risorse nazionali, gli interventi del PNRR per gli anni dal 2021 al 2026;

– € 29.400.000,00. Fondo PON Metro Plus è previsto dal Programma Nazionale PN Metro Plus e Città Medie Sud 2021-2027 che nasce con lo scopo di integrare le azioni condotte nell’ambito del Programma Operativo Nazionale “Città Metropolitane 2014-2020”.

A chi sono destinate le case

I nuovi alloggi sono costruiti in sostituzione delle attuali case e destinati alle stesse persone che oggi abitano nelle “stecche”, qualora questi siano in possesso dei requisiti previsti per legge. Il Comune di Napoli ha previsto un programma particolare per governare ed agevolare il trasferimento degli attuali abitanti delle “stecche” verso i nuovi alloggi. Questo programma offre la possibilità, per i nuclei che non hanno un regolare contratto, di ottenere una sistemazione temporanea della durata di tre anni nei nuovi edifici per coloro che attualmente risiedono nelle case senza il titolo di assegnazione. Durante il triennio, il comune effettuerà un monitoraggio per verificare il possesso dei requisiti previsti.

L’amministrazione comunale ha predisposto, inoltre, un piano di mobilità per il coordinato spostamento degli abitanti nelle nuove abitazioni che non prevede sistemazioni in case temporanee fuori dal quartiere. Il piano verrà attuato in maniera incrementale, e sarà coordinato con la costruzione dei nuovi edifici. Prima della demolizione della “stecca” lato mare, i nuovi alloggi saranno pronti per accogliere le prime 180 famiglie. Successivamente dopo la costruzione delle abitazioni sull’area della stecca demolita avverrà il progressivo trasferimento degli altri residenti, fase per fase, fino al completamento del progetto.

Il cronoprogramma degli interventi: le fasi

Fase 1 – 2024

La prima fase del progetto si concentrerà sulla demolizione del terrapieno con le attrezzature sportive e i garage nord ed est. Questo apre la strada per la creazione di nuovi spazi pubblici e il futuro posizionamento degli edifici residenziali. Durante questa fase, sarà avviato il cantiere, preparando il terreno per le successive attività.

Fase 2 – 2025

Nella seconda fase, si procederà con la realizzazione dei primi 180 alloggi. Gli abitanti della stecca lato mare verranno trasferiti nei nuovi alloggi appena completati. Una volta completato il trasferimento, la stecca lato mare esistente verrà demolita, liberando spazio per la fase successiva.

Fase 3 – 2026

La terza fase si concentrerà sulla realizzazione dei successivi 180 alloggi sull’area della stecca lato mare demolita. Gli abitanti della stecca lato Vesuvio verranno trasferiti nei nuovi alloggi appena costruiti. Una volta completato il trasferimento, la stecca lato Vesuvio esistente verrà demolita.

Fase 4 – 2027

Nella fase finale, si completerà il progetto con la realizzazione del parco lineare, includendo gli orti urbani e lo spazio attrezzato per lo sport sull’area della stecca lato Vesuvio demolita. Questo segna il completamento dell’intervento di riqualificazione, trasformando Taverna del Ferro in un quartiere più sostenibile, vivibile e accogliente.

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‘Fondi Coesione’: il Consiglio di Stato dà ragione alla Campania

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Il Consiglio di Stato ha accertato con una sentenza l’obbligo del Ministro per gli Affari Europei, il Sud, le Politiche di Coesione e il Pnnr “di definire il procedimento di stipula dell’Accordo di coesione con la Regione Campania per la destinazione dei fondi”.

La Regione Campania aveva fatto ricorso lo scorso gennaio lamentando il ritardo nella conclusione dell’accordo, stipulato invece con la maggior parte delle altre Regioni e Province autonome.

Il Tar per la Campania accolse il ricorso con sentenza oggi confermata dal Consiglio di Stato. “Si tratta dei fondi già assegnati alla Regione Campania con delibera del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile”.

(fonte: Ansa.it)

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Nicola Caputo candidato alle Europee resta seduto sulla poltrona di Assessore Regionale

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NAPOLI – È già cominciata la campagna elettorale per i candidati al Parlamento Europeo e tra i candidati della Campania si può scorgere il nome di Nicola Caputo tra le file di Stati Uniti d’Europa la lista nata dalla fusione di Renzi ed Emma Bonino.

Nicola Caputo, ad oggi rappresenta i voti del Presidente della Regione De Luca, dato che il Governatore ha deciso di “pesarsi” come si dice in gergo, per una sfida a sfondo regionale, proprio contro il suo partito che, come tutti sanno, è stato l’artefice dei primi bastoni messi tra le ruote alla sua lotta per il terzo mandato.

Quindi De Luca contro il PD di Raffaele Topo, altro elemento di spicco della Campania, preferito dal PD insieme alla Picierno, Decaro e Sandro Ruotolo.

Ieri è stata la giornata del primo annuncio di Nicola Caputo attraverso i social, dove informa i propri fan del cambio strategico della Comunicazione, col quale si è deciso di usare i propri social solo ed esclusivamente per comunicazioni elettorali, accantonando per adesso la comunicazione istituzionale dell’Assessore all’Agricoltura della Regione Campania.

“Le istituzioni sono una cosa seria, alta, solenne e vanno rispettate, così come le elezioni sono il momento più alto dell’esercizio della democrazia: per questo ho inteso come deontologicamente corretto interrompere l’attività di comunicazione istituzionale relativa all’Assessorato.

Ho servito le istituzioni sempre – prosegue l’Assessore – con il massimo della passione e della abnegazione, cercando di rendicontare quanto facevo tutti i giorni. L’ho fatto sia da Parlamentare europeo che da assessore regionale (ben 914 Agridiario e 156 AgriWeekReCap) senza mai confondere l’attività istituzionale con quella politica.

Con la stessa trasparenza, senso delle Istituzioni e onestà intellettuale – conclude – ho deciso di non confondere il Nicola Caputo candidato con il Nicola Caputo assessore”.

Queste alcune parole del post pubblicato ieri da Nicola Caputo. L’Assessore parla di deontologia, trasparenza, senso delle istituzioni e onestà intellettuale. Praticamente tutti valori di una perfetta democrazia usati in un solo post. Peccato però che il senso di democrazia vorrebbe che l’Assessore sia messo alla pari dei suoi competitor e non quello di rivestire una carica istituzionale in campagna elettorale, la quale carica, indiscutibilmente determina un vantaggio rispetto ai concorrenti, dato che in questo mese, si potranno continuare a dare risposte “politiche” agli amici e agli amici degli amici come già successo, forse inconsapevolmente, con uno dei suoi staffisti, ma questo ve lo racconteremo in un altro editoriale.

Praticamente l’Assessore Nicola Caputo, sta conducendo la campagna elettorale per le europee stando “seduto a cavallo” – come si dice in gergo politico – e poi parla di democrazia, senso delle istituzioni e trasparenza. Avrebbe fatto davvero questo se si fosse dimesso da Assessore regionale. Tanto é vero che chi comincia a leggere il suo post, nelle prime battute, crede proprio di stare lì a leggere delle sue dimissioni, peccato però che la comunicazione era solo per avvertire che la sua pagina smette di essere istituzionale per diventare promozionale. Peccato per quelli che realmente sperano in un cambio di rotta della politica.

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Sciopero indetto da Vesuviana, C. Flegrea, Cumana ed EAV

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Lunedì 6 maggio 2024, ci sarà uno sciopero di 24 ore proclamato dall’Usb.
Le ragioni di tale sciopero, che paralizzerà parzialmente la viabilità campana, sono da ricondursi ai problemi relativi alla sicurezza e al benessere di lavoratori e cittadini, dalla manutenzione dei treni e degli autobus, all’adeguamento dei contratti.
Durante lo sciopero di Lunedì 6 maggio, saranno ovviamente garantite alcune corse per la Circumvesuviana.

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