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I volti della pace e le parole di Papa Francesco ad Assisi
“L’unica arma è la preghiera”.
Lo ha detto Papa Francesco durante il suo intervento all’evento Sete di Pace, organizzato dalla comunità di Sant’Egidio, da sempre in prima linea nell’impegno ecumenico.
Di fronte alla confusione mediatica rispetto alle “guerre di religione”, i leader delle religioni di tutto il mondo si sono riuniti il 20 Settembre ad Assisi e hanno pregato per la pace. Si sono abbracciati, sorrisi.
Ognuno ha pregato secondo la propria cultura, mentre i fedeli si sono radunati dentro e fuori alla basilica per le letture dell’Antico e il Nuovo Testamento, per poi concludere con il segno della pace e la benedizione del papa.
Un momento di comunione e una forte presa di posizione, una manifestazione che si è fatta allegoria di un “NO” deciso alla guerra e ai fondamentalismi.
“Diverse sono le nostre tradizioni religiose.” ha detto Papa Francesco ” Ma la differenza non è motivo di conflitto, di polemica o di freddo distacco. Oggi non abbiamo pregato gli uni contro gli altri, come talvolta è purtroppo accaduto nella storia. Senza sincretismi e senza relativismi, abbiamo invece pregato gli uni accanto agli altri, gli uni per gli altri.”
E ancora parla della preghiera e della collaborazione come aiuti concreati, ha invitato tutti a collaborare per “una pace vera, non illusoria: non la quiete di chi schiva le difficoltà e si volta dall’altra parte, se i suoi interessi non sono toccati; non il cinismo di chi si lava le mani di problemi non suoi; non l’approccio virtuale di chi giudica tutto e tutti sulla tastiera di un computer, senza aprire gli occhi alle necessità dei fratelli e sporcarsi le mani per chi ha bisogno. La nostra strada è quella di immergerci nelle situazioni e dare il primo posto a chi soffre; di assumere i conflitti e sanarli dal di dentro; di percorrere con coerenza vie di bene, respingendo le scorciatoie del male; di intraprendere pazientemente, con l’aiuto di Dio e con la buona volontà, processi di pace.”
Cronaca
Dramma di Pasquetta: uomo avvolto dalle fiamme durante una grigliata

Un grave incidente domestico è avvenuto ieri, lunedì 5 aprile, in provincia di Salerno, a San Cipriano Picentino.
Un uomo di 50 anni è stato infatti avvolto dalle fiamme durante la grigliata di Pasquetta.
A causa di un “ritorno di fiamma” il 50enne è ricoverato in condizioni molto gravi presso il Centro Grandi Ustionati dell’Ospedale Cardarelli di Napoli.
Secondo una prima ricostruzione l’uomo si apprestava ad accendere il fuoco per il barbecue per la classica grigliata del lunedì di pasquetta, quando in pochi attimi, a causa del ritorno di fiamma, è stato avvolto dal fuoco.
I familiari hanno provato a spegnere le fiamme utilizzando coperte e hanno richiesto con urgenza l’intervento di un’ambulanza.
L’uomo è stato trasportato d’urgenza all’ospedale di Ruggi di Salerno, ma a causa delle gravi ustioni su più del 50% del corpo i medici hanno deciso il trasferimento in eliambulanza al reparto grandi ustionati dell’ospedale Cardarelli di Napoli.
Il 50enne si trova ora ricoverato al reparto grandi ustioni in gravissime condizioni.
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Emergenza Covid-19 ad Afragola: i dati dell’ultima settimana

Ad Afragola continuano ad aumentare i contagi da Covid-19. Nell’ultima settimana si sono registrati 214 contagiati , 203 guariti e 5 deceduti.
Di seguito il comunicato:
“I dati dell’ultima settimana estrapolati dal portale E – Covid della Regione Campania e riferiti al 1 Aprile, ci indicano che 214 cittadini sono risultati contagiati al virus “Sars Cov-2” , 203 guariti e 5 deceduti.
Le persone attualmente positive sono 849; le guarite sono 3280. Il numero totale dei tamponi effettuati è di 23751; mentre 56 sono i deceduti“.
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Covid, fa il tampone al posto della madre positiva: denunciate entrambe

Siamo a Trieste, dove una donna di 36 anni, già positiva al Covid, ha inviato la figlia 21 enne al suo posto, per sottoporsi al tampone. La sostituzione però, è stata subito scoperta dagli agenti in abiti civili della Squadra Mobile della Questura di Trieste, che hanno denunciato le due donne.
In particolare, le due donne, sono state notate mentre si scambiavano i documenti e confulabavano in modo sospetto tra loro: a quel punto gli agenti, incuriositi, hanno identificato madre e figlia di origini sudamericane, regolarmente dimoranti a Trieste, che in seguito ad una verifica presso il personale sanitario, sono state inchiodate. Le due, sono state denunciate per il reato di sostituzione di persona in concorso; alla figlia è stata contestata anche una sanzione amministrativa per essere uscita di casa senza giustificato motivo data la zona rossa; alla madre è stata anche contestata la contravvenzione prevista per non aver avuto un comportamento che impedisse la diffusione di una malattia infettiva per l’uomo.
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