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CASORIA, le luminarie col fuso orario

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Dove eravamo rimasti:  alle luminarie … quelle cose che fanno luce a festa , ma gettano non poche ombre lunga la via …  La denuncia del cinque stelle,la replica del sindaco “ tutto bene , tutto in regola …” i dubbi che restano, la richiesta di trasparenza, l’amministrazione che nicchia: tutto un ribollire di pentole.

Poi cadano i coperchi che fanno un bel frastuono: e lo sapete che il diavolo … O meglio a cadere è una luminaria in Via Indipendenza. La polizia municipale  convoca la ditta che le ha installate. Santi numi, Il titolare,così come pare risulti dai verbali,non disporrebbe di alcuna autorizzazione per i lumi, avendo ricevuto solo verbalmente l’incarico da alcuni amministratori locali: indubbio che sia un modo originale di gestire la Cosa Pubblica,che si lavora sulla parola,sulla fiducia… Qualcuno pone la questione della trasparenza e della legalità, dimenticando il Natale: bisogna tirare su l’albero,con tutte le palle ( e non si allude a quelle che si raccontano) comprare i regali di natale,e friggere gli struffoli, mettere a bagno il baccalà,allestire il cenone: insomma qualche dettaglio può sfuggire …

E invece subito a lamentarsi,a pontificare,a denunciare la cattiva amministrazione: che una buona amministrazione,carte alla mano, dovrebbe dimostrare  che tutto sia stato fatto nel pieno rispetto delle regole..  E vai di social e forza col Network:  “Casoria è governata da un gruppo di ragazzetti incompetenti , penso che a questo punto debba intervenire il prefetto per la manifesta incapacità dimostrata!” tuona stentorea la consigliera Elena Vignati, che  mostra “la sua naturale inclinazione al savoir faire”: pensiamo si riferisse a qualche consigliere comunale di primo pelo ( per quel che decidono)  e non certo, ad esempio, al vicesindaco Dottoressa Ricciardi ( prossima ai 37 anni,dottore in legge,moglie e madre di figli) o Giulio Russo ( medico chirurgo, una lunga esperienza politica, età 67,non proprio un adolescente …)  o… non voglio annoiare il lettore con tutta la giunta , il sindaco e i dirigenti. Non che questa giunta ci abbia finora stupiti per atti esemplari o decisioni straordinarie: piuttosto, è sensazione che questa amministrazione annaspi, si contorca in contraddizioni tutte interne. Si ritiene comunque che la critica dovrebbe essere più accorta e la parola soppesata .“Luminarie non autorizzate, luminarie che cadono, manifestazioni senza pubblico. Vorrei ricordare che organizzare eventi di successo richiede tanto lavoro, tanto tempo e tanta competenza. Non si può improvvisare o campare su qualche evento che altri organizzano e su cui si mette il cappello. Ogni evento della nostra passata amministrazione è stato UN GRANDE SUCCESSO DI PUBBLICO!” saetta fulgida la capogruppo Luisa Marro di Campania Libera.

E come non ricordare lo straordinario concerto dei neomelodici in Villa,l’evento per il Casoria Calcio (festosa presentazione al pubblico di una società sportiva privata), la celebrazione per la beatificazione del nostro Santo, quando non si è badato a spese, tanto i tempi per redigere il bilancio in rosso erano ancora da venire … Poi è la volta del neo-presidente della commissione trasparenza, Pasquale Pugliese :”Noi come commissione trasparenza faremo luce sull’intera vicenda, ci auguriamo che il sindaco ci spieghi per bene chi ha messo le luminarie se sono sicure se ci sono veramente accordi tra comune e privati. Allo scopo convocheremo il primo cittadino e il comandante della polizia municipale […]” . Un plauso a quest’uomo: c’è voluta una denuncia del 5 stelle, il tempo che una luminaria si “ autodenunciasse “menandosi per terra, per destare finalmente l’attenzione della commissione. La consigliera del 5 stelle non è il tipo che si accontenta sulla parola, ha il brutto vizio di volerci vedere chiaro, e allora come quel buon consigliere di opposizione che non si gratta la pancia o vivacchia di gettone,ma prende sul serio il proprio mandato,si va a leggere gli atti e le delibere dell’ultima ora e che ti scopre?  Che Le luminarie sono state montate il giorno 13/12/2016, la locandina ( degli eventi natalizi n.d.r  ) era in giro dal giorno 9 /12/ 2016 e la delibera è del giorno 15/12/2016, lo stesso giorno in cui protocolla la richiesta di chiarimenti”. Se l’interpretazione della consigliera pentastellata è corretta,questo significa che solo quando è arrivata sul tavolo del sindaco la richiesta di chiarimenti,si siano affrettati a mettere nero su bianco,ovvero,a trovare una pezza colori. Però una delibera, si fa notare, non è un atto con effetto immediato, ma diventa esecutiva solo 10gg dopo la sua pubblicazione , ( n.d.r. quindi la vigilia di Natale. Ok montate oggi le luminarie…). Forse solo un problema di fuso orario: e non intendo dire che sarebbe anche giunta l’ora di fare le cose in maniera più seria, ma semplicemente che ognuno ha i suoi tempi, come dimostrato dalla ricalcitranza dell’attuale sindaco a restare nei termini  delle scadenze: uno scapigliato ante litteram il Nostro, uno uomo ispirato da Emilio ( e intendo Praga, Emilio Praga… mica  altro personaggio della nostra politica locale). “Il progetto del Natale a Casoria” aggiunge “viene approvato con Delibera di giunta pubblicata oggi ( in data 23 dicembre n,d,r) all’albo pretorio”,che diventa esecutiva dal 2 gennaio2017. Se non bastasse, invoca l’Atto 69 ( del 2004 adottato dal comune ) in cui si legge :” i soggetti che intendano ricevere il patrocinio devono presentare almeno 30gg dello svolgimento dell’iniziativa un’istanza corredata dal programma operativo con indicazione dei tempi e dei luoghi di realizzazione …”( Istanza e Provvedimento ART.9 :  ma questa cosa vale anche per montare le luminarie? ). E ancora: “L’ufficio dovrà concludere l’istruttoria entro 15 giorni dalla presentazione della domanda … “ Poiché la richiesta è stata presentata solo il 24/11/2016, se tutto va bene,per febbraio riusciremo a festeggiare questo Natale in regola

 

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Casoria, l’ex Acciaieria del Sud inondata di rifiuti per decenni: si procederà al monitoraggio della falda acquifera per i prossimi due anni

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L’ex Acciaieria del Sud è un fabbrica ancora attiva e ben visibile anche dalla stazione di Casoria. Una realtà storica del nostro territorio, sul territorio di Casoria, ma ai confini con Afragola.

Dopo oltre 40 anni di silenzio, ho riportato alla luce una storia che in tanti a Casoria avevano dimenticato, lasciando per decenni una montagna di rifiuti a cielo scoperto.

Vi racconto dalle pagine di questo giornale una questione avviata il 29 Aprile 2021 dal sottoscritto in qualità di Consigliere Comunale, che con protocollo n. 4411 scrivevo al comandante della Polizia Municipale per richiedere una immediata verifica dell’area posta sul retro della ex IMI SUD di via Diaz a Casoria ai confini con Afragola. Una fabbrica attiva e ben visibile anche dalla stazione di Casoria. Sul retro della fabbrica, soprattutto dal lato di via Mameli e via Pennasilico è ben visibile la presenza di scarti ed inerti in grande quantità, basterebbe verificare anche da Google Earth. La risposta che ho avuto dalla polizia municipale recitava “NON si riscontravano rifiuti stoccati e ne di altro genere”. Ovviamente la situazione, ben visibile a tutti coloro che decidono semplicemente di VEDERE, è ben diversa.

Mi chiesi non sarebbe il caso di prevedere una caratterizzazione di queste montagne di inerti presenti sul retro della struttura?

Non sarebbe il caso di verificare la proprietà delle aree e prevedere un ordinanza di ripristino dello stato dei luoghi?

Possibile che in tanti anni nessuno abbia visto?

Possibile che anche dopo una nostra segnalazione nessuno abbia voluto vedere?

Ho provveduto poi a convocare una seduta della IV Commissione consiliare della quale ero Presidente, per il grave rischio salute, ho convocato in commissione il Comandante della Polizia Municipale, che dopo una delle mie pec, si era attivato a reperire la documentazione e ad un nuovo sopralluogo.

È emersa una storia davvero assurda, che troppi avevano voluto dimenticare a Casoria.

È emersa un ordinanza (n.38 del 13 febbraio 2001) dell’allora Sindaco De Rosa Giosuè (l’unico ad essersi attivato nel 2001, poi andato via non continuarono la sua azione), l’ordinanza intimava la rimozione di rifiuti, mai avvenuta.

Ma cosa ancora più grave è emersa una relazione del 2002 del Ministero dell’Ambiente e dei Noe dei Carabinieri, che parlano di ben 70.000 mq di rifiuti pericolosi per la salute dei nostri concittadini.

Non vogliamo in questa sede entrare nello specifico, nelle responsabilità, nelle omissioni ecc, ma ci interessava che immediatamente siano rimossi i rifiuti.

La relazione del Ministero dell’Ambiente, vecchia di oltre 20 anni poneva interrogativi e preoccupazioni notevoli.

Purtroppo fui costretto lo scorso anno, per dare seguito all’avvio della caratterizzazione dei rifiuti e alla conseguente rimozione, a presentare regolare denuncia, visti i tempi biblici e l’evidente rischio alla Salute.

Come sempre abbiamo fatto chiarezza fino alla fine su questa situazione, nell’interesse dell’ambiente della nostra città e della salute dei nostri concittadini.

A chi certamente vorrà strumentalizzare questo mio articolo contro l’Amministrazione della quale faccio parte, faccio notare che sempre, anche in questo caso, quando sono in gioco gli interessi dell’ambiente e della salute, non riconosco maggioranze ed opposizioni.

Sono certo che su questa situazione accenderemo i riflettori in modo da risolvere definitivamente il problema, ma allo stesso tempo resto sconcertato che se non eravamo intervenuti noi, in oltre 40 anni nessuno aveva risolto questa questione, estremamente dannosa per la salute dei nostri concittadini.

A seguito della mia denuncia si è attivato anche una conferenza dei servizi in Regione Campania, con Città Metropolitana, Comune, i proprietari, Arpac, Asl, ente idrico campano ed altri soggetti pubblici coinvolti.

Sono stato alle due sedute della Conferenza dei Servizi per l’approvazione della MISO (misure di prevenzione per la falda acquifera) e della Analisi di Rischio sito specifica dell’area posta nel complesso industriale di Casoria (NA) Via Diaz, 102 IMI SUD – IMMOBILGEST

Si sono tenuti in questi mesi le analisi della falda acquifera sotto l’area da bonificare e si è ora deciso di procedere per i prossimi due anni con l’Arpac ad un monitoraggio della falda acquifera e la predisposizione di un progetto operativo di BONIFICA dell’area di 42.000 mq. Su cui insistono i rifiuti.

Una VITTORIA in cui pochi credevano, e soprattutto in pochi ci hanno sostenuto!

La nostra caparbietà e determinazione ci ha portato a questo, ma è solo l’inizio.

Andiamo avanti con AZIONI CONCRETE ed ora seguirò direttamente la questione bonifica ALENIA e poi chiederemo approfondimenti su tutte le altre aree dismesse di Casoria, a partire dalla RESIA.


– Salvatore Iavarone, Consigliere Comunale di Casoria –

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Casoria, un topo nell’Istituto Comprensivo Moscati-Maglione

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“C’è un topo nella scuola”, è il messaggio che circola in queste ore nella chat whatsapp delle mamme dei bambini e delle bambine che frequentano l’Istituto Comprensivo 2, Moscati-Maglione, sito in via Martiri d’Otranto a Casoria (Na).

Foto e video sono eloquenti. Un roditore, di medie dimensioni, passeggia indisturbato tra le reti di ferro della finestra di una classe prospiciente il cortile dell’istituto scolastico casoriano. Poi, eccolo inerme – senza vita – riverso sul suolo a pancia in su.

Quel topo, passato a miglior vita, sta – a sua insaputa – gettando il panico tra i genitori che pensavano di mandare i propri figli in un posto “sicuro” lontano dai pericoli.
Il video e la foto sono di qualche giorno fa, in uno dei pomeriggi in cui i bimbi dell’infanzia sono in procinto di uscire dalle loro classi.

L’Asl Napoli 2 Nord ha in programma per il 24 dicembre, così come ha ufficialmente comunicato, la disinfestazione, disinfezione e la derattizzazione delle scuole pubbliche primarie e secondarie del comune di Casoria.
I genitori saranno disposti ad attendere?




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Santo ucciso, il 17enne confessa: “Mi hanno sporcato le scarpe di 500 euro, me la sono presa”

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Confermata la versione della scarpa sporcata: Luigi, il 17enne di Barra accusato dell’omicidio di Santo Romano, ucciso a San Sebastiano al Vesuvio nella notte tra venerdì e sabato.

Avevo le scarpe griffate Versace, le ho pagate 500 euro, me le hanno sporcate e me la sono presa” – queste le parole del minore reo confesso dell’omicidio, rese note da Il Mattino. Da un banale pestone, dunque, sarebbe scaturita la lite, degenerata nel sangue.

C’è un video agli atti dell’inchiesta che mostra gli ultimi istanti di vita di Santo: dopo la discussione il ragazzo si sarebbe allontanato dalla Smart con a bordo il 17enne poi pare tornare indietro, quasi come se cercasse ancora un chiarimento. Pochi metri e una torsione del corpo, come se stesse per lanciare un oggetto, sarebbero bastati per scatenare il panico: il giovane calciatore è stato freddato con un colpo di pistola al petto.

In queste ultime ore è, inoltre, emerso che Luigi poco prima avesse litigato con un altro coetaneo. C’è la testimonianza di un ragazzo che racconta di averlo visto puntare la pistola alla gola del rivale, posizionando l’arma sotto il mento.

“Sì ho litigato con un altro ragazzo prima di uccidere Santo Romano ma non ho mai estratto la pistola” – avrebbe dichiarato il 17enne, confermando la lite. Un tassello in più che sembra far presagire la chiara intenzione di trovare un pretesto per far esplodere la violenza, avvalorata già dal semplice fatto di uscire di casa con una pistola in tasca.

Poi l’ultima drammatica scena raccontata da un’altra testimone: “Ho visto Santo alzare la maglietta e mostrare il buco che aveva al petto”.

La fidanzata e gli amici, intanto, negano la versione fornita dal legale del 17enne: Santo è la vittima, non aveva aggredito nessuno, non ci sarebbe stato nessun pestaggio e nessuna spallata da parte sua. Avrebbe compiuto un gesto con la mano come per lanciare qualcosa (senza lanciare di fatto nulla). E in nessun caso il gesto folle di premere il grilletto di una pistola contro un ragazzo di 19 anni sarebbe giustificabile ed è assurdo che si faccia passare come una “reazione di difesa”.

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