Cronaca
Pozzuoli. Falso carabiniere svaligia l’Ufficio Postale: in fuga con quasi 30mila euro
Un falso carabiniere ha rapinato un ufficio postale a Pozzuoli, riuscendo a portare via quasi 30mila euro e dandosi poi alla fuga.
Vestito da carabiniere, l’uomo, è riuscito ad ingannare, nella tarda mattinata di oggi, gli impiegati dell’ufficio postale di Licola, a farsi aprire la porta di sicurezza e ad entrare.
Una volta all’interno il malvivente ha tirato fuori una pistola e sotto la minaccia dell’arma ha costretto la direttrice a svuotare la cassaforte, razziando tutti i contanti all’interno di quest’ultima: circa 28mila euro.
Il ladro, come riporta l’Ansa, si è poi dato alla fuga, con un complice che lo aspettava fuori.
I carabinieri della stazione di Monterusciello e gli agenti del commissariato di Pozzuoli hanno avviato le indagini.
Dopo il furto l’attività dell’ufficio è rimasta bloccata per le indagini in corso e per la mancanza di liquidità.
Lo stesso ufficio postale di Licola Borgo, in piazza San Massimo, l’altra notte era già stato bersaglio dei malviventi con un tentativo, andato a vuoto, di svaligiare il bancomat. La cassa automatica è stata messa fuori uso e danni notevoli sono stati provocati alle strutture murarie.
Cronaca
Napoli, “non pulirmi il parabrezza”: il lavavetri glielo distrugge
Una donna ha avvertito le forze dell’ordine, dopo essere stata aggredita da un lavavetri, in piazza Sannazzaro in Napoli. I fatti risalgono alla notte tra domenica e lunedì. L’aggredita ha prontamente indicato ai poliziotti, accorsi sul luogo, chi fosse stato l’autore del danneggiamento al parabrezza della sua auto.
L’aggressore non ha “gradito” la presenza della Polizia ed ha iniziato ad inveire contro di loro, si è arrivati ad una vera e propria colluttazione terminata con l’arresto dell’uomo. Nell’auto di servizio, il lavavetri, originario del Marocco già noto alle forze dell’ordine, ha rotto un vetro di un finestrino della volante. Gli si imputano danneggiamento aggravato, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale.
Cronaca
Salerno, importavano droga dal Sud America: in manette 15 persone
Un’indagine, condotta dal ROS e dalla Procura di Salerno, ha portato all’arresto di quindici persone ritenute membri di un’organizzazione criminale internazionale.
Da quanto emerso, il porto di Salerno era diventato il punto nevralgico per l’arrivo di ingenti quantità di droga, soprattutto cocaina e marijuana. Il tutto ruotava intorno a figure legate alle cosche ‘ndrine appartenenti agli Alvaro e i Sinopoli di Reggio Calabria.
Nicola e Francesco Alvaro fungevano da finanziatori dell’importazione dalla quale acquisivano le sostanze psicotrope. Le fare da veci erano Carmine Ferrara, Salvatore Rocco, il calabrese Fortunato Marafioti e il partenopeo Errico D’Ambrosio. Furto, ricettazione e minaccia compongono il quadro indagatorio, accompagnati dall’aggravante dell’associazione mafiosa.
Cronaca
Da Montreal a Napoli, una tonnellata di marijuana nascosta tra i ceci
Nel corrente mese, è stato scovata e sequestrata oltre una tonnellata di marijuana, nascosta all’interno di un container partito dallo scalo di Montreal (Canada) con destinazione Salerno. A far da tramite un’azienda di import-export con sede a Poggiomarino, nel napoletano.
Il contenitore mobile è stato seguito, fino a Boscoreale, dai finanzieri del Nucleo Polizia Economica-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli, coadiuvati dalla locale Sezione Aerea del Corpo e il Comando Provinciale Guardia di Finanza di Salerno. Il sequestro è scattato dopo alcuni giorni di appostamento. La marijuana era stata celata in confezioni sottovuoto tra i ceci e altri legumi. Il legale della società importatrice è stato messo in arresto.
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