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Napoli, duro scontro verbale tra il consigliere Borrelli e Tina Rispoli

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NAPOLI – Tina Rispoli, attuale moglie del neomelodico Tony Colombo e vedova del boss degli Scissionisti di Scampia Gaetano Marino, detto “Moncherino Mckay” , ha deciso di attaccare pubblicamente il Consigliere regionale Borrelli, lo scrittore Saviano e fanpage.

La Rispoli si è estraniata dai fatti della sua vita passata e ha accusato tutti coloro che la definiscono una donna legata alla Camorra. Inoltre ha attaccato senza fare nomi specifici i cantanti neomelodici napoletani, rei di aver svolto negli ultimi mesi concerti abusivi e senza rispettare le regole anti covid.

Di pronta risposta, il consigliere  regionale di Europa Verde, ha commentato indignato:

“È vero non si possono scegliere i padri ma i mariti sì. La vedova del boss Marino ha scelto di essere sposata con un camorrista, ha scelto di vivere nel lusso, tra beni e soldi guadagnati in modo criminale. Non poteva non sapere, come lei continua a dire, di essere sposata con uomo di camorra, non poteva non essere a conoscenza dei loschi affari, sporchi di sangue, di suo marito e della sua famiglia. Tutt’ora lei e il suo attuale marito, vivono nel lusso, la Guardia di Finanza indaghi sua provenienza di quel danaro, perché sono soldi che “puzzano”. Così magari capiremo anche perché lei e Tony Colombo sono scappati da Napoli e sono andati a vivere a Dubai.

Il fatto che provi poi a rigirare la frittata, rispondendo a le mie denunce con la situazione dei concerti a Napoli è segno evidente che è stato toccato un tasto dolente. Dovrebbe inoltre sapere bene che i concerti abusivi e illegali dei neomelodici io li ho sempre denunciati e continuo a farlo. Mentre lei lancia un’accusa generica senza fare nomi e cognomi, io da sempre mi espongo in prima persona e ho denunciato formalmente chi ha dato vita a concerti non autorizzati e illegali.

Oggi i camorristi utilizzano i social ed i canali di comunicazione per farsi beffa dello Stato, per vantarsi delle loro ricchezze, per attaccare chi li combatte ed allora è giusto, e doveroso, che le persone oneste comincino anche loro a parlare e a dire ciò che pensano di questi individui che sono il male della nostra terra. La parte sana della città, del territorio, di tutto il Paese deve ribellarsi e mostrare il proprio sdegno nei confronti dei camorristi, di chi li sostiene, di chi li difende e anche di chi concede loro la parola facendone degli ‘opinion leader o vittime della società’. Le vittime sono altre, sono i morti ammazzati dalla camorra, sono tutte quelle persone che hanno subito abusi e soprusi, siamo tutti noi stanchi di questi cancro che sta ammazzando la nostra terra. Dobbiamo ribellarci.”- ha dichiarato il Consigliere Borrelli

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Napoli, sorpreso a sversare rifiuti in strada: scatta il sequestro

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Gli agenti della Polizia Municipale di Napoli hanno sorpreso un uomo mentre sversava una grossa quantità di rifiuti in strada in via Provinciale ai Monti.

In particolare, i vigili sono riusciti a sequestrare il mezzo che guidava e stanno svolgendo le indagini per risalire alla sua identità dopo la fuga. Pertanto l’uomo, quando si è accorto di essere stato scoperto è salito nuovamente sull’autocarro ed è scappato, riuscendo a far perdere le proprie tracce dopo un lungo inseguimento.

Al momento sono state avviate le indagini per identificare il responsabile e denunciarlo.

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Fuorigrotta, vessillo dedicato al boss durante la processione per la Madonna: i dettagli

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La Procura di Napoli ha aperto un’inchiesta per i fatti accaduti durante la processione per la Madonna dell’Arco nel quartiere Fuorigrotta, nei quali è comparso un vessillo dedicato al boss Fortunato Sorianiello, ucciso nel 2014 da un clan rivale in un agguato.

Ecco quanto commentato dal deputato Francesco Emilio Borrelli:

“Lo diciamo da anni che queste processioni diventano, in molti casi, occasioni per celebrare la malavita e i boss e per questo sono gli stessi clan a muoverne le fila, per celebrare la propria potenza, per raccogliere consensi, per plagiare le menti. Servirebbe un osservatorio speciale per queste situazioni e dovrebbe occuparsene sia la Procura che la Curia, la quale deve allontanare gli ambienti camorristici dalla Chiesa”.

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Pizzo ai commercianti: 10 persone in manette

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Il GIP del Tribunale di Napoli ha emesso un’ordinanza applicativa di misure cautelari, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, eseguita dalla Polizia di Stato, rivolta ad undici persone (nove in carcere, una con l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, una agli arresti domiciliari).

I reati a loro ascrivibili sarebbero di associazione di stampo mafioso, estorsione, tentata estorsione, detenzione di armi e spaccio di droga. Le aggravanti riguardano il metodo mafioso al fine di agevolare l’associazione camorristica del clan del Rione Moscarella, attiva nei comuni di Castellamare di Stabia, Sant’Antonio Abate, Pompei e altre zone limitrofe.

C’è un particolare: uno degli indagati, seppur detenuto, avrebbe mantenuto contatti telefonici con i propri complici, così da pianificare e dirigere le attività estorsive.

Ad ora, il provvedimento riguarda la misura cautelare in sede di indagini preliminari, i cui destinatari sono presunti innocenti fino a sentenza definitiva.

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