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ARZANO. Fiorella Esposito non ha colpe sullo scioglimento, lo dice la Cassazione. L’approfondimento

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ARZANO – La Cassazione ha respinto il ricorso della Prefettura e del Ministero dell’Interno contro l’Ordinanza con cui, prima il Tribunale di Napoli Nord, poi la Corte di Appello di Napoli riconoscevano l’estraneità dell’ex sindaco Fiorella Esposito e di due ex assessori alle accuse che hanno portato al terzo scioglimento del Consiglio Comunale.

Anche la Cassazione ha condannato la Prefettura e il Ministero dell’Interno, per la terza volta, al pagamento delle spese processuali che, complessivamente ammontano a 21.603,04 euro!

L’ex Sindaco di Arzano, eletta nel giugno 2017, dopo venti mesi fu sfiduciata da 13 consiglieri comunali: l’opposizione capeggiata da De Mare e i quattro di Agire (Mario Russiello, Pippo Rocco, Nicola Falzarano e Rosario Errichiello) che lasciarono la maggioranza per poi candidarsi nelle liste di De Mare.

Alle elezioni di maggio 2019, si fronteggiavano la coalizione di De Mare e quella dell’ex sindaco Fiorella Esposito; la lista della Lega fu bloccata per irregolarità, mentre il Movimento 5 Stelle, spaccato per la scelta dei due consiglieri comunali Fabio Gallo e Iolanda De Rosa di sfiduciare la prima cittadina, rinunciò alla corsa.

Quattro giorni prima del voto, Salvini, ministro dell’interno nel governo con i 5 Stelle, scioglieva il Consiglio, commissariava il Comune e proponeva l’incandidabilità per l’ex sindaco, due assessori e un consigliere comunale.

Già nel 2019, il Tribunale di Napoli Nord emetteva una Ordinanza di proscioglimento di 38 pagine, con la quale affermava che “ le circostanze evidenziate nella relazione prefettizia, valutate sia complessivamente che vieppiù singolarmente, non siano idonee a ritenere il sindaco Esposito Fiorella responsabile delle condotte che hanno determinato lo scioglimento del consiglio comunale di Arzano”.

Nelle 38 pagine, il Collegio giudicante presieduto dalla dott.ssa Paola Bonavita, analizzava una per una le accuse scritte dalla Commissione d’Accesso e notava che la stessa conteneva “dati temporali pacifici, su fatti notori assurti a cronaca giornalistica, ovvero oggetto di libri pubblicati in moltissimi paesi, su notissime ricostruzioni massmediatiche (si allude alla sanguinosa faida che nella prima metà degli anni 2000 ha fatto da sfondo ad una notoria serie televisiva), e persino su nomi di fantasia” (pag. 18), mentre risultava generica e carente sul piano della definizione dei comportamenti scorretti, puntualmente demoliti dalla difesa, fino a concludere respingendo motivatamente la proposta di dichiarazione di incandidabilità.

Non paghi, Ministero dell’Interno e Prefettura di Napoli hanno continuato una vera e propria guerra contro l’ex sindaco perdendo ogni battaglia, vista la mole di documenti, più di cento allegati, che dimostravano la correttezza formale e sostanziale dei comportamenti amministrativi.

Se le cose stanno così, appare ovvia la considerazione che anche lo scioglimento è fondato su un castello di accuse indimostrabili o almeno non verificate dalla Commissione d’Accesso, le cui decisioni hanno impedito ai cittadini arzanesi di scegliersi i rappresentanti esercitando il sacrosanto diritto al voto, hanno fatto insediare una commissione straordinaria continuamente contestata per l’inerzia e, fatto non irrilevante, sono costate all’erario ben € 21.603,04 e ad Arzano la nomea di Corleone napoletana.

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Arzano, incidente mortale: centauro muore dopo scontro con furgoncino

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Questa mattina, un uomo residente a Casavatore (Napoli), ha perso la vita a seguito di un incidente stradale in Corso Salvatore d’Amato ad Arzano, nei pressi dello stabilimento Amazon.

La vittima, in sella al suo scooter 50, si è schiantato con un frontale addosso ad un furgoncino proveniente dalla direzione opposta. L’uomo è stato sbalzato dalla sella andando a finire sull’asfalto.

Invano l’intervento – seppur tempestivo – dei soccorritori del 118: il centauro è deceduto sul colpo.

Sul luogo dell’incidente sono giunte le forze dell’ordine che hanno avviato le indagini per ricostruire la dinamica dell’evento e accertare le responsabilità. Il conducente del furgone sarà probabilmente sottoposto agli accertamenti di rito per verificare se fosse sotto l’effetto di alcol o sostanze stupefacenti al momento dello scontro.

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Campi Flegrei, il terremoto sveglia la popolazione alle 3:47

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Alle ore 3:47, di questa notte, gli abitanti di Arzano, di Bagnoli, e dei Campi Flegrei, sono stati svegliati da una scossa di terremoto di magnitudo 2.4, con epicentro nella zona dei Pisciarelli, a una profondità di 2,3 chilometri.
Soltanto ieri, giovedì 25 aprile, i sismografi hanno rilevato all’incirca 50 eventi sismici nella zona dei Campi Flegrei.

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ARZANO. Mimmo Rubio, il giornalista che secondo il Senatore Silvestro lo diffamò, è stato rinviato a giudizio.

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ARZANO – Come non si deve fare giornalismo? Lo dimostra un collega di Arzano a cui non è escluso che soffra di qualche sentimento di rivalsa, o abbia qualche questione inevasa con un personaggio politico diventato suo obiettivo su alcuni suoi scritti redatti e pubblicati attraverso il social più famoso al mondo.

Tre giorni fa un giornalista di Arzano, Domenico Rubio, si è visto raggiunto da un rinvio a giudizio, passando dallo stato di indagato a quello di imputato per aver diffamato, questa l’accusa del Pubblico Ministero, l’attuale Senatore della Repubblica nonché Presidente della Commissione bicamerale sugli affari Regionali Francesco Silvestro.

Il provvedimento firmato dal Sostituto Procuratore Dott. Vicenzo Savoia e conseguenziale alla conclusione delle indagini effettuate dal Pubblico Ministero e sui fatti parla chiaro.

Il giornalista Rubio, in più occasioni, cita l’attuale Senatore nei suoi scritti, addirittura mettendolo alla stregua del personaggio camorrista della fiction Gomorra, Gennaro Savastano, ledendo all’onorabilità dello stesso, sminuendo e scimmiottando il titolo di Console della Repubblica dell’Ossezia del Sud, paragonando l’Ossezia del Sud alla Repubblica delle banane.

Premesso che l’imputato adesso è invitato ad un’udienza di comparizione predibattimentale presso l’Ufficio del Giudice dell’udienza preliminare dove potrà esporre la propria linea difensiva e resta presunto colpevole e quindi innocente fino a sentenza definitiva, va precisato anche che il giornalista deve seguire un proprio codice etico e deontologico che detta precise linee guida sulla libertà di stampa e di espressione.

Tra l’altro anche l’Art. 21 della Costituzione, articolo sul quale tanti colleghi fondano il proprio punto di forza, spesse volte anche esasperando il senso, parla chiaro. E nel tratto finale si legge: “Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni”.

Uno su tutti, il principio che ogni giornalista deve tener conto è quello che recita: “la libertà di un individuo termina dove inizia quella del suo prossimo”.

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