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Trovato con 4 milioni di euro in contanti: arrestato Salvatore Abbate

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Le indagini della Procura, della Guardia di Finanza e della Polizia, hanno portato oggi a 3 arresti in carcere, 14 arresti ai domiciliari e due sospensioni che riguardano altri due agenti della Polizia Stradale. Nel mirino le tonnellate e tonnellate di fanghi che dovevano essere smaltiti nelle discariche, a cavallo tra il 2017 e il 2018, e che sono invece finite in mare.

Secondo l’accusa, tutto avveniva attraverso la corruzione dei vertici di allora della Sma Campania, utilizzando la tecnica dell’affidamento diretto e illecito di appalti, attraverso la somma urgenza, a cordate di imprenditori guidate da un pluripregiudicato, Salvatore Abbate, soprannominato “Totore a’ cachera”, in affari con dirigenti della Sma Campania e con i direttori di alcuni depuratori. A casa di Abbate i finanzieri, hanno trovato molto denaro contante in pacchi di banconote sottovuoto: così tanto che è difficile contarlo.

Tra le persone coinvolte nell’indagine figura anche l’ex consigliere di Fratelli d’Italia Luciano Passariello, che era presidente della Commissione d’inchiesta della Regione Campania sulle società partecipate, tra le quali figura la Sma Campania. Gli inquirenti hanno chiesto per Passariello una misura cautelare in carcere, ma il Gip Vincenzo Caputo, non ha ritenuto provato il suo coinvolgimento nell’indagine.

Gli arresti domiciliari sono stati invece disposti per Errico Foglia (direttore dell’impianto di depurazione di Acerra), l’ingegnere Giacomo Perna (responsabile della manutenzione presso Sma), il dirigente della Regione Campania Lucio Varriale e Agostino Chiatto, anche lui dipendente della Sma nonché segretario del politico Luciano Passariello. I reati ascritti sono quelli di corruzione, riciclaggio, inquinamento ambientale, emissione di fatture per operazioni inesistenti e trasferimento fraudolento di valori.

 

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Scomparsa nel Milanese la 29enne Giulia Tramontano: è al settimo mese di gravidanza

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Sono ore d’ansia e angoscia per la famiglia e gli amici di Giulia Tramontano, la 29enne di origini napoletane ma residente a Senago, nel Milanese, scomparsa improvvisamente dallo scorso sabato sera. La donna è al settimo mese di gravidanza, e secondo alcuni familiari avrebbe portato con sé soldi e passaporto.

Al momento, non si conoscono i reali motivi di questa fuga, anche se la famiglia esclude che si tratti di un allontanamento volontario. Infatti, la 29enne agente immobiliare, era sempre in contatto con familiari e amici, tranne che nella giornata di domenica, evento che ha messo in allarme i suoi cari che hanno subito denunciato la sua scomparsa.

Pertanto, Giulia è alta 1,68 cm, ha i capelli lunghi e biondi, oltre ad un tatuaggio sul braccio sinistro.

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Neonata abbandonata dalla madre fuori al Pronto Soccorso: i dettagli

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Vergognoso episodio avvenuto lo scorso 24 maggio a Milano, dove una neonata è stata abbandonata all’esterno del Pronto Soccorso dell’ospedale di Sesto San Giovanni. Si tratta del terzo caso in due mesi, dopo il ritrovamento del piccolo Enea nel giorno di Pasqua e quello della bambina abbandonata dalla madre in uno stabile dismesso.

A darne notizia, ci ha pensato l’amministrazione comunale di Sesto San Giovanni, che ha così scritto in una nota:

“La bambina è stata subito presa in carico dai medici ed infermieri dell’ospedale di Sesto, che le hanno prestato le prime cure necessarie dopo le ore trascorse fuori dalla struttura in stato di abbandono, per poi disporne il trasferimento nella stessa giornata all’ospedale Niguarda, dove si trova attualmente e risulta in condizioni di salute stabili”.

In seguito, il sindaco di Sesto San Giovanni Roberto Di Stefano, si è così rivolto alla madre:

“Faremo il possibile per assicurare che la bambina possa tornare dalla madre. Il nostro Comune ha predisposto una serie di progetti e misure di sostegno per dare supporto alle famiglie in difficoltà. Sul nostro territorio ci sono inoltre numerose realtà, che lavorano per risolvere queste storie tristi. La madre della bambina non deve avere paura e riconoscere la figlia, noi saremo al suo fianco, non verrà lasciata sola”.

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Mattarella riceve il premio Paolo VI: “Giusto devolvere la somma per i danni causati dall’alluvione”

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Dopo aver ricevuto da Papa Francesco il Premio Internazionale Paolo VI, il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha voluto rilasciare queste dichiarazioni:

“Vorrei chiedere all’Istituto Paolo VI, di destinare la somma collegata al premio alla comunità intitolata a Giovanni XXIII nata in Romagna. Alcune delle sue case d’accoglienza sono state gravemente colpite dall’alluvione dei giorni scorsi. Penso che con il premio più che la mia personale azione, si intenda e si è inteso indicare un modo di interpretare l’impegno nella società e nelle istituzioni, che in molti hanno praticato e sviluppato ispirandosi alla visione di Paolo VI e ai suoi insegnamenti, che tante volte ha espresso. E io spero di meritare la valutazione di averli bene interpretati”.

Ecco il commento di Papa Francesco:

“Sono lieto signor Presidente, di farmi strumento di riconoscenza a nome di quanti, giovani e meno giovani, vedono in Lei un maestro, un maestro semplice, e soprattutto un testimone coerente e garbato di servizio e di responsabilità”.

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