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ARZANO. La Commissione Straordinaria non esige le decurtazioni e le penali dalla Senesi

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ARZANO – Ha del paradossale la vicenda a cui assistono gli arzanesi, danneggiati e burlati dalla gestione comunale.

La Senesi, azienda che vinse la gara bandita dalla commissione straordinaria guidata dal prefetto Cimmino per la gestione dei rifiuti urbani, oggi pretende più di tre milioni di euro dalla Città.

L’Ente ha affidato all’avvocato Giulio Craus la difesa contro un decreto ingiuntivo concesso dal Tribunale di Napoli.

Per emettere il decreto ingiuntivo, il Tribunale ha esaminato la sussistenza certa e indubitabile del credito vantato dall’azienda, per cui ci si chiede se in difesa dell’Ente sono stati prodotti gli atti di contestazione e di denuncia, oltre alle decurtazioni e alle penali applicate dagli uffici.

La vicenda vede la Senesi inspiegabilmente ammessa alla procedura di gara nonostante una interdittiva della Prefettura di Fermo.

Sin dal suo insediamento, vista l’irregolarità del servizio, lo stato documentato di sporcizia in cui versavano le strade, i materassi da discarica che venivano raccolti e ridistribuiti tra piazze e strade, il mancato intervento di messa in sicurezza dell’isola ecologica, di pulizia delle caditoie, di distribuzione delle buste e sostituzione dei cestini e dei carrelli, l’ex Sindaca procedeva a denunciare l’azienda per le omesse attività di gran parte del capitolato di gara e la gestione del servizio di igiene urbana

L’intensificazione dei controlli da parte della Polizia Locale e l’attività istruttoria degli uffici competenti condusse all’applicazione di penali e decurtazioni dei canoni, vista la mancata esecuzione dei servizi. A febbraio 2019, con le note 04164 e 04857, il dirigente comunale notificava ritualmente e per l’ennesima volta le inadempienze; a marzo dopo l’ennesima diffida alla Senesi, in accordo con la Commissione straordinaria applicava la decurtazione di circa due milioni e mezzo di euro al canone per il periodo dal 15/11/2017 al 15/03/2019; a maggio 2019 applicava una ulteriore decurtazione di un milione e seicentomila circa.

Le domande che si pongono i cittadini e che inoltriamo agli inquirenti sono: queste “carte” sono state portate in Tribunale? La procedura di applicazione delle decurtazioni e delle penali è stata conclusa davanti alla Magistratura ordinaria e contabile? Le denunce dell’ex Sindaca che fine hanno fatto?

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Arzano, incidente mortale: centauro muore dopo scontro con furgoncino

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Questa mattina, un uomo residente a Casavatore (Napoli), ha perso la vita a seguito di un incidente stradale in Corso Salvatore d’Amato ad Arzano, nei pressi dello stabilimento Amazon.

La vittima, in sella al suo scooter 50, si è schiantato con un frontale addosso ad un furgoncino proveniente dalla direzione opposta. L’uomo è stato sbalzato dalla sella andando a finire sull’asfalto.

Invano l’intervento – seppur tempestivo – dei soccorritori del 118: il centauro è deceduto sul colpo.

Sul luogo dell’incidente sono giunte le forze dell’ordine che hanno avviato le indagini per ricostruire la dinamica dell’evento e accertare le responsabilità. Il conducente del furgone sarà probabilmente sottoposto agli accertamenti di rito per verificare se fosse sotto l’effetto di alcol o sostanze stupefacenti al momento dello scontro.

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Campi Flegrei, il terremoto sveglia la popolazione alle 3:47

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Alle ore 3:47, di questa notte, gli abitanti di Arzano, di Bagnoli, e dei Campi Flegrei, sono stati svegliati da una scossa di terremoto di magnitudo 2.4, con epicentro nella zona dei Pisciarelli, a una profondità di 2,3 chilometri.
Soltanto ieri, giovedì 25 aprile, i sismografi hanno rilevato all’incirca 50 eventi sismici nella zona dei Campi Flegrei.

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ARZANO. Mimmo Rubio, il giornalista che secondo il Senatore Silvestro lo diffamò, è stato rinviato a giudizio.

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ARZANO – Come non si deve fare giornalismo? Lo dimostra un collega di Arzano a cui non è escluso che soffra di qualche sentimento di rivalsa, o abbia qualche questione inevasa con un personaggio politico diventato suo obiettivo su alcuni suoi scritti redatti e pubblicati attraverso il social più famoso al mondo.

Tre giorni fa un giornalista di Arzano, Domenico Rubio, si è visto raggiunto da un rinvio a giudizio, passando dallo stato di indagato a quello di imputato per aver diffamato, questa l’accusa del Pubblico Ministero, l’attuale Senatore della Repubblica nonché Presidente della Commissione bicamerale sugli affari Regionali Francesco Silvestro.

Il provvedimento firmato dal Sostituto Procuratore Dott. Vicenzo Savoia e conseguenziale alla conclusione delle indagini effettuate dal Pubblico Ministero e sui fatti parla chiaro.

Il giornalista Rubio, in più occasioni, cita l’attuale Senatore nei suoi scritti, addirittura mettendolo alla stregua del personaggio camorrista della fiction Gomorra, Gennaro Savastano, ledendo all’onorabilità dello stesso, sminuendo e scimmiottando il titolo di Console della Repubblica dell’Ossezia del Sud, paragonando l’Ossezia del Sud alla Repubblica delle banane.

Premesso che l’imputato adesso è invitato ad un’udienza di comparizione predibattimentale presso l’Ufficio del Giudice dell’udienza preliminare dove potrà esporre la propria linea difensiva e resta presunto colpevole e quindi innocente fino a sentenza definitiva, va precisato anche che il giornalista deve seguire un proprio codice etico e deontologico che detta precise linee guida sulla libertà di stampa e di espressione.

Tra l’altro anche l’Art. 21 della Costituzione, articolo sul quale tanti colleghi fondano il proprio punto di forza, spesse volte anche esasperando il senso, parla chiaro. E nel tratto finale si legge: “Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume. La legge stabilisce provvedimenti adeguati a prevenire e a reprimere le violazioni”.

Uno su tutti, il principio che ogni giornalista deve tener conto è quello che recita: “la libertà di un individuo termina dove inizia quella del suo prossimo”.

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