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Sfidano il deserto con la speranza di una nuova vita: quattro bimbi muoiono di sete

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Sempre più tragica la situazione dell’immigrazione: in Tunisia quattro bambini sono morti di sete attraversando il deserto, con la speranza di un futuro migliore.

Ennesimo dramma dell’immigrazione in Africa dove 2 donne e 4 bimbi sono morti in maniera orribile, di sete e caldo, mentre tentavano di attraversare il deserto per arrivare in Tunisia e imbarcarsi verso la ricca Europa.

Un dramma della disperazione di chi è costretto a lasciare la propria terra in cerca di un futuro migliore e sfida anche il deserto in un clima torrido come quello di questa estate dove anche in Tunisia si sono raggiunte temperare record che non si vedevano da decenni.

Le unità di sicurezza del governatorato di Tozeur, nel sud della Tunisia, hanno trovato i resti dei 4 bimbi e delle donne nel deserto del comune di Hazoua, vicino alla frontiera con l’Algeria. Lo ha confermato il governatore della provincia di Tozeur, Ayman al Bejaoui, secondo quanto riferisce l’emittente radiofonica tunisina “Mosaique Fm”.

Secondo il governatore locale, i migranti, tutti di origine subsahariana che probabilmente cercavano di arrivare lungo le coste nordafricane per imbarcarsi, sono morti a causa dell’alta temperatura e della sete dopo essere rimasti senza più scorte di acqua.

Nelle stesse ore del ritrovamento dei cadaveri un nuovo naufragio di migranti nelle acque tunisine del Mediterraneo è stato segnalato dalla Guardia costiera di Tunisi che ha recuperato tra lunedì 9 e martedì 10 agosto i corpi di 29 persone annegate al largo delle coste situate tra le città di Mahdia e di Sfax, nel tentativo di emigrare verso le coste italiane.

Secondo le autorità tunisine, tra le vittime vi sarebbero anche dei cittadini tunisini. Secondo il portale web dell’Organizzazione mondiale per le migrazioni (Oim), oltre mille persone sono morte nella rotta del Mediterraneo centrale dall’inizio del 2021.

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Bonus vacanze 2024, ecco a chi spetta l’agevolazione Inps

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Il Bonus Vacanze 2024 è rivolto ai pensionati residenti in Italia e iscritti a specifiche gestioni previdenziali. L’importo del bonus varia in base alla durata del soggiorno e al reddito ISEE del richiedente. Per soggiorni di almeno 15 giorni e 14 notti, il contributo può arrivare fino a 1.400 euro, mentre per soggiorni di 8 giorni e 7 notti è previsto un massimo di 800 euro. Il bonus copre parte delle spese per le vacanze dei beneficiari per viaggi prenotati tra il 1° maggio e il 17 dicembre 2024.

Il bonus è destinato ai pensionati residenti in Italia e iscritti a gestioni previdenziali specifiche, come la Gestione Dipendenti Pubblici, la Gestione Unitaria delle Prestazioni Creditizie e Sociali (ex Fondo Credito) e la Gestione Fondo Postelegrafonici (ex IPOST). Anche i coniugi conviventi e i figli con disabilità grave o invalidità civile al 100% possono beneficiare del bonus, purché inclusi nell’attestazione ISEE del pensionato.

Per soggiorni di almeno 15 giorni e 14 notti, il contributo massimo è di 1.400 euro, mentre per soggiorni di 8 giorni e 7 notti il massimo è di 800 euro. La copertura delle spese varia in base agli scaglioni ISEE: per redditi fino a 8.000 euro, la copertura è del 100%, mentre per redditi superiori a 72.000 euro.Anche le famiglie con ISEE fino a 40.000 euro e almeno tre componenti possono beneficiare del Bonus Vacanze, ottenendo sconti fino a 500 euro.



(fonte: tgcom24)

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Inizia l’esodo: weekend da bollino rosso

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Al via il primo grande weekend di partenze: lungo la rete Anas, per l’ultimo fine settimana di luglio, è così atteso traffico in costante aumento da bollino rosso. E, in previsione dell’aumento dei flussi veicolari dovuti agli spostamenti per l’esodo estivo, viene limitata la presenza dei cantieri: da sabato 27 luglio e fino al 3 settembre sospesi 906 cantieri, il 70% di quelli attivi (1278).
Su alcune tratte caffè gratis per chi guida.
Dati positivi per il settore turistico: nell’ultimo weekend di luglio risultano prenotate 8 camere su 10.

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Crollo Scampia, Vincenzo De Luca: “Pronti a dare una mano. Sconcertati dalla perizia ignorata”

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“Noi della Regione Campania siamo disponibili a dare una mano per il futuro rispetto al problema di lunga data nella Vela Celeste di Scampia. Anche perchè leggiamo sui giornali che c’era una relazione tecnica già di otto anni fa che segnalava la condizione di pericolo gravissimo proprio su quel ballatoio, perché i giunti erano in pratica saltati”. Lo ha detto il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca nella sua diretta su Facebook.

“Sapendo che c’era una perizia tecnica – ha sottolineato De Luca – di otto anni fa, immaginiamo come erano quei giunti 8 anni dopo e con i lavori in corso. Sono notizie che lasciano sconcertati e anche un po’ indignati sinceramente. Sono cose che saranno accertate dalle autorità competenti. Noi siamo pronti a dare mano per evitare altre tragedie e per far prevalere la solidarietà ma anche l’efficienza e la concretezza operativa”.

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