Frattamaggiore
Ambito 17, Scolastica e AD: due scandali con il silenzio assenso della politica complice e interessata
FRATTAMAGGIORE – Non è bastata l’inchiesta della DDA che con l’informativa del 3 Novembre 2021 ha svelato gli intrecci tra politica e camorra all’Ambito 17, per capirci quello che si occupa delle Politiche sociali anche a Frattamaggiore. Nel silenzio imbarazzato e imbarazzante delle forze politiche su uno scandalo senza precedenti, all’Ambito si continua ad operare in una zona grigia senza che nessuno chieda un minimo di trasparenza e rispetto della legge.
Gli atti svelano l’ennesimo squarcio di procedure almeno illegittime e da ciò che si vede con la complicità di quella parte politica che tira i fili e porta a casa benefici elettorali e non solo. Gli ultimi due episodi fanno rabbrividire. Innanzitutto la proroga concessa alla cooperativa che si occupa dell’assistenza domiciliare, un contratto da 48 mila euro. Il servizio è scaduto e guarda caso hanno dimenticato di indire una nuova gara d’appalto creando a tavolino un’emergenza in modo da giustificare un affidamento diretto alla cooperativa già in carica. Di per sé già questo meccanismo è stato censurato più volte dall’Anticorruzione e addirittura lo stesso codice degli appalti stabilisce che in caso di “urgenza” si può ricorrere all’affidamento diretto ma escludendo la cooperativa in servizio. La legge vale in tutt’italia tranne che a Frattamaggiore. E nemmeno l’inchiesta sui rapporti tra i vertici dell’Ambito, gli imprenditori di alcune cooperative e la criminalità organizzata ha spezzato questo sistema che appare sempre di più oliato e coperto da una parte politica.
Sulla scolastica, ossia sull’assistenza a scuola per i bambini con disabilità, hanno fatto addirittura peggio. Il Responsabile unico del procedimento, Carla Pedata, nomina la commissione per giudicare i progetti. Primo errore: il Rup si autonomina Presidente della commissione. Eppure il decreto legislativo numero 50 del 2016 lo spiega in italiano: “Chi ha redatto la lex specialis non può essere componente della commissione costituendo il principio di separazione tra chi predisponga il regolamento di gara e chi è chiamato concretamente ad applicare una regola generale posta a tutela della trasparenza della procedura, e dunque a garanzia del diritto delle parti ad una decisione adottata da un organo terzo ed imparziale mediante valutazioni il più possibile oggettive, e cioè non influenzate dalle scelte che l’hanno preceduta”. A Frattamaggiore la legge non vale e nel caso di specie ti ritrovi un appalto dove il Responsabile unico del procedimento si autonomina anche presidente di commissione. Una commissione che vede tra i componenti anche il segretario generale, Pietro Dragone, che dovrebbe essere il primo garante dell’applicazione della legge. Tutto così strano e a tratti assurdo. Pure perché la commissione è formata da tre persone: Pedata, Dragone e Clotilde Palermo, assunta da soli 30 giorni. Un’altra domanda, chi ha le competenze per valutare nel merito i progetti visto che Pedata è laureata in Scienze della Comunicazione, il segretario generale non ha competenze specifiche in tema di Politiche sociali mentre la Palermo è alla sua prima esperienza? A proposito, ultimo dettaglio che dettaglio non è: parliamo di una procedura che mette a bando ben 500mila euro.
È chiaro che una parte politica resti in silenzio perché complice ma tutti gli altri? Possibile che nessuno ha voglia di parlare dell’Ambito 17 nonostante sia già finito sotto la scure dell’Antimafia sugli intrecci tra dipendenti, imprenditori e camorra? Il sindaco Marco Antonio Del Prete è inadeguato al punto che non capisce ciò che sta accadendo oppure è in malafede? E lo stesso consigliere Pasquale Del Prete, da sempre molto attento e interessato a quel settore, tra l’altro cognato dell’indagato Rodolfo De Rosa, dirigente dell’Ambito, si è accorto di cosa stanno combinando all’Ambito? E l’opposizione? Perché non parla di Politiche sociali nemmeno di fronte ad un acclarato intreccio tra appalti e criminalità organizzata verificato che gli accusati continuano ad operare indisturbati e a mettere le mani nelle carte degli appalti? Cosa deve ancora accadere per riportare trasparenza e rispetto della legge in quel settore, almeno sottraendolo nell’immediato ad una zona grigia che continua ad essere inquietante. I frattesi attendono risposte nel merito.
campania
Frattamaggiore. Oltre 12 chili di droga sotto al letto, tradito dall’odore, 22enne arrestato
I carabinieri della stazione di Frattamaggiore hanno arrestato per detenzione di droga a fini di spaccio Gaetano Chianese, 22enne del posto già noto alle forze dell’ordine. Durante una perquisizione è stato trovato in possesso di 12 chili di hashish, 68 grammi di cocaina e materiale per il confezionamento delle dosi. Lo stupefacente era nascosto in un borsone, occultato sotto al letto di una camera. A tradirlo l’odore intenso, immediatamente percepito dai militari. Non solo droga. In casa anche 57 proiettili a salve, 1 passamontagna e 1 sfollagente. Il 22enne è stato portato in carcere, in attesa di giudizio.
campania
Tragedia a lavoro. 20enne muore dopo essere rimasto incastrato in una macina industriale
Una fine atroce per un ragazzo di appena 20 anni, Raffaele Vergara, strappato alla vita dopo un grave incidente sul lavoro. Questa mattina a Frattamaggiore, in via Sossio Russo, il giovane è morto dopo essere rimasto incastrato in una macina industriale. Le circostanze dell’incidente sono ancora poco chiare. Teatro della tragedia è il consorzio industriale della ditta Delifood. Secondo una prima ricostruzione operata dai carabinieri, Raffaele sarebbe rimasto incastrato all’interno di un macchinario utilizzato per la macina delle spezie decedendo sul colpo. Sul posto il Pm di turno della Procura della Repubblica di Napoli Nord, i Carabinieri del Nil di Napoli, i Carabinieri del nucleo investigativo di Castello di Cisterna e personale dell’Asl Napoli 2 Nord. Indagini in corso. Probabilmente verrà disposta l’autopsia sulla salma del ragazzo. Presenti sul luogo della tragedia anche i genitori, originari di Crispano.
Frattamaggiore
FRATTAMAGGIORE. L’arroganza continua anche con maggioranza allargata. Sorteggi a porte chiuse
FRATTAMAGGIORE. Un altro episodio sconcertante si registra nella casa comunale che testimonia quanto ormai la situazione rischi definitivamente di degenerare.
Terzo settore, il tanto chiacchierato dirigente Raimo, spesso al centro addirittura del dibattito politico e considerato l’uomo con “superpoteri” al Municipio. Mentre si svolge il sorteggio per affidare una gara d’appalto, l’apertura delle buste contenti le varie offerte presentate dalle ditte partecipanti, dove per termini di legge quest’operazione dev’essere pubblica. A Frattamaggiore nulla è scontato. Tanto è vero che un consigliere comunale l’altra mattina decide di assistere alla regolarità delle procedure e si presenta presso gli uffici dove si sta svolgendo il sorteggio. Trova la porta chiusa e tutti dentro. Bussa, nessuno apre.
Probabilmente non vogliono occhi indiscreti. Il consigliere di maggioranza chiama la polizia per segnalare lo sconcertante episodio; le forze dell’ordine arrivano al Municipio e verbalizzano tutto tra lo stupore dei consiglieri presenti e l’imbarazzo del dirigente Raimo che ancora una volta torna a far parlare di sé dopo i fatti messi in evidenza dai consiglieri dell’opposizione sui rifiuti.
Un altro episodio assurdo: com’è possibile che a Frattamaggiore un consigliere comunale per impedire che si possa svolgere un sorteggio per un appalto a porte chiuse è costretto a chiedere l’intervento delle forze dell’ordine?
Ombre sulle politiche sociali, dove addirittura l’inchiesta ha svelato il filo che lega la camorra, le cooperative vincitrici di gara, i burocrati dell’Ambito e i loro indissolubili legami con la politica.
Ombre sul settore dei rifiuti tra proroghe e debiti fuori bilanci che meritano approfondimenti; le ombre sulle concessioni che riguardano cantieri dove c’entrano i consiglieri comunali, alcuni finiti pure sott’inchiesta.
La lista è lunga ma basta questo spaccato per comprendere che siamo di fronte ad un pentolone a pressione che rischia di scoppiare da un momento all’altro. Ma la storia del consigliere Giovanni Pezzullo costretto a chiamare una volante di polizia per farsi aprire la porta ed evitare che si svolgesse un sorteggio per un appalto in spregio alla legge, è l’emblema di una situazione che rischia di degenerare.
L’opposizione di “LiberiamoFratta” non riesce ad incidere su quanto ogni giorno si consuma in quelle stanze e menomale che i consiglieri di maggioranza non hanno abdicato al ruolo di controllo che spetta ad ogni singolo componente dell’Assise, ben oltre l’appartenenza alla minoranza o alla maggioranza. La polizia, ovviamente, ha verbalizzato tutto e si aggiunge un altro tassello a chi ci vede nella gestione dell’Ente delle zone d’ombra non più trascurabili.
Persino i movimenti liberi di consiglieri comunali diventano oggetto di velate minacce, di toni alti, per evitare che si possa disturbare la cabina di regia che opera dalle politiche sociali fino a tutti gli altri settori. E nemmeno di fronte alle inchieste della Procura si decide di arretrare ma, al contrario, ci si spinge sempre più in là dimostrando un’arroganza dovuta quasi ad una convinzione di impunità che la storia dimostra non appartenere a queste terre.
E il sindaco continua a restare in silenzio. I suoi stessi consiglieri comunali si rivolgono alle forze dell’ordine per evitare la degenerazione nei settori e lui fa finta di niente. La domanda sorge spontanea: incapacità o complicità? Perché non interviene di fronte a casi così chiari ed eclatanti? E Del Prete continua a far finta di nulla? Altra domanda: Del Prete ha azzerato l’opposizione per allargare la condivisione oppure solo perché pensava che una volta tutti in maggioranza, nessuno avesse più controllato cosa accade negli uffici?
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