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Marcianise

Marcianise. Tragedia alla Coca-Cola, muore operaio

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Non ce l’ha fatta Salvatore Fattorusso, il lavoratore investito ieri. L’Ispettorato del lavoro ed i carabinieri stanno effettuando accertamenti sull’incidente mortale sul lavoro avvenuto nello stabilimento della Coca Cola Hbc Italia, situato nell’area industriale di Marcianise.

La vittima è il 58enne di Angri Salvatore Fattoruso, dipendente di un’azienda di autotrasporti sarda, che stava lavorando nel deposito di Coca Cola. Dai primi accertamenti emersi, è che il lavoratore è stato colpito da un camion che andava in retromarcia, ha quindi rimproverato l’autista per poi accasciarsi al suolo; portato in ospedale a Caserta, è deceduto nelle ore successive per arresto cardiocircolatorio.

L’area dove è avvenuto l’incidente è stata sequestrata e la Procura di Santa Maria Capua Vetere ha aperto un’indagine. Sulla salma è stata disposta autopsia.

Cronaca

“Dammi i soldi per la droga”, lei si rifiuta e viene pestata a sangue: arrestato il compagno 27enne nel Casertano

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Non l’aveva mai querelato prima, o meglio non aveva mai avuto il coraggio. Ieri mattina, però, le cose sono cambiate dopo l’ennesima aggressione subita: una 26enne ha denunciato il compagno, di un anno più grande, chiamando i carabinieri.

Al loro arrivo, i militari della Stazione di Marcianise, l’hanno trovata nel cortile di casa ad attenderli. A farle compagnia c’era anche la suocera e il cognato a cui la donna aveva inizialmente chiesto aiuto.

La vittima, che presentava graffi evidenti sulle braccia, ha denunciato ai militari dell’Arma di essere stata poco prima aggredita dal compagno, tossicodipendente, che pretendeva dei soldi per acquistare stupefacente.

Presso gli uffici della Stazione di Marcianise la 26enne ha poi riferito di altri episodi, sempre più frequenti, di aggressioni fisiche e di minacce di morte partite sempre ad opera del compagno, finalizzate a estorcerle quotidianamente denaro per l’acquisto di stupefacenti.

Secondo il racconto della donna, in alcune circostanze, le aggressioni e le minacce erano avvenute anche in presenta dei due figli minori.

L’uomo, poco prima dell’arrivo dei carabinieri si era rifugiato sul muro perimetrale dell’abitazione per sfuggire alla reazione del fratello, anch’egli intervenuto in aiuto della cognata, è stato quindi tratto in arresto e tradotto presso la Casa Circondariale di Santa Maria Capua Vetere.

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Attualità

Arresto generale CC Oreste Liporace: spunta il nome di Velardi, ex sindaco di Marcianise

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Spunta il nome dell’ex sindaco di Marcianise, Antonello Velardi, nell’inchiesta del Nucleo di polizia economico finanziaria della Gdf di Milano e del pm milanese Paolo Storari in cui è scattata un’ordinanza di arresti domiciliari a carico del generale Oreste Liporace, comandante dei carabinieri del secondo reggimento allievi, marescialli, brigadieri di Velletri (Roma), per corruzione, turbativa e false fatture.

Il faccendiere romano Ennio De Villis, l’altro arrestato in quest’indagine, era stato utilizzato dal generale per aprire un mondo di relazioni, di contatti tra Massimiliano e William Fabbro nei centri di potere della Capitale, compreso il Vaticano, con l’obiettivo di aggiudicarsi gare lucrose riguardanti tutte queste strutture, comprese quelle dei servizi segreti.

Velardi viene citato in quanto, secondo quanto risulterebbe dall’indagine, sarebbe stato presentato ai Fabbro proprio dal generale Liporace.



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Cronaca

Marcianise (Ce), mozzarella di vaccino spacciata per quella di bufala: sequestro in un noto caseificio

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In un caseificio di Marcianise (CE), è stata scoperta l’esistenza di una frode nell’esercizio del commercio in relazione al prodotto mozzarella esposto per la vendita diversamente da quanto dichiarato sull’etichetta presente sugli incarti utilizzati per il suo confezionamento. Il tutto grazie alla verifica, sulla regolarità di produzione e commercializzazione dei formaggi freschi a pasta filata, nonché sulla tracciabilità del latte utilizzato nelle produzioni, da parte dei militari del Nucleo carabinieri forestale di Marcianise.

In particolare il prodotto venduto come mozzarella di bufala è risultato invece essere una mozzarella mista, ovvero preparato anche con una percentuale di latte vaccino.
Sicché, si è proceduto al sequestro di tutta la mozzarella ancora presente, quantificata in circa 31 chilogrammi, nonché degli incarti utilizzati per il suo confezionamento e delle relative documentazioni.

Tale tipologia di frode è abbastanza ricorrente. Essa, infatti, consente di conseguire un ingente illecito profitto poiché il latte vaccino ha un costo considerevolmente inferiore.

Si precisa che nessun pericolo e/o rischio sanitario è stato ravvisato nella
fase di produzione della mozzarella oggetto di sequestro.

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