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Politica

Caro bollette, Meloni dichiara: “Momento duro, ne parleremo in Consiglio dei Ministri”

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Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha così scritto sui social riguardo il caro bollette. Ecco le sue dichiarazioni:

“In due settimane abbiamo liberato 30 miliardi per calmierare e coprire il costo delle bollette. Abbiamo messo in sicurezza il nostro tessuto produttivo e già domani, il decreto che stanzia i primi 9 miliardi sarà portato in Consiglio dei Ministri. Fermare la speculazione è fondamentale, e stiamo conducendo anche questa battaglia”.

Poi, si è così rivolta ai sindacati nel primo faccia a faccia a Palazzo Chigi con Cgil, Cisl, Uil e anche l’Ugl:

“Il caro-bollette e il recupero del potere d’acquisto, eroso dall’inflazione a due cifre, il taglio del cuneo fiscale e le pensioni con l’adeguamento annuale degli assegni all’inflazione con +7,3% da gennaio prossimo, in attesa degli interventi per evitare lo scalone Fornero dal 2023. E il lavoro, la priorità delle priorità. Su Ita avete visto quello che è accaduto nelle ultime ore. Quando qualcuno di noi aveva espresso delle perplessità su come si stava procedendo, non aveva completamente torto, ci stiamo lavorando”.

Poi, aggiunge: “Stiamo affrontando il momento più difficile della storia della Repubblica. L’approccio è di totale apertura e rispetto. Dove ci porterà questo confronto, dipenderà dell’approccio e dalla disponibilità di ciascuno di noi. I sindacati apprezzano il dialogo, ma aspettano i fatti”.

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Meloni sull’immigrazione: “Ogni essere umano ha il diritto di non essere costretto a migrare per una vita migliore”

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Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni si è così rivolta alle opposizioni, in vista del Consiglio europeo del 23 e 24 marzo:

“Il primo banco di prova è il tema dell’immigrazione, a cui il nostro governo ha ottenuto che venisse dedicata gran parte del consiglio straordinario di febbraio. Siamo di fronte a un’emergenza che sta diventando strutturale, questa definizione è la più realistica fotografia. Lo voglio ribadire: prima di ogni ipotetico diritto a emigrare, ogni essere umano ha il diritto a non essere costretto a migrare in cerca di una vita migliore. È esattamente l’aspetto che Europa e Occidente in questi anni, hanno colpevolmente trascurato”.

Poi, ha aggiunto: “All’indomani della disgrazia di Cutro ho scritto al presidente della Commissione europea, al presidente del Consiglio europeo e al Consiglio Ue, per ribadire che non possiamo attendere oltre. Non possiamo aspettare inermi il prossimo naufragio, pericolo insito per viaggi organizzati da scafisti senza scrupoli. Le frontiere dell’Italia sono le frontiere dell’Europa. Le indicazioni dell’Ue sanciscono il principio del coinvolgimento degli Stati di bandiera delle navi Ong nelle operazioni Sar, che non devono più gravare solo sugli Stati di approdo. Gli stati di bandiera che finanziano le Ong devono assumersi le responsabilità che il diritto del mare assegna loro”.

Poi, conclude: “Questo governo è abituato a difendere l’interesse nazionale: non abbiamo mai fatto mistero di voler aumentare i propri stanziamenti in spese militari, come hanno fatto i governi precedenti, magari di soppiatto, senza metterci la faccia. Noi la faccia ce la mettiamo, convinti che rispettare gli impegni sia vitale per tutelare la sovranità nazionale. La libertà ha un prezzo: se non sei in grado di difenderti lo fanno altri, ma lo faranno imponendo un prezzo. Criticate ferocemente il governo, me, le scelte che facciamo, i provvedimenti, le nostre eventuali mancanze ma vi prego, fermatevi un secondo prima di danneggiare l’Italia, perché questo fa la differenza”.

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SANT’ANTIMO. Vergogna buoni spesa di Natale. I poveri riceveranno solo il 23% di quanto promesso

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SANT’ANTIMO – L’avevo previsto! (Leggi qui). Gli assegni dei buoni spesa a Sant’Antimo saranno ultraridimensionati. Con buona pace della mamma dell’Assessora Alessandra Vergara, anche questa volta abbiamo dimostrato di saper fare il nostro mestiere (il pluralis majestatis è usato per accrescere l’autostima data l’indiscrezione confermata).

Cattive notizie per le famiglie indigenti santantimesi che non solo hanno dovuto aspettare tre mesi per poter incassare i buoni spesa previsti per Natale ma oggi hanno scoperto pure di ricevere solo il 23% dell’Assegno previsto.

Praticamente, come potete notare dalla tabella allegata a quest’articolo, il nucleo familiare indigente che doveva ricevere un assegno di € 300,00, con la rideterminazione annunciata anche dal Sindaco Buonanno davanti alle telecamere di L’Assise City Focus andato in onda Sabato alle ore 20:10 su Minformo TV (guarda qui), ne riceverà solo 69 euro e qui le domande nascono spontanee e le vorrei rivolgere al Sindaco e all’Assessore o Assessora (per non essere tacciato di sessismo, non sia mai che l’Assessore/a scambiasse una tendenza per un reato e si mettesse in testa di querelare l’inquerelabile) delle Politiche sociali Carolina Brunaccini detta Carla: voi riuscireste a fare la spesa per la vostra famiglia con 69 euro? Oppure: per quanto tempo riuscireste a mangiare insieme alla vostra famiglia con 69 euro? Non credete che tali cifre si possano configurare come una presa per i fondelli perpetrata ai danni dei poveri santantimesi? Ai posteri l’ardua sentenza!

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Maternità surrogata, parla Mollicone: “E’ un reato più grave della pedofilia”

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Nel corso della mattinata odierna, il presidente della Commissione Cultura della Camera ed esponente di FdI Federico Mollicone, ha così commentato un’intervista dell’ex senatore Pillon relativa al tema della maternità surrogata:

“E’ un reato grave, più grave della pedofilia. Siamo di fronte a persone che vogliono scegliere un figlio come la tinta di casa”.

Rincara la dose la ministra per le Pari Opportunità e la famiglia Eugenia Roccella, che ha così dichiarato:

“Andrebbe spiegato meglio il concetto di maternità surrogata, che apre ad un mercato di bambini. Ci sono fiere internazionali, una l’hanno provata a fare anche a Milano. Ma in Italia è vietata non solo la maternità surrogata, ma anche la sua propaganda. Una maternità surrogata costa circa 100mila euro e alle donne arrivano circa 15-20mila euro. Con l’adozione noi rimediamo ad un danno, con la maternità surrogata invece ne programmiamo uno”.

Poi, conclude: “Noi stiamo tornando indietro, non andando avanti. Stiamo arrivando a forme di mercificazione e schiavitù del corpo femminile. Questo non è un fronte del progresso. Da una parte si comprano gli ovociti, dai depliant, dai cataloghi, da donne belle, alte, di una determinata religione e con un altro quoziente intellettivo. Dall’altra invece, ci sono le donne che prestano l’utero con caratteristiche molto diverse”.

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