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NAPOLI. La Lega chiede a Maresca di essere più duro. Musto: “Settimana prossima approveremo regolamento sulla Movida”

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NAPOLI – Stamattina in Consiglio Comunale oltre alle varie proposte partite dalla giunta come quella dell’Ass. Luca Trapanese sulle misure per favorire il benessere dei minorenni e per il contrasto alla povertà educativa, quella dell’Ass. Laura Lieto per quanto riguarda la posta in bilancio di € 244.287,98 per la fornitura e posa in opera di attrezzature ed arredi nell’ambito dell’intervento di completamento del dipartimento, già facoltà, di medicina e chirturgia a Scampia, l’approvazione delle modifiche ed integrazioni alla Sezione Operativa – Parte I e II – del Documento Unico di Programmazione D.U.P proposta dal Sindaco Gaetano Manfredi e gli assessori Edoardo Cosenza e Pier Paolo Baretta e altre proposte ancora, si è discusso principalmente di due ordini del giorno molto importanti: l’approvazione del Regolamento Adozione del Regolamento di Polizia di Sicurezza Urbana proposta dall’Assessore Antonio De Iesu e l’approvazione del Regolamento per la serena e civile convivenza tra cittadinanza e le attività commerciali, di pubblici esercizi e di svago nelle aree private e pubbliche proposta dall’Assessora Teresa Armato.

Ed è proprio sulla richiesta di rinvio a quest’ultimo punto all’ordine del giorno che si è accesa la discussione in aula con un Catello Maresca oggettivamente arrabbiato, visto che la Sicurezza in città, oramai è diventato il suo cavallo di battaglia da leader dell’opposizione, ovviamente anche grazie al suo lavoro da Magistrato che non potrebbe imporgli altrimenti, tanto è vero che dopo aver fatto il suo già duro intervento è intervenuto sulla richiesta di rinvio dichiarando che i napoletani e la città non potevano più aspettare altro tempo per mettere mano agli argini del caos in città e, ribadendo alcuni screzi che secondo lui erano sorti in maggioranza e che avevano dato la stura al rinvio, ha invitato i consiglieri di sinistra di andare a casa laddove non fossero in grado di gestire queste situazioni.

In realtà si è preferito rimandare il punto all’ODG per un mero spirito di solerzia da parte di alcuni esponenti di maggioranza. Tanto è vero che al Regolamento già redatto e pronto per essere votato in aula, alcuni consiglieri hanno voluto mettere mano con alcuni emendamenti ma si sta parlando nell’ordine di cambi di parole o di forma, come ad esempio a qualcuno non è piaciuta la parola “bivacco” adottata in un comma di un articolo del Regolamento, perché secondo lui termine troppo estremista di destra etc. Quisquiglie insomma, come avrebbe detto il caro compianto Totò.

Ad onor del vero, noi di Minformo abbiamo chiesto lumi al Consigliere di maggioranza del gruppo “Manfredi Sindaco” Luigi Musto che davanti ai nostri taccuini ha dichiarato: “Evidentemente qualche collega non ha fatto caso a qualche lemma o sintassi che non rientra nei propri gusti. Ovviamente questo resta un mio pensiero ma veramente stiamo parlando dell’ordine di cambi di sinonimi praticamente. La Sicurezza è sempre stata al primo posto nell’Agenda politica del Sindaco Manfredi ed è sempre stata nei primi pensieri di questa maggioranza. Sono d’accordo con il Consigliere Catello Maresca quando dice che abbiamo il dovere morale ed istituzionale di dotare quanto prima la città di un Regolamento per la serena convivenza tra cittadini e operatori commerciali ma noi siamo abituati a fare le cose fatte perbene, anche perché è più conveniente aspettare qualche giorno che votare oggi nella fretta e poi proporre di approvare una richiesta di modifica al regolamento, aspettando ancora un altro Consiglio Comunale per poi far approvare le modifiche apportate. Sono sicuro che al prossimo Consiglio Comunale Napoli sarà dotata di questo nuovo Regolamento fondamentale per la regolazione della Movida e dei rapporti tra cittadini e operatori”.

Si accende il dibattito pubblico sulla Sicurezza e non poteva essere altrimenti con un magistrato a capo dell’opposizione ma il dato politico in realtà è un altro.

Finora il Consigliere Maresca, come anche dichiarato da lui stesso stamattina in aula, ha condotto un’opposizione moderata, lui ama definirla collaborativa. E su questo ne diamo atto visto che i suoi interventi in aula sono sempre stati mirati, pacati ma mai incisivi. Stamattina è apparso alquanto nervoso e combattivo nel dichiarare che da qui ad oggi cambierà registro cominciando ad instaurare tra i banchi della minoranza una dura e seria opposizione.

In realtà la verità sarebbe un’altra. Catello Maresca rappresenta in aula un po’ tutte le forze di destra del consesso pubblico napoletano e rappresenta anche quella Lega che alle scorse Amministrative non fu in grado di presentare la propria lista e per questo non esprime propri rappresentanti in Aula ma è lo stesso partito che oggi è al Governo del Paese insieme a Fratelli d’Italia e che per strumentalizzare l’assenza di filiera politica tra il governo cittadino e quello centrale chiede al magistrato di invertire la rotta e cominciare ad essere più incisivo, dirompente e meno morbido nei confronti del Sindaco e dei suoi accoliti.

Da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo il diktat leghista al Magistrato e Consigliere Catello Maresca pare sia arrivato attraverso il Consigliere Regionale Severino Nappi che, nutrendo anche un sentimento, legittimo, di frustrazione data la sua mancata elezione alle scorse politiche, abbia rivolto le sue attenzioni sui fatti del capoluogo campano. Che sia questo il preludio ad una futura ambizione del Consigliere Leghista? Lo scopriremo solo vivendo…

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SANT’ANTIMO. Buonanno chiede aiuto ai due “papà”, loro parlano di tutto tranne che della città e lui resta in silenzio

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SANT’ANTIMO – Si è appena concluso il dibattito a senso unico condotto dall’impeccabile collega Davide Ponticiello che negli studi della sua locale emittente ha ospitato il candidato a Sindaco Massimo Buonanno, il Consigliere Regionale Giovanni Porcelli e il vicesindaco metropolitano Giuseppe Cirillo.

Uno spettacolo a dir poco avvilente per i santantimesi speranzosi di ascoltare qualche tema che li riguardasse, che ambivano in qualche “arringa” del loro ex sindaco, o in qualche soluzione agli atavici problemi della città e invece no! Si è assistito all’accompagnamento del fanciullo davanti ai portoni della scuola elementare. Papà Porcelli e Papà Cirillo, giusto per essere anche in tema gender-progressista, stasera hanno accompagnato a scuola il loro pargoletto, tentando di insegnargli il mestiere del politicante.

Il PD e la sinistra in generale, come al solito, sui territori sbagliano l’approccio ed effettuano endorsement ai loro candidati muovendosi ancora con le cosiddette truppe cammellate, parlando il politichese senza mai affrontare i temi seri. Così, stasera si è potuto assistere al mutismo selettivo del candidato a Sindaco Buonanno, imbambolato dai monologhi di Porcelli e Cirillo che non vivendo il territorio, ognuno per sé ha potuto raccontare quanto è bella la Regione e/o Città Metropolitana, cercando di appioppare ancora una volta la litania della filiera istituzionale.

Allora da osservatore del territorio qualche domanda me la pongo e la pongo ai due protagonisti che come crocerossine sono venute in soccorso del già acciaccato ex sindaco: cosa vuol dire assicurare la filiera istituzionale? Che se non sarà Buonanno, al prossimo Sindaco, la Regione o Città Metropolitana non prenderà nemmeno in considerazione i suoi progetti o non saranno stanziati fondi? Se la risposta è si, allora vuol dire che tutti sbagliano l’interpretazione del termine “istutuzione” – che è diverso dall’appartenenza politica – e che chi governa sceglie a proprio piacimento chi favorire?

Ad un certo punto della trasmissione Buonanno, in pieno stile “mattonella” – come si dice in gergo – (scenetta già preparata), chiede aiuto a Porcelli sull’aspetto Sanità, dicendo di andare in Regione a battere i pugni sul tavolo, essendo quest’ultimo membro della Commissione Sanità alla Regione Campania. Saranno anche miei limiti, ma siccome Sant’Antimo non gode della presenza di nessun ospedale o struttura RSA, chissà che tipo di aiuto avrà chiesto al consigliere deluchiano, dato che l’unica assistenza che offre il Comune è quella sociale e per questo esiste l’Ambito che è l’ente preposto.

Il dato politico che esce fuori è alquanto disarmante. Dal candidato a Sindaco Buonanno, non si ascoltano temi, stasera era attore non protagonista di una sceneggiatura già trita e ritrita a queste latitudini, un fido scudiero di due arrembanti cavalieri che, chissà perché, hanno scelto di partecipare a questo desolante teatrino. Ai posteri l’ardua sentenza.

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Cardito

CARDITO. Il Consigliere Russo attacca il Sindaco sul tema staff personale, riportando dati falsi

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CARDITO – Non sempre un giornalista critico della politica entra nel merito del dibattito pubblico se non per evidenziare le fake news legate alla demagogia spicciola che possono uscire fuori dalle dichiarazioni degli addetti ai lavori.

È quanto successo pochi minuti fa nel comune del cardellino con le dichiarazioni del Consigliere Andrea Russo che affrontando un tema demagogico come quello dello sperpero di denaro pubblico legato all’assunzione degli organi formanti lo staff del Sindaco, dichiara, attraverso un video postato sui social, alcune falsità al solo scopo di alimentare rabbia e impopolarità nella figura del primo cittadino. Ma andiamo ad analizzare i fatti.

Andrea Russo nel suo video asserisce che il Sindaco Giuseppe Cirillo abbia portato il numero dei formanti lo staff da 3 a 5 soggetti, lasciando intendere una volontà da parte del primo cittadino su un ulteriore esborso di denaro pubblico. Nulla di più falso. Gli staffisti nel comune gialloblu sono sempre stati tre. All’inizio furono assunti Andrea Fisher – staffista storico – Vincenzo Russo, Nicola Di Micco e Biagio Barra, poi si decise di nominare il Di Micco dirigente dell’ente sfruttando l’Art. 110 del Tuel, liberando così una casella dal capitolo di bilancio posto in essere sullo staff del Sindaco. Da allore quella casella è rimasta vuota per parecchi mesi, facendo risparmiare, in realtà, soldi ai contribuenti.

Oggi il primo cittadino, vuoi perché oberato di lavoro, vuoi perché abituato ad avere la segreteria con impegni suddivisi su tre elementi, ha pensato bene di assumere due figure part-time. Praticamente la casella lasciata vuota da Di Micco sarà riempita da altri due staffisti allo stesso costo di sempre da parte dell’ente.

Il dato politico che esce fuori è quasi pari a zero. A queste latitudini si cerca di fare opposizione sul nulla. Si comprende e va bene il gioco delle parti, ma non si può parlare a distanza di tre anni dopo aver passato gli stessi anni tra i banchi di maggioranza accompagnati dal mutismo selettivo cronico e svegliarsi su questioni, inesistenti tra l’altro, solo ora e per giunta raccontando frottole. Ci aspettiamo altro da un professionista come Andrea Russo che in quanto tale dovrebbe anche capire che anche il confronto con i comuni limitrofi non regge. Gli altri enti non hanno a capo un Sindaco che deve destreggiarsi tra impegni locali e metropolitani, quindi che ben vengano occhi vigili sul territorio atti ad arginare facili distrazioni o dimenticanze. Non mi si venga neanche ad incolpare il primo cittadino per la doppia carica, dato che la sua visione sovracomunale è sotto gli occhi della città e la ricezione di decine di milioni di euro non è da tutti.

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Crispano

CRISPANO. Emiliano favorito per la vittoria alle prossime elezioni. Complice un accordo pre-elettorale con Sossio Vitale?

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CRISPANO – Sembra che tutti i giochi siano stati intentati e il quadro è variato di un po’ ma non cambiato del tutto. Ad oggi, ai nastri di partenza tra venticinque giorni si presenteranno tre liste con altrettanti tre candidati Sindaco della città. Il Sindaco uscente Michele Emiliano, Enzo Cennamo e Sossio Vitale.

Stando alle indiscrezioni, si pensa che la strada per il primo cittadino sia totalmente in discesa, nonostante, nei mesi scorsi, abbia perso pezzi, pare che abbia recuperato terreno per strada, complice della fascia tricolore anche la rottura di alcuni mesi fa tra Sossio Vitale e l’ex Sindaco Carlo Esposito, quest’ultimo non ha gradito la cosiddetta fuga in avanti intentata dal leader cittadino di Campania Libera, al punto da decidere di mettersi alla finestra, lasciare liberi i suoi di votare chi preferiscono. Sulla stessa lunghezza d’onda c’è anche Marina Cennamo, sarebbe stato un ottimo profilo di candidato a Sindaco che avrebbe messo in serie difficoltà la nuova ascesa di Emiliano, lei ha già fatto sapere di non volersi candidare al Consiglio Comunale, peccato che nessuno abbia capito il suo potenziale.

Da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, da politico scafato e intenditore della materia Enzo Cennamo, comprese le difficoltà di Sossio Vitale, il quale, si vocifera, addirittura abbia difficoltà a completare la lista, in questi giorni ha chiamato a sé il plenipotenziario del Consigliere regionale Porcelli e gli ha proposto una fusione dei due gruppi con un terzo nome di superamento come candidato a Sindaco. La proposta di Enzo Cennamo è stata chiara: “Uniamo le forze, facciamo entrambi un passo indietro e candidiamo a Sindaco Carmensita Costanzo“. Una proposta da vero politico di razza!

Enzo Cennamo ha inteso sin da subito che il profilo della prima Sindaco donna della città avrebbe allettato parecchio e messo in serie difficoltà la campagna elettorale dell’attuale Sindaco, ma le velleità di Sossio Vitale lo hanno fatto desistere, rifiutare la proposta sensatissima del leader di “Progetto X Crispano” e con molte probabilità lo faranno anche battere contro un muro.

Allora i dubbi sorgono spontanei: a quale costo un candidato a sindaco autoproclamato, consapevole delle proprie difficoltà, rifiuta una proposta che lo metterebbe comunque al comando della città, accettando una sconfitta quasi certa? Che ci sia già un accordo pre-elettorale tra lui e l’attuale Sindaco su cariche ed eventuali incarichi o prebende da raccogliere a livello provinciale e/o regionale? Lo scopriremo solo vivendo!

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