

Afragola
AFRAGOLA regredisce perché in aula siedono veri e propri mendicanti della politica
AFRAGOLA – “O cchiu buon ten ‘a zella!” diceva sempre il mio papà. La politica a nord di Napoli non mi appassiona più, tanto meno quella ad Afragola, oramai abitata solo da rigattieri e saltimbanchi della politica.
Una classe dirigente con una qualità umana bassissima a livelli sotterranei, neanche paragonabile a quella dei mendicanti che chiedono l’elemosina perché anche la povertà ha il suo valore, una condizione più prossima allo stile dei rom che elemosinano per accumulare ricchezze con un impiego alquanto discutibile poiché la loro cultura e lo stile di vita che conducono gli impedisce di brillare in società.
Più o meno questo è quanto avviene ogni volta che c’è un cambio casacca nel Consiglio comunale afragolese dove gli spostamenti non sono mai dettati da ideali o bene collettivo ma solo ed esclusivamente dall’interesse personale.
Ad Afragola non esistono i Consiglieri comunali ma i Consiglieri di prebende. È quella razza umana tesa a tirare la giacca ad un capo politico qualsiasi pur di accumulare agi e ricchezze sfruttando quel po’ di consenso elettorale collezionato, a volte, anche in maniera discutibile.
È quest’ultimo caso, senza tema di essere smentiti, quello dei Consiglieri Benito Zanfardino ‘82 anche lui dopo il cugino passato in Fratelli d’Italia – sarà una peculiarità del tutto familiare chissà – e Giuseppe Migliore che dall’appoggio esterno perché mortificati dal Sindaco e dal resto della maggioranza, oggi, dal nulla tendono a dichiarare attraverso un articolo giornalistico redatto dal collega e amico Francesco Celardo: “Vogliamo essere una diretta espressione del Sindaco e condividerne ogni singola scelta”. Ma stanno parlando dello stesso sindaco che a distanza di un anno non ha riconosciuto un bel niente al loro gruppo consiliare? E sul gruppo consiliare pure ci sarebbe da fare qualche riflessione e magari la tratteremo dopo. Voglio ricordare ai nostri lettori che il duo Zanfardino-Migliore oltre a non aver mai avuto rappresentanza nell’esecutivo e non aver ricevuto nessuna riconoscenza neanche al margine della lottizzazione dei sottogoverni, sono stati anche mortificati e trattati sempre come l’ultima ruota del carro. Allora com’è che all’improvviso si dichiarano fedelissimi del Sindaco ai limiti del federalismo?
Semplice. Le promesse fatte da chi davvero mantiene i fili ad Afragola e che purtroppo, per gli afragolesi, continua a mantenerli grazie al prezzo basso, dettato proprio dalla qualità umana, che hanno alcuni consiglieri comunali.
Infatti, da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo pare che ai due consiglieri siano stati promessi un posto di lavoro per uno e uno per il fratello dell’altro.
Ovviamente il posto di lavoro per un Consigliere comunale può essere anche fittizio, nel senso che basti presentare una lauta busta paga al Comune, magari da dirigente d’azienda che percepisce circa € 5mila mensili e ottenere il rimborso – grazie anche alle “numerose” commissioni consiliari che si espletano – e dividere a metà con l’imprenditore che si prende oneri e rischi.
È così che funziona la politica a certi livelli. Basta collezionare dai 300 ai 500 voti per garantirsi un posto sugli scranni dell’aula consiliare e poi “vendersi” quella posizione su qualsiasi cosa, fregandosene dei problemi della città, della gente e di chi li ha votati.
Il metodo più semplice è quello di fare il vitellino, mettersi sotto la tetta di qualche capo politico e succhiare fino a quando non esce più il latte.
Ovviamente, i due trasformisti di cui sopra, oggi hanno scelto una mucca a cui già troppi succhiano il latte ma questo è il “bello” della politica afragolese, loro si accontentano anche delle gocce prive di siero, basti che servano a sbarcare il lunario.
Ma una domanda a me sorge spontanea: questo passaggio in maggioranza sotto quale effige lo avranno mai fatto? Sotto quella di “Pensiero Comune”? E se è si, tutto questo il capo politico di “Pensiero Comune” Raffaele Mosca – anche lui mortificato e bistrattato da quest’Amministrazione fino all’aver subito veti e out out, nonché bastoni tra le ruote anche dal punto di vista professionale – lo sa? È d’accordo? Saremo proprio curiosi di sapere la posizione dei tre. Ma questa è un’altra storia. Per adesso ci accontentiamo della triste realtà appena raccontata.
Afragola
Ad AFRAGOLA si pubblicano gare d’appalto che “puzzano” di affidamento diretto

AFRAGOLA – Mentre i giorni passano e l’Amministrazione afragolese lascia intendere che tutto prosegue per il verso giusto – vedi il mutismo sulla bocciatura del Bilancio stabilmente riequilibrato da parte del Ministero degli Interni – dietro questo clima di omertà e di silenzio si bandiscono gare d’appalti nello stesso clima, senza una benché minima pubblicità e quindi folta partecipazione. Non si sta parlando dell’eventino festoso in piazza bensì di appalti milionari che una volta accortisi che gli stessi non potevano essere banditi da ASMEL, pochi giorni fa li hanno riproposti sulla CUC appena approvata in Consiglio comunale e cioè quella dei paesi nolani.
L’appalto, di ben 23 milioni di euro di fondi PNRR per la riqualificazione dell’edilizia pubblica è stato suddiviso per circa 8 milioni di euro per la riqualificazione dell’edilizia residenziale pubblica e circa 15 milioni di euro per lavori di interventi di rigenerazione e riqualificazione di aree ed immobili degradati e potenziamento delle infrastrutture e servizi del Rione Salicelle e fino a qui nulla quaestio.
La cosa strana è però che ad oggi – è pur vero che mancano ancora sette giorni alla chiusura del bando – la gara sia stata pubblicata per soli 15gg con il conseguente fattore che ad oggi risulta una sola partecipante per ogni suddivisione. Allora le domande nascono spontanee: cosa sta facendo perdere appeal alla città di Afragola? Perché pubblicare appalti per decine di milioni di euro e tenerli sulla piattaforma solo quindici giorni con il rischio che lo stesso bando possa essere considerato una gara di cartello? A chi giova tutto questo? Ma poi! Visto che si tratta di bandi di gara integrati, ossia il partecipante in sede di presentazione della propria offerta deve sottoporre alla commissione aggiudicataria anche un progetto valido di attuazione e non si tratta di un preliminare bensì di un progetto quasi esecutivo, e anche qui sorge un altro quesito: a chi conviene sprecare tutto questo lavoro, pagando anche un progettista laddove non fosse in seno all’azienda, con il rischio di non dover vincere l’appalto? Ma soprattutto, come mai è convenuto fare tutto questo lavoro nel dubbio alla sola partecipante? Ai posteri l’ardua sentenza!
Afragola
AFRAGOLA. Bocciato il Bilancio stabilmente riequilibrato.

AFRAGOLA – Magrissima figura dell’Amministrazione Pannone che dopo aver scelto di dichiarare l’ente normanno un Comune in dissesto finanziario non riesce ad andare avanti con l’iter burocratico propedeutico al risanamento delle casse comunali.
È notizia di questa mattina che il Ministero degli Interni ha bocciato il Bilancio stabilmente riequilibrato, votato in aula consiliare la vigilia del Natale scorso a notte inoltrata. Tra le varie anomalie il Ministero riscontra proprio la difficile genuinità dell’atto in quanto presentato e votato contemporaneamente a quello consuntivo con la conseguente riflessione del Viminale che Pannone & C. non avrebbero mai potuto sapere con certezza se quelle entrate scritte sul riequilibrato fossero attendibili e di sicuro incasso, visto che all’epoca della discussione in aula non si poteva avere la certezza attraverso un consuntivo. Pertanto il bilancio stabilmente riequilibrato può essere considerato a tutti gli effetti esso stesso un consuntivo – visto che è stato presentato a fine anno – e non nei fatti un bilancio preventivo come è richiesto in questo caso.
Infatti il Ministero in una parte del provvedimento, invitando l’ente afragolese a ripresentare un bilancio stabilmente riequilibrato credibile scrive:“Codesto Ente ha provveduto ad approvare l’ipotesi di bilancio 2022/24, ai sensi dell’articolo 259 comma 1 del TUOEL, nel mese di dicembre dell’anno 2022, per cui, tutte le previsioni della parte entrata, così come quelle della parte uscita, non possono non tenere conto di una gestione di fatto espletata, seppure condizionata da quanto disposto dall’art. 250 del TUOEL. Pertanto l’ipotesi di bilancio 2022, ormai si deve presentare più come un consuntivo della gestione realizzata, dove le previsioni di tutte le entrate e le spese, sono effettivamente uguali a quelle accertate ed impegnate. Conseguentemente si invita codesto ente ad effettuare le opportune modifiche all’ipotesi presentata, valutando l’opportunità di approvare una nuova ipotesi ai sensi dell’articolo 259 comma-t-ter-del TUOEL”.
Adesso non bisogna fare altro che attendere cosa farà l’Amministrazione Pannone a riguardo anche se già era nell’aria la considerazione che la fretta della vigilia di Natale non era altro che l’ennesimo escamotage, in pieno stile Nespoli, per poter prendere tempo per la presentazione di un atto su cui non c’erano e non ci sono ancora idee chiare. Vi terremo aggiornati sulla vicenda.
Afragola
Azienda Consortile. Il Sistema Politiche Sociali cambia i nomi ma non il metodo. Appalti ad amici di Consiglieri

AFRAGOLA – Sapevo che ci potesse essere la possibilità che il Sistema delle Politiche Sociali ad Afragola si tutelasse questa volta con i nuovi bandi pubblici e infatti, dai primi affidamenti fatti nelle gare in cui si sono aperte le buste delle offerte, sono usciti nomi diversi dai soliti noti finiti nei documenti della magistratura ma non avrei mai immaginato che il Sistema non avrebbe smentito se stesso.
Anche se i nomi dei vincitori delle ultime gare indette dall’Azienda Speciale consortile delle Politiche sociali con Comune capofila Afragola non sono gli stessi dei precedenti servizi affidati non vuol dire che i nuovi non destano sospetti. Ma andiamo ad analizzarli uno ad uno.
Prime due gare affidate e chi se li aggiudica? Sempre la stessa cooperativa solo che in ATI (Associazione temporanea di impresa) differenti: la gestione dell’Asilo Nido di Afragola è stata affidata all’ATI Pianeti Diversi con cooperativa Marinella, mentre l’ADI (Assistenza domiciliare integrata) viene affidata all’ATI Pianeti Diversi con L’Impronta.
Sorvolando per adesso la cooperativa Pianeti Diversi – vedremo dopo come mai questa cooperativa si affaccia su quest’Ambito – gli altri due nomi ci suonano molto familiari. Infatti la cooperativa Marinella così come L’Impronta in tempo di COVID e fino a quando la Responsabile delle Poltiche Sociali era la Dott.ssa Alessandra Iroso – anch’ella finita nelle informative della DDA, nella mia opera letteraria (Criminalfare le politiche sociali delle mafie acquistabile qui) e raggiunta da un avviso di garanzia – sono state affidatarie rispettivamente di un progetto che riguardava un affidamento diretto sotto soglia, che oserei definire fantasma, legato al bullismo e cyberbullismo per una modica cifra di € 35mila e due progetti sempre con affidamento diretto sotto soglia: uno per il servizio ADI – tra l’altro questo illegittimo perché doppione di un servizio già svolto dall’Ambito – per una modica cifra di € 38mila e un altro affidamento, stavolta “in deroga al Codice di Appalti” – descrizione presente nella determinazione – per la gestione di € 315mila di buoni spesa per emergenza alimentare ad una percentuale pari al 5% del costo della piattaforma.
Da quanto illustrato finora, un dato è certo! I due servizi affidati tramite bando di gara negli ultimi giorni sono stati affidati a delle vecchie conoscenze del Comune di Afragola e la cosa esilarante è che al netto del terzo affidamento illustrato dove si scrive “in deroga al Codice degli Appalti” – come a dire la legge esiste ma a noi nun ce po’ fregà de meno – e che negli altri due appalti, in determinazione spicca la scritta: “dato atto che la cooperativa ‘Marinella’ o L’Impronta’ – a seconda del servizio – faceva pervenire una proposta progettuale[…]Si propone di determinare di procedere alla presa d’atto della proposta progettuale etc“. E così si affidava l’appalto. Con il Metodo Sistema Politiche Sociali Afragolesi.
Ovviamente, studiando anche i portfolio e fatturati di entrambe le cooperative si può pensare che tali operatori economici possono non possedere i requisiti idonei per aggiudicarsi la gestione di un Asilo Nido o del Servizio ADI ed è qui che scende in campo la classe dirigenziale che sfruttando il proprio know how non solo si mette alla ricerca di validi avvalimenti ma anche di una forte copertura politica ed è qui che ci si avvale della cooperativa Pianeti Diversi.
Ma come arriva al Comune di Afragola Pianeti Diversi? Da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo: all’interno dell’Azienda Speciale delle Politiche Sociali si debbano registrare delle assunzioni di alcuni funzionari – assistenti sociali – e tra questi spiccherebbe il nome di una tal Gelsomina Di Micco, compagna di un grande elettore del Consigliere Giuseppe Affinito e che guarda caso negli anni scorsi ha lavorato proprio alle dipendenze della Cooperativa Pianeti Diversi e da quello che ci perviene in redazione pare che l’imprenditore e il consigliere leghista si siano anche incontrati pochi giorni fa in un rinomato bar di Casoria al confine con Afragola.
Tutto questo ha fatto storcere il naso a Fratelli d’Italia che nel fatto che le Politiche Sociali fossero una delega conservata dal Sindaco Pannone sperava nell’assenza di interferenze circa gli affidamenti. Quindi non si escludono, nei prossimi giorni, importanti risvolti in maggioranza.
Insomma cambiano i nomi, ma non il metodo e soprattutto non cambia il senso di impunità che mostra chi ha messo e continua a controllare tutto questo e ripeto: la cosa ancor più sconcertante è che tra le commissioni aggiudicatarie e tra i RUP si registrano nomi che poche settimane fa sono stati raggiunti da avvisi di garanzia.
Un altro dettaglio che lascia molti dubbi è un passaggio fatto dal Consigliere Gennaro Giustino in Consiglio Comunale quando parlando della diversa visione che lui ha della politica rispetto a quest’Amministrazione porta l’esempio esclamando che quest’Amministrazione viaggia su “Pianeti Diversi”. Che cosa avrà voluto dire con questa metafora il leader di A viso Aperto? Era solo una semplice metafora o il Consigliere Giustino sospettava già chi avrebbe vinto i due appalti? Questa cosa sarebbe bene che il capo dell’opposizione la chiarisse nelle sedi opportune. Allora noi non vogliamo pensare alla malafede di chi muove i fili a Palazzo Moriani ma almeno lasciateci il beneficio del dubbio.
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