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Giugliano. Sversava amianto sorpreso in flagrante 37enne nei guai a Villaricca

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Nel pomeriggi di ieri, nelle campagne del giuglianese, tra l’area Asi e quella dei campi rom, l’attività degli uomini del Reggimento Cavalleggeri “Guide” del Raggruppamento “Campania” dell’Esercito Italiano e della Guardia di Finanza ha permesso di cogliere sul fatto un 37 enne originario di Villaricca mentre con un furgone si accingeva a sversare materiale di amianto. Una pattuglia dell’Esercito operante nell’ambito dell’operazione “Strade Sicure- Terra dei fuochi”, insospettita dalle manovre del mezzo, lo ha seguito e ha allertato il Comando Gruppo della Guardia di Finanza di Giugliano. I militari sono intervenuti appena in tempo per bloccare l’individuo mentre cercava di scaricare circa 4 quintali di materiale di risulta edile composto di pannelli di fibrocemento e onduline contenenti amianto. Il mezzo è stato sequestrato dai finanzieri e l’uomo denunciato per attività di gestione di rifiuti non autorizzata (art. 256 del Codice dell’ambiente), con immediata segnalazione al magistrato di turno. Sono in corso accertamenti per risalire la filiera dell’illecito smaltimento dei rifiuti e individuare gli ulteriori responsabili.

L’operazione di ieri è il frutto della forte pressione esercitata dalle Forze dell’ordine nell’area a cavallo delle province di Napoli e Caserta e nell’hinterland orientale tra Afragola e Barra, a seguito delle segnalazioni ricevute e dell’analisi dei dati disponibili. Durante il mese di agosto il dispositivo dei controlli, con attività interforze e pattuglie miste Esercito- polizie locali, è stato ulteriormente rafforzato con servizi mirati per contrastare i roghi presso i campi rom e nelle aree più sensibili, secondo le linee elaborate nella Cabina di regia di Terra dei fuochi tenuta il 4 agosto scorso, con la regia dei Prefetti di Napoli e Caserta e le indicazioni tecnico-operative dei due Questori. In contemporanea 4 action day sono stati realizzati tra Santa Maria Capua Vetere, Caserta, Marano e l’area del Nolano, passando al vaglio imprese e siti produttivi e operando numerosi posti di controllo, oltre ai controlli straordinari contro lo smaltimento illecito a Castel Volturno, Arienzo, Ponticelli e Casalnuovo di Napoli.

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CASORIA. Parte la corsa alle prossime regionali: tra ritorni, sorprese e malcontento cittadino

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CASORIA – È già fermento per le prossime elezioni regionali della Campania. Tra candidature consolidate e nuove ambizioni, la città si prepara a vivere una nuova stagione politica in vista delle prossime elezioni regionali. Sebbene le urne siano ancora lontane, i primi rumors hanno iniziato a circolare tra le fila dei partiti e nei corridoi della politica locale, delineando un panorama che potrebbe riservare non poche sorprese. Tra riconferme, ritorni e new entry, la città sembra decisa a ritagliarsi un ruolo chiave negli equilibri del centrosinistra regionale.

A guidare la lista dei possibili candidati c’è Antonella Ciaramella, esponente del Partito Democratico, che sembra intenzionata a tentare nuovamente la corsa per uno scranno a Palazzo Santa Lucia. Già consigliera regionale, rimasta fuori nella tornata elettorale del 2020, la Ciaramella rappresenta una figura di continuità all’interno del PD, con un seguito consolidato nel territorio.

Altro nome noto è quello di Tommaso Casillo, che sembra deciso a rientrare nel gioco politico dopo la mancata elezione dello scorso turno. Esponente di Campania Libera, il movimento civico che ha sostenuto Vincenzo De Luca, Casillo potrebbe questa volta candidarsi con il Partito Socialista Italiano, segnando così una svolta politica e strategica nella sua carriera. La sua eventuale candidatura sarebbe sostenuta da una rete trasversale che mira a rinnovare il peso socialista all’interno della coalizione di centrosinistra.

Tra le novità più interessanti, si fa largo il nome di Gaetano Palumbo, attuale vicesindaco dell’amministrazione Bene. L’attivista del Movimento 5 Stelle potrebbe entrare in campo se si concretizzasse la candidatura di Roberto Fico alla guida della coalizione progressista. Un’ipotesi che, se confermata, lo collocherebbe tra le “sorprese” in grado di raccogliere consensi trasversali.

Altro giovane in rampa di lancio è Francesco D’Anna, una figura emergente della politica casoriana. Si vocifera per lui una candidatura in una lista civica a supporto del candidato di centrosinistra, che potrebbe rappresentare un tentativo di intercettare l’elettorato più giovane e disilluso. D’Anna, conosciuto per il suo attivismo politico è una delle poche “voci” fuori dal coro, punterebbe a una campagna innovativa e orientata alla partecipazione dal basso.

Chi non sembra voler abbandonare il campo è Salvatore Iavarone, che potrebbe nuovamente mettersi in gioco dopo l’esperienza negativa alle scorse regionali nel partito dei Verdi. Già protagonista di varie stagioni politiche cittadine e con un bagaglio di esperienza amministrativa in diversi partiti politici tra Afragola e Casoria, Iavarone mira a rappresentare l’area moderata del centrosinistra.

Invece, nel centrodestra casoriano, è ancora tutto fermo. Nelle prossime settimane, sicuramente sapremo darvi informazioni più precise, dopo che sarà definito anche il candidato presidente del centro destra in Campania.

Una città in attesa di risposte

Mentre le manovre politiche si intensificano, l’amministrazione del sindaco Raffaele Bene attraversa una fase complessa. A nove mesi dall’inizio del suo secondo mandato, il primo cittadino si trova a fronteggiare critiche crescenti per la gestione della macchina comunale. In particolare, sono finiti sotto accusa i ritardi nei progetti di rigenerazione urbana e la giunta non riesce a dare il giusto contributo per il rilancio della città.

Uno dei casi emblematici è quello del “Palazzo della Creatività” in piazza Cirillo: un progetto atteso da anni, rimasto però incompiuto. La recente variazione di bilancio da 500.000 euro approvata dal consiglio comunale per concludere i lavori ha alimentato da parte dell’opposizione polemiche sull’efficienza e la programmazione dell’amministrazione. Anche altri interventi previsti nell’ambito del programma PICS sono in stallo, contribuendo al malcontento di una cittadinanza sempre più esigente.

In questo contesto incerto, i futuri candidati al consiglio regionale si muovono con cautela ma con determinazione, consapevoli che il risultato delle regionali potrebbe avere effetti a cascata sugli equilibri della città e della tenuta dell’amministrazione. Con i movimenti civici, le associazioni e i partiti già al lavoro per costruire alleanze e programmi, Casoria si appresta a diventare un terreno strategico per la sfida del centrosinistra in Campania.

La campagna elettorale, ancora in fase embrionale, si preannuncia combattuta e ricca di colpi di scena. E chissà che proprio da Casoria non possa emergere uno dei protagonisti della nuova stagione politica regionale.

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Le sorti della Campania dipendono ancora dalle scelte del Governatore De Luca

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NAPOLI – Il leone è ferito ma non è morto! Chi credeva che la sentenza della Consulta serviva a liberarsi del Governatore De Luca come concorrente alle prossime elezioni regionali sbagliava di grosso. Lo sceriffo di Salerno durante i suoi dieci anni di presidenza ha distribuito incarichi e prebendee fornito risposte politiche più di tutta la dinastia borbonica abbia fatto durante i suoi 127 anni al comando del Regno di Napoli. Quindi, sperare che un personaggio così potente si ritiri a giocare a briscola coi propri nipotini è pura utopia.

De Luca invece conosce bene il suo valore e fa valere il peso dei suoi galloni. Così decide di diventare soggetto elettorale ambito dato che da solo già poteva impersonare l’ago della bilancia. Ora spettano agli stati generali delle due coalizioni in gara ad effettuare l’offerta migliore. De Luca è sul mercato ed è disposto a vendersi al migliore offerente.

Da indiscrezioni raccolte in esclusiva da Minformo, pare che il Governatore campano voglia lasciare una corsia preferenziale alla sua parte politica naturale, ossia al centrosinistra. E conscio del fatto che il PD non possa esprimere una sintesi all’altezza, sarebbe disposto anche ad ingoiare il nome avallato dal M5S purché però sia gradito anche a lui. Su questa ipotesi, quindi, si scarta a priori il nome di Roberto Fico. Da quello che trapela, se la Schlein, pur di vittoria sicura, non lasci decidere al governatore la sintesi, quest’ultimo gradirebbe anche il nome di Sergio Costa, l’ex Ministro all’Ambiente del governo giallo-verde del pirmo Giuseppe Conte.

Dall’altro lato però, non è detto che la Premier Giorgia Meloni resti a guardare. De Luca questo lo sa e attende che anche da parte del centro destra ci sia un’offerta congrua. I fondi FSC alcuni mesi fa hanno già sancito la pace tra la Premier e il Governatore, quindi archiviato il caso “quella stronza della Melonioggi si guarda già al futuro. Il nome in comune che mette d’accordo ambienti di destra e i deluchiani già esiste. Bisogna solo capire i movimenti delle due antagoniste Schlein-Meloni quali saranno, chi arriva prima, chi offre di più e cosa sceglierà di fare il Governatore De Luca.

Se De Luca non riesce a trovare un accordo sul nome con Elly Schlein e dovesse bussare alla sua porta la Premier Giorgia Meloni, il candidato del centro destra inzeppato di tutti i centristi deluchiani sarà quello di Giosy Romano nominato Coordinatore della Zes Unica del Mezzogiorno proprio dal governo Meloni nell’agosto dell’anno scorso. Giosy Romano avvocato che tanto piace alla Premier alle scorse regionali appoggiò proprio la candidatura di De Luca con la sua lista “Fare Democratico”. Un profilo che piace a tutti i campani, dai leghisti ai democristiani.

Se invece De Luca dovesse raggiungere l’accordo con il PD della Schlein e il centrosinistra rinuncerebbe a Roberto Fico virando su Sergio Costa, allora vuol dire che i deluchiani rinfoltirebbero le fila della coalizione del centrosinistra e il candidato del centrodestra dovrebbe essere l’On. Edmondo Cirielli.

Insomma in qualsiasi modo la si voglia mettere a decidere le sorti della Campania è ancora una volta Vincenzo De Luca. Tutto questo a testimonianza del fatto che chi ha voluto fortemente una sua non ricandidatura a capo della Regione lo ha fatto solo ed esclusivamente per una ripicca personale e non certo per il bene collettivo o senso di democrazia come lo si è voluto promuovere. Perché se si vuole evitare di creare potere nelle mani di una sola persona lo si deve fare in maniera preventiva con azioni politiche durante gli anni e non dopo avergli lasciato campo largo per la durata dei suoi due mandati.

Oggi se De Luca è l’uomo potente che conosciamo è soprattutto per demerito della classe dirigente che con lui è stata brava solo a prendere e mai a dare contributo per costruire insieme qualcosa alla pari. Quindi il merito di De Luca è rappresentato dal demerito degli altri e oggi è troppo tardi per fare a meno di lui. Meditate gente.

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Consulta dichiara incostituzionale la legge elettorale che consentiva il terzo mandato a De Luca

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NAPOLI – Arriva finalmente la tanto attesa sentenza della Consulta della Corte Costituzionale che nei fatti sancisce la non candidatura al terzo mandato per il Presidente della Regione Vincenzo De Luca.

Come si legge dalla nota del Comunicato Stampa della Corte Costituzionale: “È INCOSTITUZIONALE LA LEGGE DELLA REGIONE CAMPANIA CHE CONSENTE AL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE USCENTE CHE HA GIÀ SVOLTO DUE MANDATI CONSECUTIVI DI CANDIDARSI PER UN TERZO
L’articolo 1 della legge della Regione Campania numero 16 del 2024, dopo avere previsto che non è immediatamente rieleggibile alla carica di Presidente della Giunta regionale chi, allo scadere del secondo mandato, ha già ricoperto ininterrottamente tale carica per due mandati consecutivi, ha tuttavia stabilito che, «(ali fini dell’applicazione della presente disposizione, il computo dei mandati decorre da quello in corso di espletamento alla data di entrata in vigore della presente legge».
Con tale ultimo inciso, il legislatore campano ha reso inapplicabile, per la prossima tornata elettorale, il principio fondamentale del divieto del terzo mandato consecutivo posto dal legislatore statale con la legge numero 165 del 2004, così violando l’articolo 122, primo comma, della Costituzione, che attribuisce al legislatore regionale il compito di disciplinare, tra l’altro, le ipotesi di ineleggibilità del Presidente della Giunta regionale nel rispetto dei principi fondamentali stabiliti con legge della Repubblica.
Il divieto del terzo mandato consecutivo opera, infatti, per tutte le Regioni ordinarie, dal momento in cui esse hanno adottato una qualsiasi legge in materia elettorale, nel contesto di una scelta statutaria a favore dell’elezione diretta del Presidente della Giunta regionale.”

Adesso c’è da capire cosa avrà intenzione di fare e quale sarà la risposta del Governatore De Luca che già da diversi mesi ha imbracciato questa lotta al terzo mandato. Ci sono già delle indiscrezioni che circolano da giorni e da domani vi terremo informati.

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